Il “Calippo Tour” fatto partire da Ambra Bianchini continua a far discutere. “Io vado in ogni città, paese, capoluogo e succhio un caz*o”, le parole della stessa creator. Al di là della valutazione morale di un comportamento simile (su cui in questa sede non ci esprimiamo) le domande che molti si sono fatti continuano a rimanere aperte: è legale fare una cosa del genere? Cambia qualcosa se il rapporto viene filmato e postato su delle piattaforme online? L’avvocato Francesco Catania ha spiegato su YouTube come può essere inquadrata la questione dal punto di vista della legge. Innanzitutto, spiega Catania, ci sono dei precedenti, tar cui il “Pompa Tour” di Paolina Saulino che aveva anche uno scopo “politico e sociale”, nel senso che “per partecipare al Tour bisognava dimostrare di aver votato no al Referendum Costituzionale (del 2017, ndr)” e, soprattutto, “di aver convinto qualcun altro” a votare in maniera negativa alla proposta di Matteo Renzi. Tornando al Calippo Tour: è legale, quindi? “In sé e per sé, sì. Fino a quando non si scade in qualche eccesso, come pubblicare immagini di un certo tipo sui social o farle girare mettendole a disposizione di chiunque”. Ad ogni modo, prosegue l’avvocato, non è lecito parlare di prostituzione per il Tour. Anzi, “addirittura potrebbe essere diffamazione” nei confronti di Ambra Bianchini. “Tuttavia se qualcuno vuole criticare Ambra per le sue scelte o per il suo pensiero in relazione a quello dei genitori” non è reato. Così come “è del tutto legale fare critiche più pesanti”, facendo considerazioni sul presunto esibizionismo o allo svilimento di sé mettendo in atto certi comportamenti: “L’importante è che ci sia continenza tra la critica e l’eventuale lesione della reputazione altrui”.
Un punto controverso sicuramente è la natura “contrattuale” della relazione tra Ambra e i “clienti”: “Sarebbe bene che venisse sottoscritta una liberatoria. Gli ‘eletti’ dovrebbero sapere come, dove e quando la loro immagine, intera o parziale, sarà utilizzata. Naturalmente questo tutela anche Ambra: qualora emergessero delle controversie lei potrà dimostrare che il consenso era stato dato per quel tipo di utilizzo per un certo periodo di tempo”. A prescindere dal fatto che ci sia scambio di denaro oppure no, quindi, un rapporto contrattuale può essere d’aiuto a entrambe le parti. Cosa accadrebbe, invece, nel caso di un “fallimento” nella performance del cliente (Ambra aveva parlato di un caso in cui il partner non era riuscito “a concludere nulla”): “Fino a quando si resta sul generico, cioè quando non è possibile abbinare una prestazione a una persona, il problema non si pone. Ambra è liberissima di dire che ‘in Campania’ è stato un disastro”. Difficile da districare, invece, la situazione in cui Ambra posti dei contenuti in cui l’altra persona “fa cilecca” per commentarla come una scena divertente, ledendo ipoteticamente la reputazione e l’immagine del diretto interessato: “Non ho trovato precedenti su questo”, dice l’avvocato Catania, “personalmente consiglierei di evitare situazioni del genere”. Insomma, da una questione controversa si arriva ad altre e complesse questioni legali. L’uso di piattaforme per la pubblicazione di contenuti hard è certamente una materia viva per gli avvocati. E con ogni probabilità quello di Ambra Bianchini non sarà l’ultimo caso.