Flavio Briatore si prepara ad aprire a Napoli un nuovo Crazy Pizza. La catena dell'imprenditore, tra l'altro, sarebbe da poco finita indirettamente nel mirino di un truffatore che si sarebbe impossessato dell'identità digitale del businessman. Ma è una sfida al maestro della pizza Gino Sorbillo? Potrebbe, dato che Briatore ha detto: “Lui è forte a Napoli, noi diventeremo fortissimi a Napoli”. Abbiamo sentito in merito il diretto interessato, Sorbillo, che si dice “felice dell’apertura di Briatore a Napoli. Ma poi saranno i clienti a scegliere”. Non c’è solo questo tema, ma anche le restrizioni che Eric Adams, il sindaco di New York, ha annunciato sulle pizzerie, retstrizioni con scopo ecologico che penalizzebbero soprattutto la specialità napoletana. Sorbillo al riguardo attacca: “Pensi alle case con i camini a legna”. E sui consigli che Sorbillo dà a Briatore per un’ottima pizza napoletana…
Sorbillo, che cosa risponde alle dichiarazioni di Flavio Briatore?
La pizza napoletana è il disco di pasta su cui poi si decidono di mettere gli ingredienti. Un tempo non c'erano sopra neanche gli ingredienti come prosciutto crudo, rucola, la mozzarella di bufala o la pancetta. Anche lo stesso ananas, che ha suscitato una grande polemica, è comunque dell'ananas su una pizza napoletana che resta tale.
C’è stata una polemica per la pizza Vesuvio di Briatore. Ci spiega meglio?
La polemica che si è scatenata sulla sua pizza Vesuvio nasce dal fatto che sono stato interpellato dal Gambero Rosso sul fatto che loro avessero fatto questa pizza dedicata a Napoli. Ma la stendono con il mattarello e con le mani. Peccato che la tradizione napoletana voglia che la pizza sia stesa solo con l'uso delle mani. Quindi, se ha deciso di dedicare una pizza a Napoli, gli ho consigliato di farlo nel modo in cui lo suggerisce la nostra tradizione. Da li apriti cielo e continue polemiche.
Briatore ha detto che vuole aprire Crazy Pizza a Napoli accanto al suo locale. È una provocazione?
Per me è bello che lui abbia scelto Napoli per aprire la sua pizzeria. Napoli accoglie i nuovi progetti e di solito è la pizza napoletana che riesce a conquistare altre regioni, cosa che al contrario, invece, non è mai successa. Pizzerie diverse da quella napoletana non sono mai approdate in città.
Aprendo vicino a lei abbasserà i prezzi?
Non penso che una pizza possa essere venduta molto cara a Napoli, per cui penso di sì. Ma quella dei prezzi è una sua politica aziendale. Detto ciò, sono solo felice se il suo progetto funziona in città, ma poi sono sempre i clienti a scegliere.
Quindi non ha paura della concorrenza di Briatore?
Assolutamente no, sarà interessante vedere un Crazy Pizza a Napoli.
Non capisco per quale motivo ci si debba focalizzare solo sulle pizzerie napoletane, cosa che il sindaco ha sottolineato espressamente, quando ci sono anche tutte le persone che fanno i barbecue, quando è pieno di case con i camini a legna che non sono stati neanche menzionati. Il precedente sindaco di New York, Bill De Blasio, ci ha sempre sostenuti ed è venuto anche con noi nel Bronx. Si è sempre occupato della valorizzazione dei valori insiti nella pizza napoletana e del prodotto stesso.
Andrà a provare la pizza di Briatore?
Sicuramente. E spero che avvenga anche il contrario.