E’ uno di quelli che ha potuto condividere quasi una carriera intera con il fratello, anche se hanno avuto risultati diversi e anche se non gli è mai capitato di ritrovarsi primo e secondo in MotoGP. Ma Pol Espargarò, di sicuro, conosce quella sensazione lì di sapere che sì sono tutti avversari, ma uno lo è un po’ di meno. Soprattutto se i due fratelli in questione sono due che vanno pure d’accordo, vivono insieme e non hanno mai avuto un mezzo motivo di distinzione l’uno dall’altro. Ecco perché adesso l’ex pilota e oggi collaudatore della KTM, dopo il primo GP di stagione, è già convinto che Alex e Marc Marquez si aiuteranno ancora. “Marc – ha detto – è uno che sembra avere sempre un asso nella manica e domenica a Buriram è riuscito a far dubitare per un attimo anche suo fratello. Alex, però, ha raccontato di aver capito quasi subito che Marc poteva avere un problema con la pressione delle gomme”.

Un modo per dire che forse un altro pilota, rendendosi conto della difficoltà oggettiva che Marc avrebbe dovuto gestire a stare davanti, non si sarebbe “prestato” a “fornire il calore necessario” per evitare che la pressione dell’anteriore del 93 scendesse troppo. Ma siamo sul piano delle ipotesi. Anche perché un pilota quando è davanti prova a restarci più che si può e senza stare a pensare troppo se quello dietro è lì per un problema o per qualche altra ragione. Il vero vantaggio dell’essere fratelli, secondo Pol Espargarò, sta, piuttosto, nel modo di lavorare che i due potranno portare avanti insieme. Parlando un alfabeto che sarebbe inevitabilmente familiare e non solo tecnico. “Anche nei commenti che si scambieranno – spiega – sarà comunque diverso. Possono aiutarsi a vicenda, darsi consigli per aiutarsi a vicenda. In più, usare la Desmosedici GP24 significherà avere informazioni molto più pure. Si trovano in una posizione privilegiata e dalla quale trarranno probabilmente. Quello che abbiamo visto a Buriram sarà ancora più evidente con l’andare avanti della stagione".

Uno scenario, questo, che lascia poche speranze agli avversari, con Pol Espargarò che, commentando a DAZN Spagna il fine settimana del GP della Thailandia, ci va ancora più pesante nel pronostico. “Penso – ha detto senza mezzi termini – che nel corso della stagione il tema potrà restare lo stesso in molti gran premi, non credo che vedremo molte classifiche diverse”. Un modo per dire che Marc Marquez potrebbe avere già ammazzato il campionato, come sembrano sostenere molti appassionati anche nei vari commenti social che si leggono in giro. “Il controllo che ha Marc – ha aggiunto - in questo momento, su questo circuito, dopo un test in cui tutti hanno potuto e hanno avuto il tempo di mettere a punto la moto, è stato pazzesco. E ora andremo in circuiti che, a priori, lo favoriscono, come l'Argentina o Austin. Cosa vedremo da ora in poi? Se abbiamo visto Marc dominare dall'inizio alla fin a Buriram, allora non credo che tutto sarà troppo diverso da quella che abbiamo visto in questo inizio”. Ma è chiaro che quello che Pol Espargarò teme non è ciò che Pol Espargarò vuole.
E lo spagnolo promette che lavorerà, nel suo ruolo di collaudatore KTM che sarà chiamato anche a qualche wildcard, per fare in modo che invece ci sia più equilibrio in pista. Ma ammette che in casa KTM e sulla RC16 in particolare le cose da sistemare sono ancora parecchie. “Binder e Bastianini hanno chiuso in top10 – ha concluso Espargarò - Viales non era contento alla fine e Acosta è finito a terra perché risucchiato da una scia. Ovviamente non è l'inizio desiderato da noi, da KTM, ma è un punto di partenza. Dobbiamo cercare di migliorare da qui in poi. Ovviamente siamo lontani, ma sapevamo che questo non sarebbe stato uno dei nostri circuiti fortunati. Inoltre soffriamo troppo con le gomme. Quindi, beh, è un pessimo punto di partenza, ma c'è molto margine di miglioramento”.