La questione sulla partecipazione di Imane Khelif alle Olimpiadi di Parigi 2024 (con relativa medaglia d’oro) si è riaccesa dopo il leak arrivato dalla Francia e le annesse dichiarazioni di Martina Navratilova, leggendaria ex campionessa di tennis, che ha nuovamente espresso il suo pensiero sulla presunta identità biologica della pugile algerina, sollevando nuovamente dubbi sulla sua idoneità a competere nella categoria femminile. Nonostante il Cio (Comitato Internazionale Olimpico) abbia dato l'ok alla partecipazione dell’atleta, molti volti noti, tra cui Chris Evert, J.K. Rowling ed Elon Musk, si erano opposti.
Martina Navratilova è stata tra le più critiche, definendo la vittoria olimpica di Khelif come "deplorevole e pericolosa". La polemica è stata rinfocolata da un articolo che riprende le dichiarazioni del giornalista francese-algerino Djaffar Ait Aoudia, il quale sostiene che un esame del 2023 avrebbe rivelato la presenza di testicoli interni e un “micropene”, a fronte di un’ipotetica assenza dell’utero. Navratilova ha ripreso questi dettagli per sostenere che Khelif sia "un maschio biologico" e che quindi non avrebbe dovuto gareggiare nelle Olimpiadi femminili.
Navratilova ha anche preso di mira la causa intentata da Khelif per cyberbullismo contro figure pubbliche come Rowling e Musk, sarcasticamente augurandole “buona fortuna” per il procedimento legale. “Imane è stata cresciuta come donna, ma biologicamente è un maschio e non avrebbe dovuto competere alle Olimpiadi”, ha affermato su X (ex Twitter), riaprendo così la discussione sui criteri di inclusione nelle competizioni femminili.
L’ex campionessa ha preso anche una cantonata, ritwittando un’immagine generata tramite intelligenza artificiale di Khelif che ritraeva la pugile con una corporatura maschile e prendendola per vera, ribadendo la presunta ingiustizia nei confronti delle altre atlete in gara.