A Jeremy Clarkson non piacciono le smancerie, proprio per niente… Siamo ormai al giorno in cui tutte le coppie del mondo, dalle più affiatate alle meno, avranno un’occasione per festeggiare il loro amore. Già, perché sta per arrivare San Valentino, e i ristoranti in giro per le città stanno già attrezzandosi con i classici palloncini rossi a forma di cuore, i menù dedicati alla serata romantica e le candele al centro dei tavoli. E così anche gli innamorati si preparano, nella scelta del giusto outfit e dei regali da consegnare alle proprie amate e ai propri amati. Insomma, niente di più ridicolo; almeno per l’iconico volto di Top Gear. Il buon vecchio Jezza, infatti, non poteva certo esimersi dall’offrirci la sua cinica visione anche sul giorno di San Valentino, e allora eccola qui. E così, conduttore televisivo più amato d’oltremanica (su Amazon Prime Video sta per arrivare The Grand Tour: Sand Job), dopo aver proposto di drenare il Mediterraneo per risolvere il problema dei migranti, offre un racconto storico, sociale e a tratti addirittura politico del 14 febbraio. “In questi giorni abbiamo letto molto di come sia terribile essere donna - comincia Jeremy -. Dover vivere con qualcuno che sta seduto tutto il giorno a grattarsi le palle e guardare il calcio, e dover lavorare in un ambiente in cui alcuni colleghi fanno la pipì in piedi, e dover affrontare la menopausa e il parto. Sembra terribile”. Ma l’ironia di Clarkson si fa ancora più pungente: “Ammetto che sono stato molto fortunato quando ho realizzato che il mio genere corrispondeva all’insieme dei genitali nelle mie mutande e che potevo identificarmi per quello che ero: un uomo. Perché penso che, a conti fatti, abbiamo una vita più facile la maggior parte delle volte. Eccetto per un giorno all’anno. Questo sta per arrivare mercoledì. San Valentino”.
“Se desideri vedere la vera definizione di miseria impressa su un volto umano - continua Clarkson -, entra nell’Harvester (catena di ristoranti, ndr) più elegante del tuo quartiere, e guarda tutti gli uomini seduti lì, con le loro giacche troppo piccole, sudando per i prezzi, e chiedendosi se possono ordinare solamente un’oliva e un bicchiere d’acqua dal rubinetto. E poi cercare di non farsela addosso quando la loro fidanzata o moglie ordina un bicchiere di champagne”. Una descrizione minuziosa, quanto ironica, quasi grottesca anzi, delle tipiche coppiette che la sera di San Valentino cenano al ristorante. E poi ci sono anche i discorsi, noiosi e senza senso; e le sfuriate delle donne per aver ricevuto in regalo “un paio di mutandine rosse, un vestito di due taglie più piccolo o qualcosa con una spina”. E forse in realtà le coppie vorrebbero solamente discutere “degli eventi nello Yemen, dell’influenza dell’Iran nella regione o del recente incontro tra Joe Biden e il presidente della Germania François Mitterrand (in riferimento alla gaffe del presidente degli Usa, ndr). [...] Ma le convenzioni vogliono che si stia seduti ripetendosi a vicenda di avere gli occhi come stagni argentati”. Ma qualcuno sa perché festeggiamo San Valentino?
Per capire quanto questo giorno sia “raccapricciante e terribile”, come lo definisce lo stesso Clarkson, bisogna tornare indietro al terzo secolo, ovvero quando “il signor Valentino era vivo e vegeto a Roma, o in Tunisia, o in Umbria”, scrive Jeremy. “Ai tempi - continua l’excursus storico di Jezza - a comandare nell’impero romano era Claudio il Gotico [...] e aveva ipotizzato che un ragazzo innamorato avesse meno possibilità di unirsi al suo esercito. Così decise di negare agli uomini di impegnarsi sentimentalmente. Ed è qui che Valentino entra nella storia”. Secondo la ricostruzione di Clarkson, infatti, il santo continuò a celebrare dei matrimoni in gran segreto, e per questo motivo venne arrestato e condannato, e infine, proprio il 14 febbraio, giustiziato. “Gli venne data la scelta dal signor Crudele (Claudio il Gotico, ndr) di essere picchiato a morte con i bastoni o decapitato. Alla fine - sottolinea Jeremy - sono accadute entrambe le cose. Ed è così che è stato concepito San Valentino. In una tormenta di cavalli sdentati, Goti sfracellati e schizzi di sangue”. Comunque sia, continua il giornalista e conduttore televisivo, “non ci sarebbe nulla di male in due persone che trascorrono una serata all’anno dimostrando il loro amore reciproco. Ma non è così, perché l’intera faccenda - commenta Clarkson - è stata completamente dirottata dalle donne”. La dimostrazione? “Deve esserci il ristorante elegante e poi le stupide candele profumate in bagno. E per questo non si parla mai di calcio o di porno”. Per fortuna Jeremy non è schiavo del giorno di San Valentino, e così, insieme alla sua compagna, passerà la giornata “immerso fino alle ginocchia nel fango e nello sterco, sotto la pioggia e il freddo, a dare da mangiare ai maiali e a spalare il letame delle mucche”. Mica male come programma...