Il primo incontro con questi tricicli è stato nel 2017, durante un trip mediatico nel pianeta delle "microvetture" in terra di Francia. Nei pressi di Vichy, stupenda cittadina nota per l'acqua, i campi di lavanda e il famigerato governo collaborazionista, sorge dalla fine degli anni '60 la Ligier: una piccola casa automobilistica, che affonda le radici nel mito dello Sport ed oggi è specializzata nella produzione di quadricicli che si guidano a 16 anni, nonché di altri veicoli. L'azienda d'oltralpe è un'invenzione di Guy Ligier, mitologico personaggio del '900: ex campione di rugby, ex pilota motociclistico, fumatore di Gitanes e protagonista del paddock della F1, prima al volante e poi come patron dell'omonimo Equipe sportivo, durante circa vent'anni di Gran Premi, di cui l'ultimo vinto da Olivier Panis a Monaco nel 1996.
Dopo la grandeur delle corse e la produzione di piccole serie di automobili, tra cui stilosissime coupé anni '70, nel nuovo millennio l'azienda è guidata da suo nipote e il marchio fonde il sapere degli artigiani francesi, con le saldature dei robot in catena di montaggio. Tra microvetture e progetti di ricerca, anche a guida autonoma, si è distinto uno strano motorino: il Pulse, ovvero il triciclo elettrico in uso ai postini, con due ruote gemellate al posteriore e un innovativo sistema pendolante, così da curvare piegando solo la metà anteriore del mezzo. E, trattandosi di un veicolo da lavoro, con il vantaggio di portarsi dietro un carico fino a 75 kg, con un portapacchi anteriore e un grosso bagagliaio sul posteriore. Un progetto che si è evoluto con ottimi risultati: nei 4 anni successivi, oltre che da “la Poste” francese, l'innovativo tre ruote elettrico è stato infatti utilizzato da flotte e servizi di delivery in tutt'Europa, comprese le Poste Italiane.
Però, da quanto ci ha riferito la nostra fonte postino-motociclistica, dall'estate 2021 si stanno svolgendo in Italia i corsi di guida e le prime uscite per lavoro, del nuovo veicolo a tre ruote per il trasporto di Poste Italiane: il giallo Mymoover di Piaggio, denominato 3W Delivery. Infatti durante il 2020, come informa la casa di Pontedera, con il nuovo modello dal motore 125cc, il Gruppo Piaggio ha vinto la gara comunitaria "per la fornitura di 5.000 scooter termici a tre ruote da adibire al recapito postale. Il valore complessivo della commessa ammonta a oltre 31 milioni di euro". E, stando a quanto riportano i dati del Ministero dei trasporti e delle infrastrutture, elaborati da UNRAE per ANCMA, il triciclo di Piaggio è il modello a 3 ruote davvero Principe d'Italia nel 2021: 3.817 esemplari da gennaio a luglio 2021, un numero che lo piazza al 9° gradino nella top 30 degli scooter, davanti a nomi blasonati, come: Yamaha Tmax (3.675) o la cugina Vespa GTS 300 (2.661). Ma sorprende che sia anche nella top 10 generale dall'inizio dell'anno: la classifica che riguarda tutti i veicoli in Italia dotati di due ruote. Dove il 3W Delivery Piaggio però è l'unico che ne ha 3: conquista il 10° posto nella classifica delle migliori 30, con davanti 9 scooter classici e una sola motocicletta, da enduro: la Benelli TRK 502, settima con 4.729. Anche secondo questa classifica diffusa nei primi giorni d'agosto da ANCMA, è evidente il caso delle 3 ruote con numeri che fanno impallidire qualsiasi motociclo: la prima moto da turismo del 2021, la Yamaha Tracer 9 (2.340), la tanto apprezzata Africa Twin di Honda (2.264), così come la storica regina di vendite sul suolo patrio: la teutonica BMW R 1250 GS che, con 3.244 esemplari durante i 7 mesi del 2021, posiziona la Gelände Straße sotto al 125 da lavoro di Piaggio, in tredicesima posizione.
Quindi nel 2021 ci sono davvero un sacco di postini che consegnano su triciclo. Ma come vanno questi veicoli: come si conducono? Sono comodi? Funzionano nel ruolo? E il carico: si sente? Il peso influisce sulla guida? Lo abbiamo chiesto direttamente alla nostra fonte, che ci dettaglia alcune pecche e qualità che, al contrario delle caratteristiche tecniche e tecnologiche, in primis l'utile retromarcia, non vengono riportate sulle schede tecniche. Il Pulse di Ligier è praticamente mezza microcar a 4 ruote o comunque ricorda un carello da campeggio, al traino. Stile e finiture tradiscono la destinazione d'uso, ma anche l'età del progetto. Però la sella è sopra a un intelligente snodo centrale, con naturale movimento “a pendolo” in curva. Il telaio è grosso, tubolare ed esterno: svela che deriva dal mondo dei quadricicli, più che dalla produzione seriale di scooter. Infatti anche il peso del mezzo è imponente, pure a causa delle batterie per il motore elettrico. Ma grava, come l'intero carico posteriore, sulla doppia ruota al retrotreno. Ciò aggiunge stabilità, senza influire sulla guida del manubrio e con le pieghe del pilota. Alla guida ricorda vagamente un'ape o un tuk-tuk, ma si fanno le curve piegando di lato, come il mitico "Pendolino" anni '90: treno geniale ben prima che l'alta velocità fosse il mantra del trasporto ferroviario. In definitiva il Pulse francese è un veicolo molto stabile e, grazie alla ripresa che consente il motore elettrico, è sempre agile e manovrabile: si può anche buttare giù di lato la (mezza) moto col manubrio, come alle volte nella guida da enduro o motard. E anche carico e nel traffico, si muove fluido tra ingombri e specchietti. Però sembra di stare a cavallo di un trike o di uno strano risciò, più che in sella a un vero scooter.
Invece il 3W Delivery di Piaggio è più attuale e contemporaneo: sia per stile e design, che per dettagli e soluzioni tecniche, come il ben progettato paraurti anteriore. L'occhio cade subito su un enorme disco davanti e sulla doppia ruota posteriore, che è quasi da furgone Ducato passo lungo. Seduta e manubrio sono canonici da scooter Piaggio e il carico per la merce è enorme: 95 chilogrammi, con anche spazio per 5 kg centrali. Molto generoso, come le dimensioni del vano posteriore: sembra di guidare una moto con un bauletto enorme, montato sul retro dello scooter. C'è poco da rider: il peso e il carico seguono l'andamento dello scooter. Anche se non influiscono sulla stabilità, dove anzi il sistema basculante posteriore ricalca in pieno l'andamento di una classica ruota posteriore, ma con il doppio della stabilità. Sembra di avere l'anteriore del nonno del sistema di Piaggio, il noto MP3, che piega dietro alla sella. Lo scooter è stabile al posteriore, ma comunque non varia la sensazione di guida e gli ingombri con baule e carico: idem come con qualsiasi scooter. Anche nelle manovre da fermo e nel traffico: l'ingombro posteriore si sente in ogni movimento del veicolo, anche nell'otto per terra. Un altro dettaglio che, complice il caldo estivo, si è fatto notare è la posizione della ventola: il motore sbuffa per terra, nella zona dove si appoggia naturalmente il piede sinistro. In conclusione, se il postino suona a cavallo di uno scooter giallo a 3 ruote, ora è palese il perché. E anche come lo guida.