Aevo rarissima nostro simplicitas, scriveva Ovidio , raccontando la piacevolezza di cui si può godere a un banchetto tra leggerezza e vino che scorre. La semplicità nel nostro tempo così rara. Rara da risultare sconveniente come qualcosa di troppo scontato. Viene da pensare a Ovidio e a quel passaggio del Primo Libro dell’Ars Amatoria proprio immaginando un banchetto che si terrà sulle colline di Pesaro tra qualche giorno. Sì, il riferimento è a Francesco Bagnaia e Domizia Castagnini, che diventeranno marito e moglie il prossimo 20 luglio e che in queste ore, dopo che Pecco ha sbrigato la faccenda di riprendersi la vetta della classifica mondiale in MotoGP, stanno pensando agli ultimi dettagli prima della grande festa. Però non comunicando l’Iban agli invitati come ha recentemente fatto Simona Ventura, ma fermandosi a Torino per ricordare a loro stessi e contestualmente al mondo che la semplicità, come diceva già Ovidio, è cosa rarissima nel nostro tempo. In maniera triste e da passatisti? Neanche per sogno. Semplicemente con un gesto.
Un gesto che poi – forse anche senza che loro avessero voluto – è stato raccontato. Raccontato dalla dottoressa Franca Fagioli, la direttrice del Dipartimento Patologia e Cura del Bambino dell'ospedale infantile Regina Margherita di Torino. E’ stata lei a far sapere che Domizia Castagnini e Francesco Bagnaia hanno deciso di devolvere in beneficenza il ricavato dei regali del loro matrimonio: serviranno per allestire una moderna palestra per la riabilitazione dei bambini. Il bene si fa nel silenzio, obietteranno subito i soliti disfattisti, ma il bene merita pure il megafono di chi quel bene lo riceve e non c’è alcuna pubblicità o ricerca di valorizzazione dell’immagine nell’esprimere gratitudine a due ragazzi che della “rara semplicità” sembrano aver fatto un valore. Non significa che il loro matrimonio non sarà sfarzoso, che la festa non sarà costosa o che non vivranno in una villa da favola, ma semplicemente che la fortuna che hanno avuto provano a rimetterla in circolo. E’ roba potente. Che hanno già fatto altri, per carità, ma che non per questo rende meno rari.
Soprattutto, appunto, di questi tempi. E viene da dire - leggendo in particolare le solite critiche a Pecco Bagnaia, che avrebbe la colpa gravissima di essere uno troppo normale – che la colpa non è degli influencer, ma di chi riteniamo influencer. Come se elevare a esempio fosse qualcosa che si fa davvero coi click e i like: followers siamo tutti noi. Sì, sarà un collegamento banale e pure malizioso, ma la palestra che nascerà al Regina Margherita grazie all’idea di Pecco e Domizia e alla generosità dei loro invitati basta da sola a polverizzare i pandori di Chiara Ferragni e quella storiaccia lì di arrivismo mascherato di benevolenza ostentata. Mancava la semplicità. E tutto è risultato indigesto. Al limite del vomitevole, finendo per sfasciare pure una famiglia. La famiglia che altri due ragazzi, invece, oggi costruiscono con la semplicità come prima cosa da mettere a fondamento. Che poi è quella semplicità di due che stanno insieme da quando erano poco più che bambini, con Pecco che s’era innamorato di quell’amichetta di sua sorella Carola prima ancora di sapere che si chiamasse Domizia. Poi è diventata la sua fidanzata. Ora sarà sua moglie. Per lui, per loro, tutto normale, mentre costruivano vita pur essendo, almeno Pecco, così impegnati a realizzare sogni personali grandi davvero: salire sul tetto del mondo. Come? Con rara semplicità. La non normalità patologica, semmai, sta in tutti quelli che non vogliono vedere che l’esempio e solo l’esempio sarà sempre e solo la più grande forma d’amore.
Non è un caso se è ai bambini che hanno pensato. E non è un caso nemmeno che abbiano scelto una palestra studiata per riabilitare. Riabilitare è un verbo potente quanto il valore della semplicità. Palestra, invece, è una parola che rende alla grande l’idea dell’unica strada. La strada che è sì fatta di sudore e fatica, ma che è anche quella che riabilita davvero a quella semplicità che magari un giorno non sarà più così rara. Soprattutto se “sbattuta in faccia ai bambini”. Pecco Bagnaia con Domizia l’hanno fatto per ben due volte nell’arco di tre giorni. Con questa scelta di donare i loro doni al Regina Margherita e poi, Pecco da solo, domenica scorsa subito dopo il Sachsenring, con quella corsa verso due bambini che gli avevano chiesto di regalargli qualcosa di suo. Non è stata nemmeno la prima volta e l'avevamo già raccontato qui. A proposito: è di qualche giorno fa la notizia del ragazzino salito sul palco al concerto di Sfera Ebbasta e che, invece di un abbraccio, s’è preso uno spintone dal trapper. Ecco, le differenze trovatevele da soli. E’ semplice come la semplicità. E quelli che continueranno a dire che Bagnaia è troppo normale, invece di ricordarsi che è semplice come sono semplici i rari veri, si meritano i pandori della Ferragni e gli spintoni di Sfera Ebbasta.