Ti porterei anche in America, ho comperato la macchina apposta, cantava Vasco in Colpa d’Alfredo alla ragazza che poi andava a casa con il “neg*o”, quando ancora la parola N non era sparita dai dizionari. Chissà che cosa gli racconta, si interrogava il Komandante di Zocca: per me è la macchina che c'ha che conta. Sarà per questo che, dopo tanti anni, oggi lo vediamo in America, per la precisione a Los Angeles, alla guida di un Cybertruck. È tutto vero, e non è un piccolo spazio pubblicità. Il Blasco ha deciso di, parole sue, salirci sopra “per influenzarvi”, sul baraccone “dell'amico (di Giorgia) Elon Musk”. La didascalia è una recensione altrettanto ironica del Cybertruck, com'è nello stile di Vasco: “In pratica, è un piccolo camioncino quattro posti con un grande bancale dietro per caricare casse di olive, pere cotte, moto d’acqua, tronchi d’albero o fucili mitragliatori”. Abbiamo capito che la rockstar di Zocca non lo utilizzerebbe come Kanye e Bianca, per andare al cinema vestito in maniera improbabile o per fare shopping a Los Angeles. Vasco Rossi ci regala anche due filmati all'interno dell’abitacolo.
Abbiamo un Jeremy Clarkson emiliano e non lo sapevamo: Vasco Rossi non è nuovo nel farsi riprendere a bordo di un mezzo. Non molto tempo fa lo avevamo visto, sempre a Los Angeles, sul sedile passeggeri di una Jaguar I-Pace a pilota automatico: “Non c'è trucco non c'è inganno, è la macchina che si guida da sola” aveva commentato il Blasco. Tesla Cybertruck è un pick-up elettrico futuristico progettato da Tesla, caratterizzato da un design angolare e minimalista ispirato alla fantascienza, e come la Jaguar I-Pace offre la funzione del pilota automatico. Chissà se Vasco ne vuole comprare uno, e se lo vedremo girare per Zocca con il mostro prodotto da Elon Musk. Il cantante più amato in Italia, come raccontato da Fuoristrada, è da sempre un appassionato di motori: dalla prima FIAT Ritmo 65 alla Maserati Quattroporte, passando per Mercedes, Jaguar, Bentley, Porsche e, per restare in tema, anche Tesla.
Come ha raccontato lo stesso Blasco su Facebook, a ottobre 2024: “Le automobili mi sono sempre piaciute. Mio padre aveva il camion, ma mi comprò la macchina sei mesi prima che prendessi la patente, una Mini Minor gialla. Me la andavo a vedere, ci abitavo, ci andavo a leggere e studiare. Gongolavo, da figlio unico un pơ viziato, perché a Zocca c'erano solo le Nsu Prinz, le Simca, le 128. Dopo comprai una 500 nuova, che doveva prendere la rincorsa a ogni sorpasso. Un crescendo: la 127, la A112 e la più grande delusione, una Ritmo. Quando sono diventato quasi ricco e lavoravo come dj allo Snoopy, giravo per Modena con una Bmw 2002 nera. Ho avuto per anni la Citroen Pallas, lo "Squalo", le prendevo usate. Poi sono passato alla Maserati Quattroporte canna di fucile (grigio scuro), ma ero già una rockstar”. Ma col tridente a Vasco non è andata benissimo, e racconta di aver avuto un incidente pazzesco: “Ero incazzato, in ritardo e, in un sorpasso in una curva cieca, sulla strada per Bormio, il camion davanti non mi ha fatto rientrare, mentre arrivava un altro camion frontale. Uno si butta a destra, uno a sinistra, io mi ritrovo incastrato in mezzo. Si sono formati dieci chilometri di coda, non riuscivano a disincagliarci, e il camionista rincarava la dose: Te la do io, la vita spericolata. Ho lasciato la Maserati con Maurizio Lolli”. Altri tempi, adesso, per parafrasare una delle hit più famose di Vasco, Senza Parole: e va bene così, senza pilota.