“Nei test e in Qatar le cose sono andate discretamente, poi s’è fatto solo lavoro sugli assetti senza ricevere mai niente per migliorare le mie sensazioni sulla moto” – Sono parole di Pol Espargarò. Lo spagnolo correrà domenica la sua ultima gara in sella alla RC213V del Team Repsol, prima di tornare a vestire i colori della KTM, ma ha deciso di non aspettare per togliersi dei veri e propri macigni dalle scarpe. Non s’è mai sentito valorizzato da HRC e non ha esitato a dirlo in una intervista a Motorsport che, probabilmente, farà parlare ancora a lungo.
Espargarò, infatti, tira in mezzo anche i paragoni con Ducati: “Puoi migliorare un po' con l'assetto – ha tuonato - ma quando tutti sono così veloci, hai bisogno di nuove parti per migliorare il feeling. Io non ho ricevuto mai niente. Due anni fa era una situazione molto diversa. Però se guardi come Jack Miller chiude la stagione in Ducati due domande te le fai: lui ha ottenuto il massimo fino alla fine e ha il pieno supporto della fabbrica". In Honda, invece, la situazione è molto diversa e sembra che conti un solo pilota: quel Marc Marquez che, però, rappresenta pur sempre una scommessa. Perché è vero che il fenomeno di Cervera è stato subito veloce quando è rientrato in pista dopo l’intervento chirurgico alla spalla, ma è vero pure che le qualità di una moto, come ha già detto Carlo Pernat, si vedono sui risultati del secondo pilota. Pol Espargarò i risultati non li ha portati a casa, ma sente che la colpa non è sua. O che comunque non è tutta sua.
“Sto aspettando che la stagione finisca e il mio lavoro qui finisca – ha proseguito Espargarò - Cerco di fare del mio meglio e tutto ciò che serve per essere il più professionale possibile. Questo è il mio lavoro alla fine della giornata. È triste, ma è quello che è: con la Honda solo Marc Marquez sarà veloce”. Un messaggio, il suo, che sembra indirizzato direttamente ai connazionali Joan Mir e Alex Rins. Uno finirà proprio sulla moto di Espargarò, l’altro su quella di Alex Marquez nel Team LCR. Ma per entrambi, secondo Pol Espargarò, si prospetterà una esperienza difficile. “Marc usa forcellone, telaio e pacchetto aerodinamico diversi dal mio – ha spiegato - Ha uno stile di guida completamente diverso dal mio. Marc è Marc, è sempre veloce. Ma solo Marc sarà veloce in questo modo e non il resto dei piloti. Anche in condizioni normali, a parità di pacchetto, è difficile confrontarsi con Marc. Non voglio lamentarmi, ma questa è la realtà. È abituato a guidare questa moto con la parte posteriore allentata. Funziona solo con lui”.