Per quanti di voi se la siano persa, duranti i caldissimi giorni di Ferragosto si è consumata in Italia una delle faide più belle e grottesche del secolo. Roba che in confronto Game Of Thrones ci spiccia casa. Di base, per chi non lo sapesse, su TikTok più non sai fare niente, più diventi famoso. Ma non famoso come Natalia Estrada, molto di più. Il meccanismo è semplice: sbloccato un certo numero di follower, la piattaforma permette di organizzare delle live, eventi in cui i tiktoker condividono momenti della loro vita per l’appunto in diretta, come suggerisce la parola stessa. E quindi spopolano queste dirette lunghissime di ragazzi che bevono bibite gassate e fanno a gara a chi rutta più forte, ragazze che letteralmente si spogliano, ragazzini minorenni che buttano in mare bottiglie di plastica solo per il gusto di trasgredire. Sembra un film, ma è la realtà distopica in cui viviamo, senza accorgerci che probabilmente siamo destinati all’estinzione. Ora, torniamo alla litigata, al trash che tanto ci piace. Due sono le protagoniste: Cara e Regina, content creator molto note ai più giovani. L’una la copia dell’altra, ci portano nelle loro vite e nella loro dubbia esistenza tramite l’app che le ha incoronate come virali. Ai miei tempi di virale c’era solo il morbillo. Di base, Cara è una ragazza di origine siciliane che vive a Torino, col suo fidanzato Anthony, che a poco a poco ci ha presentato e fatto amare. Diventata famosa per i suoi talenti: lanciare borse in casa urlando, cadere facendo piroette, urlare contro sconosciuti in strada per un po’ di ricondivisioni online. Il ragazzo in questione invece, almeno da quello che riusciamo a vedere noi spettatori curiosi, non è totalmente conscio degli avvenimenti esterni, e ho il dubbio che sia finito in questa situazione davvero per sbaglio. Nessuno ci dirà mai se ci fa o ci è, se lo faccia apposta o meno, ma quello che arriva è una persona estranea ai fatti quasi comandata da una regia esterna a compiere balletti e conversazioni senza senso avanti ad una telecamera. L’altra, Regina: Il suo feed è composto da una serie di video con filtri che le piallano la faccia, in cui prova a ballare con la figlia (parleremo anche di minori online, prima o poi), si trucca, ci racconta che ha fatto la spesa. Talenti, appunto, discutibili. Queste due, tempo fa, sono diventate amiche per la pelle, inseparabili, sorelle di fatto.
L’idillio è durato anche parecchio fino a che una nota società siciliana le assolda per un evento pubblico insieme. Cara, da Torino, non riesce ad andare all’evento e si becca una diffida, giustificandosi con la salute precaria del suo gatto. E qui, apriti cielo, una escalation degna di una serie tv a basso budget. Video, post, dirette in cui se ne sono dette di ogni. Quello che mi ha colpito, però, non è il meccanismo per il quale vado in diretta e gli utenti pur di vedere il sangue mi pagano (letteralmente su TikTok si possono donare soldi durante le dirette sotto forma di emoticon o regali), ma la violenza delle affermazioni di queste due ragazze. Se da un lato il trash mi affascina da sempre, credo che il limite sia stato superato ampiamente. Non parliamo di “stron*a”, che accetterei volentieri in una litigata con tanto di popcorn, ma offese di genere, legate a un presunto stato di salute, ai genitali che si sarebbero visti durante una doccia insieme, all’ipotesi di una violenza in casa mai denunciata. Sì, avete letto bene, le due durante le varie dirette, poi bannate da TikTok, nei loro sproloqui, hanno toccato tasti così intimi e con tale violenza che io non riesco a capacitarmene. L’ultima che ho visto riguardava una delle due accusare l’altra di avere un micropene (Cara è una ragazza transgender). Ora, il trash fa parte di noi, Pamela Prati ce lo ha insegnato fin troppo bene, ma fino a che punto vogliamo spingerci per guadagnare due spicci? Dove inizia o finisce la dignità di una persona? Il problema sta a monte, come al solito. Sono queste piattaforme a dare visibilità a persone che, ahinoi, non sanno far davvero niente se non loro stesse. E quando fanno loro stesse, danno il peggio di loro, come - quasi - tutti noi. Nella vita siate più Madonna e meno Cara e Regina, magari (non è detto che sia questo il caso) con poco talento ma grande disciplina (l’ha detto Cher, in una famosa intervista, prendetevela con lei, non me). Ve l’ho detto pure in rima.