Il progetto ha il codice interno V21A, settima generazione della serie Superbike iniziata con la Ducati 815 nel 1988. È l’ultima Ducati Panigale V4, presentata in anteprima assoluta la sera di giovedì 25 luglio a un ristretto gruppo di giornalisti all'interno del paddock di Misano Adriatico alla vigilia del WDW 2024. È ancora una Panigale, con quegli occhi affilati e sensuali, eppure è cambiata molto. Nella linea per esempio, perché al Centro Stile hanno voluto invertire la tendenza di moto sempre più sproporzionate a causa di un’anteriore molto più ingombrante rispetto al posteriore, omaggiando moto dalle proporzioni perfette come la 916 e la 1098. Questa Panigale però cambia soprattutto nella tecnica e forse anche nel concetto: a testimoniarlo, un importante forcellone bibraccio. Perché tutto, nelle corse, è subordinato alla prestazione e la Ducati Panigale V4 è uno strumento micidiale costruito per la velocità, non per l’aperitivo in centro.
Riportare la flyline all'eleganza
La vera magia delle vecchie generazioni di supersportive Ducati è la linea. Non il telaio tubolare, il forcellone monobraccio o la frizione a secco. È la linea che, al netto della resa in pista, ha sempre messo una distanza siderale tra le moto di Borgo Panigale e tutto il resto: anteriore rastremato dal cupolino basso, serbatoio tagliato dritto, terminali di scarico inglobati al corpo della moto e il pilota in mezzo, lì dove è bello da vedere. Poi con l’arrivo dell’elettronica le moto sono cambiate: interasse più corto e pilota seduto praticamente sopra la ruota posteriore, codino non pervenuto. La nuova Ducati Panigale V4, per quanto possibile, riporta al centro questo concetto, omaggiando quei modelli che hanno cambiato per sempre lo stile. Fatto questo semplice e delizioso esercizio di stile, a Borgo Panigale si sono concentrati sull’unica cosa che conta: il tempo sul giro. Così l’aerodinamica diventa integrata, l’elettronica raggiunge una sofisticazione senza precedenti - si parla di oltre 70 diversi sensori - e, soprattutto, arriva il Ducati Hollow Simmetrical Swingarm: il nuovo forcellone bibraccio. Dal motore invece, battezzato Desmosedici Stradale (da 1.103 cc) e omologato Euro5+, vengono erogati 216 CV di potenza a 13.500 giri e 12,3 Kgm di coppia massima a 11.250 giri. Rinunciando all’omologazione in favore di uno scarico racing Akrapovic invece, la potenza massima sale a 228 CV. Per mantenere le quote della versione precedente migliorando però l'omologazione,Ducati ha modificato il diagramma di distribuzione, camme di diverso profilo, alternatore e pompa olio della Panigale V4 R e tamburo del cambio della Ducati Superleggera V4. Cambiano anche i cornetti di aspirazione a lunghezza variabile.
L'equipaggiamento punta all'esclusività
Il telaio di questa nuova Panigale V4 continua ad essere un raffinato front frame, anche se pesa mezzo chilo in meno (3,47 Kg contro i precedenti 4,2 Kg) e la rigidezza laterale è stata ridotta del 40% per rendere la moto più facile nella discesa in piega. Per la V4 S Öhlins firma forcella (NPX-30), monoammortizzatore (TTX 36) e ammortizzatore di sterzo, il tutto con sistema a controllo elettronico Smart EC 3.0, mentre sulla versione base è montata una forcella Showa BPF da 43mm abbinata a monoammortizzatore e ammortizzatore di sterzo Sachs. La più raffinata delle due versioni offre anche batteria al litio e cerchi forgiati (e non in lega leggera) per un peso complessivo di 187 Kg in ordine di marcia, mentre la versione standard di chili ne pesa 191, a cui vanno aggiunti i 17 litri di capacità del serbatoio.
