La pizza è uno di quei piatti che hanno un’esistenza doppia. Da un lato è l’emblema del cibo “facile”, accessibile a tutti i portafogli, da mangiare per strada o in riva al mare. La pizza però è anche una tela bianca su cui gli chef possono sperimentare, un piatto che può diventare gourmet. Il prezzo, poi, dipende da molte variabili, non ultima la location (a Forte dei Marmi, per dire, senza dubbio il costo lievita). È noto come da Crazy Pizza, la catena di proprietà di Flavio Briatore, una margherita costi 17 euro. Un costo troppo elevato, dicono molti. Ma l’imprenditore di Verzuolo non è l’unico a farsi pagare cifre simili per una pizza. Il locale di cui si sta discutendo è “Concettina ai Tre Santi”, la pizzeria della famiglia Oliva che sorge nel cuore del Rione Sanità a Napoli, ma che ha investito molto per aggiornare la propria immagine: Remo Ruffini di Moncler, infatti, possiede il 47.5% del ristorante, in cui è entrato tramite la società Archive (controllata da Ou(r) group). Da giugno di quest’anno Concettina ai Tre Santi ha aperto anche a Capri (vicino alla Piazzetta di Capri). Ed è da lì che sono state diffuse le prime foto degli scontrini.
“Poi ci lamentiamo di Flavio Briatore che la venderà a 17 euro”, è la sintesi dei commenti al prezzo della pizza da Concettina ai Tre Santi. Per la margherita semplice i clienti dovranno pagare 24 euro, mentre per la “pacchianella”, condita con pomodoro San Marzano, pomodorino del piennolo del Vesuvio, basilico, origano, capperi, olive e alici il costo è di 28 euro. Per non parlare dei drink (dagli scontrini risulta uno spritz a 25 euro) e dell’acqua. Insomma, non solo Crazy Pizza (che, ricordiamo, aprirà una sede sul lungomare di Napoli), anche una storica pizzeria napoletana ha alzato il tiro. E, come sempre, la polemica è servita.