“Correre con il numero 1? Un’opportunità unica e il sogno di ogni pilota” – Jorge Martin l’ha detto alla Gazzetta dello Sport, lasciando intendere che se dovesse davvero vincere il titolo mondiale non ci penserà troppo sul mantenere l’89 o portarsi in Aprilia, appunto, l’1 “strappato” a Pecco Bagnaia. Ma, di certo, non è questo il tempo per fantasticare, con il pilota del Team Pramac che, alla vigilia della giornata di conferenza stampa che aprirà il GP della Thailandia è tornato a parlare a cuore aperto delle emozioni che prova, di come sta vivendo questo momento e pure del rapporto che c’è con Ducati.
C’è chi parla di complotti e sabotaggi da temere, ma la verità vera, laddove ce ne fosse stato il bisogno, l’ha detta ancora una volta proprio Martin in un passaggio in cui riferisce dei motori Ducati. Cosa ha detto? Esattamente questo: “Gli ultimi due motori che abbiamo utilizzato per la mia moto vanno fortissimo. Non è sempre così scontato perché a questi livelli non tutti i motori sono perfettamente uguali”. Ecco, dovrebbe bastare per avere chiaro una volta per tutte che non solo si sta pensando a sabotaggi, ma Martin ha avuto pure la “fortuna” di ritrovarsi con due motori seminuovi che performano ai massimi livelli. “Se non fosse stato così – ha spiegato – avrei dovuto preoccuparmi”. Si tratta di casualità, sia inteso, e di differenze tra un motore e l’altro individuabili solo a chi ha la sensibilità dei grandissimi campioni. Differenze quasi impercettibili.
Così come, ormai, sono quasi impercettibili le differenze tra lui e Pecco Bagnaia in termini di performance, anche se gli approcci e i modi di essere pilota risultato totalmente opposti. Lo spagnolo ammette che più importante di vincere sarà il non sbagliare e lo fa da punto di vista di quello che, comunque, ha un piccolo vantaggio in classifica su cui poter contare. E sembra anche consapevole che la partita, in questi tre GP che mancano, non si giocherà solo tra lui e Pecco, vista la forma raggiunta da marc Marquez e la costanza dimostrata da Enea Bastianini. “Pecco – ha spiegato - è il più completo oggi ed è il rivale diretto a cui fare attenzione. Io comunque cerco di concentrarmi al massimo su me stesso, perché la prima cosa è dare tutto, essere in pace con me stessa. Era anche scontato vedere Marc così forte; tutti all’inizio pensavano che con la Ducati avrebbe vinto il primo GP con 10 secondi di vantaggio. È arrivato quando doveva arrivare, Marc è sempre forte e ora sta ancora meglio. Il suo 2025 insieme a Pecco? Non so come sarà, parliamo di grandi Campioni e sarà difficile batterli: sicuramente sarà la squadra più forte la prossima stagione, ma vedremo quali saranno le dinamiche. Devo pensare a come affrontarli”.
Il futuro, per ora, è qualcosa che vede troppo distante rispetto a un presente in cui sarà fondamentale non perdere la concentrazione, con Martin che taglia corto anche quando gli si chiede dell’avventura di Pramac con Yamaha. “Mi piacerebbe lasciare Pramac da vincitori – ha aggiunto - Per quanto riguarda il loro progetto con Yamaha , penso sia qualcosa di molto ambizioso che guarda non tanto al prossimo anno ma più a lungo termine. La Yamaha ha trovato non solo una squadra satellite, ma la migliore squara satellite possibile. Sapranno ritrovare la strada per tornare al vertice. Io in Aprilia? Porterò le mie sensazioni. Guiderò una moto completamente diversa , non credo che trasferirò molte informazioni. In ogni caso metterò a disposizione il mio talento, le mie sensazioni e la mia velocità. Ora però voglio concentrarmi sul 2024, fino a Valencia”.