Il mondo del tennis è scosso da un caso che potrebbe avere ripercussioni devastanti: Jannik Sinner, attuale numero 1 del mondo, rischia fino a due anni di squalifica a causa di un presunto caso di doping. L'ex campione Jimmy Connors al riguardo ha espresso il suo parere con fermezza (non tanto nel merito, quanto sulle conseguenze), mettendo in dubbio che il mondo del tennis possa sopravvivere a una squalifica di un top player come Sinner. Il riferimento è ai due test antidoping falliti dall'altoatesino lo scorso marzo durante e dopo il torneo di Indian Wells, nei quali è risultato positivo al clostebol, una sostanza proibita.
L’Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis (Itia) non ha ritenuto di procedere a una sospensione, accettando l'argomentazione di Sinner, secondo cui la contaminazione sarebbe avvenuta involontariamente durante un trattamento medico ricevuto dal suo fisioterapista, che aveva utilizzato uno spray contenente lo steroide. Tuttavia, l’Agenzia Mondiale Antidoping (Wada) ha presentato ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas), sostenendo che la sentenza di "assenza di colpa o negligenza" fosse inadeguata e chiedendo una squalifica da uno a due anni.
Connors, otto volte vincitore di tornei del Grande Slam, ha commentato la vicenda nel suo podcast Advantage Connors: "Non penso che il tennis possa reggere un colpo così, soprattutto se si tratta di un giocatore di punta come Sinner". L'ex campione ha anche sottolineato come le autorità tennistiche in passato non abbiano avuto scrupoli a punire giocatori di minor rilevanza, "eliminandoli" dal circuito, ma una mossa simile nei confronti di un atleta di livello mondiale potrebbe avere effetti imprevedibili.
Connors ha posto l'accento sull'enorme pressione che i tennisti di vertice devono affrontare quotidianamente: "Una volta sul campo, Sinner ha già abbastanza a cui pensare: il suo gioco, il suo avversario, cosa serve per vincere. Ma cosa fai nelle altre venti ore della giornata?". L'ex numero uno mondiale non è voluto entrare nei dettagli scientifici riguardanti l’uso della sostanza proibita, ma ha lasciato intendere che una decisione così severa potrebbe destabilizzare l'intero sport.