Forse non tutti sanno che svapare non è proprio così sicuro come sembra. Un recente studio inglese della Birmingham City University condivide considerazioni riguardanti complicazioni di salute derivanti dallo svapo. Dal mal di testa, alla flatulenza fino all'insufficienza cardiaca, potrebbero essere causate dall'uso di vaporizzatori. Sulla stessa lunghezza d'onda un altro recente studio eseguito da MedStar Health a Baltimora dove su un campione di 175 mila adulti negli Stati Uniti, i ricercatori hanno scoperto che coloro che usano le sigarette elettroniche avevano il 19% in più di probabilità di sviluppare insufficienza cardiaca. Da considerare che in quest'ultimo, i partecipanti con implicazioni fossero già fumatori di tabacco o obesi. I dettagli della nuova ricerca sono stati presentati nei giorni scorsi durante la conferenza scientifica annuale dell'American College of Cardiology.
Come ci ricorda la Arc, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) li ha denominati prodotti a tabacco riscaldato (Heated Tobacco Products o Htp), mentre l'industria del tabacco tende ancora a chiamarli prodotti a tabacco riscaldato che non brucia. Non sono ancora disponibili studi in grado di dimostrare che l'uso di sigarette a riscaldamento del tabacco riduca il rischio di cancro rispetto alle sigarette classiche. Ma una cosa sembrerebbe certa, come affermato dal Dottor Salim Khan head of department for public health alla Birmingham City University, i livelli elevati di nicotina possono indurre dipendenza, specialmente tra i più giovani. A fargli eco anche un ulteriore studio prospettico guidato da Silvano Gallus, epidemiologo dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano e sostenuto da Fondazione Airc. Con un campione di più di 3 mila persone in Italia tra i 18 e 74 anni, dai risultati dello studio pubblicato su Pub Med a Febbraio, è emerso che le sigarette elettroniche e a tabacco riscaldato non solo non aiutano a smettere di fumare sigarette tradizionali, ma inducono a cominciare a farlo sia chi non fuma sia gli ex-fumatori. A causa comunque della dimensione limitata del campione all'interno di strati specifici, l'associazione con la cessazione del fumo dovrebbe essere confermata da studi prospettici più ampi. Questi risultati non supportano l’uso delle sigarette elettroniche e degli Htp nel controllo del tabacco come prodotto di consumo, almeno in Italia.
Come accennato invece da ulteriori studi britannici, l’aumento dei tassi di utilizzo da parte degli adolescenti inglesi ha suscitato il timore che le generazioni più giovani stiano andando verso una probabile crisi di salute pubblica. Per tale motivo lo stesso massimo referente dell'Università di Birmingham auspica di veder il proprio Governo attore principale nell'implementazione di ulteriori misure per contrastare la crescita di tale dipendenza. Soprattutto nel limitare gli aromi di svapo e gli imballaggi intenzionalmente commercializzati agli adolescenti. Al momento persistono quindi preoccupazioni riguardo all'irritazione respiratoria e ai potenziali rischi per la salute, soprattutto tra i ragazzi, sottolineando comunque la necessità di una ricerca completa e a lungo termine e di una legislazione protettiva. Normative e misure efficaci per prevenire l'iniziazione dei giovani sono fondamentali anche per sfruttare i potenziali benefici delle sigarette elettroniche in termini di riduzione del danno.