Debutto assoluto poi per la nuova pinza Brembo Hypure: evoluzione delle Stylema ma asimmetriche, più leggere, performanti e soprattutto abbinate al sistema Race eCBS. Per essere chiari: questa moto è pensata per far andare forte chiunque, da Francesco Bagnaia a chi su di un missile di questa caratura ci sale per la prima volta. Così, l’idea è stata quella di sviluppare l’elettronica in modo da rendere la guida più simile a quella di un pilota della MotoGP. Race eCBS infatti attiva il freno posteriore in fase di ingresso e percorrenza curva, dopo il rilascio dell’anteriore, esattamente come fanno nelle corse con la pompa a pollice.
Ok, ma perché il forcellone bibraccio?
Risposta breve: per piegare a più di 60° anche senza fare il pilota di mestiere. Risposta lunga: Ducati ha rivisto la Panigale V4, mettendola in simbiosi con pneumatici da corsa e con le abitudini di chi queste moto le guida per andare forte. Il bibraccio è più leggero di 2,7 Kg, ha meno rigidezza laterale e continua ad ospitare, cosa non scontata, i terminali di scarico sotto al motore. In tutto questo fa sorridere come Ducati sia chiamata più spesso di ogni altro costruttore a giustificare il progresso. Eppure quando vedi Francesco Bagnaia girare in 1’35”8 a Misano con una Ducati Panigale da concessionaria non vuoi sapere come ha fatto, non sei scocciato perché il telaio tubolare è stato sostituito dal front frame. Stessa cosa capiterà anche col forcellone bibraccio: i tempi sul giro, tanto per gli amatori che per i piloti, sono sempre la risposta migliore.
Big Brain Boy: il Ducati Vehicle Observer e un maggiordomo inglese
Il maggiordomo inglese: non te ne accorgi, eppure sta lavorando per renderti la vita più facile. Su questa Ducati Panigale V4 il livello d’intervento è aumentato in maniera esponenziale.Il sistema Ducati Vehicle Observer (DVO) è stato battezzato come “di un’efficacia senza precedenti nella produzione di serie”, nonché “come aggiungere altri 70 sensori sulla moto". Il DVO elabora le informazioni provenienti dalla piattaforma inerziale IMU per restituire la miglior risposta possibile dell’elettronica al pilota, andando ad intervenire sul gran numero di controlli presenti sulla moto. Nell’ordine: Ducati Traction Control DVO, Ducati Slide Control, Ducati Wheelie Control DVO, Ducati Power Launch DVO, Engine Brake Control e Ducati Quick Shift 2.0, che sfrutta unicamente un sensore sul tamburo del cambio per funzionare, migliorando così il feeling del pilota in fase di cambiata.
Il dashboard è stato poi completamente riprogettato: puoi sapere quanta potenza e coppia stai sfruttando in quel dato momento e con quella data marcia inserita, puoi conoscere la forza G, l’angolo di piega, l’apertura della farfalla, l’utilizzo del freno. Bello, anzi eccezionale, il Mode Track, con cui è possibile - tramite il sistema GPS - prendere i tempi sul giro, che verranno poi divisi in tre intertempi impostabili direttamente dal pilota. Ogni settore, manco a dirlo, viene evidenziato con gli stessi colori impiegati in MotoGP a seconda del riferimento: bianco, grigio, arancione e rosso.
In Conclusione
È la Ducati di chi voleva una MotoGP in garage: sofisticazione pura, senza compromessi come la scelta di rendere il pacchetto aerodinamico un tutt'uno con la carena. Al punto che il dashboard riprende le graficha di una moto da corsa e i dati della telemetria (tramite il sistema DDL) possono essere scaricati in maniera estremamente intuitiva per studiare - e quindi migliorare - le proprie prestazioni. È quello che durante la presentazione è stato battezzato un riding skill booster, una moto pensata per farti andare più forte in quanto più facile e specialistica al tempo stesso. È un regalo per i Ducatisti, anche quelli che non la guideranno, perché serve a mostrare al mondo lo stato dell'arte della motocicletta da corsa.
La nuova Ducati Panigale V4 è disponibile nelle concessionarie da settembre 2024.