Non finirà tutto voltando pagina e chiudendo i cancelli di Aragon per riaprire subito quelli di Misano. Se ne parlerà ancora e forse non solo fuori dalla pista. Ne è convinto Max Temporali, ex pilota e oggi commentatore della SBK di Sky, dopo l’ultimo fine settimana della MotoGP. Quello che è successo, ormai, lo sanno anche i muri: Alex Marquez tiene aperto il gas dopo un errore con conseguente tentativo di sorpasso da parte di Pecco Bagnaia e i due finiscono per stendersi. Il resto lo ha fatto Pecco Bagnaia che, presentandosi in sala stampa con ancora addosso la rabbia per i punti persi e la delusione per quello che era successo, ha rilasciato dichiarazioni non proprio pacificatrici.
Tutto finito? Per molti, e francamente anche per chi scrive, probabilmente sì, visto che comunque i due piloti si sono poi chiariti anche grazie all’intervento diretto di Ducati e visto che sia Alex Marquez che Pecco Bagnaia non sono due da vena tappata quando indossano abiti normali piuttosto che la tuta da gara. Max Temporali, però, sembra non pensarla così e nel suo consueto commento sul suo profilo di Facebook, tira in ballo addirittura il 2015 e gli strascichi lunghi ormai nove anni lasciati dalle dichiarazioni di Valentino Rossi dopo l’incidente in Malesia con Marc Marquez e la storia del presunto biscotto per favorire la vittoria del titolo di Jorge Lorenzo. Insomma: dopo nove anni, l’incidente di Aragon tra Bagnaia e Alex Marquez potrebbe diventare benzina per ravvivare ulteriormente un incendio che di fatto non si è mai spento in MotoGP.
"Credo che Marc Marquez se la sia già legata a un dito. Pecco dovrà essere molto furbo e cerebrale"
“Se fossi in Ducati penserei di mettere ordine per evitare una sorta di escalation – scrive Temporali nel suo post - Anche perché, prima di fare altro casino, bisogna che si esaurisca la storia del “biscotto”: alla fine sono passati solo 9 anni...”. Il rischio, quindi, è quello di rivalità che si riaccendono e polemiche infinte che ricominciano con maggiore vigore tra i tifosi, ma pure che quanto accaduto a Aragon possa in qualche modo avere conseguenza anche in pista e per il resto del campionato. “Il problema – aggiunge - non penso sia l’incidente, che andrà in fanteria, ma le parole di Pecco, che attribuisce ad Alex la grave responsabilità di aver tenuto aperto l’acceleratore e di averlo centrato apposta. Una dichiarazione pesante, di cui apprezzo il coraggio e la sincerità. Spontaneo o stratega? Ad ogni modo, è una forma di déjà vu... Il fatto è che attaccare Alex equivale a farlo con Marc. Questa forma di protezione che il grande ha per il fratello minore potrebbe evolversi malamente. Ripenso a quella conferenza stampa del GP della Malesia, anno 2015, quando le dichiarazioni di Rossi provocarono l’effetto boom più esplosivo della storia del motociclismo. Marc è astuto, spietato, vendicativo. Questo ci insegna la storia. Se un pochino ho imparato a conoscerlo, credo se la sia già legata a un dito. Pecco dovrà essere molto furbo e cerebrale. Penso sia finito in un campo minato, e dovrà imparare a fare il soldato per combattere uno che è già stato in Vietnam”.
"Alex Marquez non ha visto Pecco perché guidava in apnea. Ma Bagnaia…"
Il timore di Temporali, quindi, riguarda più quello che è successo dopo l’incidente che l’incidente stesso, con il giornalista di Sky che nell’altra pagina social a sua firma. “Piega e Spiega”, ha provato anche a spiegare con l’occhio del pilota cosa è accaduto esattamente alla Curva 13 di Aragon. “Alex, perdendo la linea ideale, ha dovuto girare a destra più stretto e lento – sostiene Temporali - Avrebbe avuto bisogno di 20 cm di spazio per correggere la traiettoria al punto di corda, cioè dove ha incontrato Bagnaia. Pecco, che arrivava sulla linea precisa, ha chiuso a destra deciso vicino al cordolo come si fa normalmente, ma lasciando la responsabilità di evitare il contatto solo all'avversario. Quella mezza moto rossa che vedete avanti a quella celeste, e che rende la lettura scontata a noi dal pc, in realtà si è infilata in pochi decimi di secondo. Sono dell’idea che Alex non l’abbia vista: guidava in apnea, era in continuo recupero di errori, e poi quel lungo curvone a destra porta a girare la testa all’interno. Oltretutto, quando sei in piega, sei nascosto dalla tua stessa moto. Forse a Pecco è mancato un pizzico di lucidità per gestire il sorpasso con sicurezza, non tanto per avere la ragione tecnica in questo episodio, ma per evitare l’incidente: era quello che ci avrebbe rimesso di più. Era comunque più veloce, lo avrebbe passato ovunque. Per fare il pelo dall’esterno devi essere sicuro che il tuo avversario sia all’altezza di incassare la manovra. Sinceramente, Alex mi sembrava al limite da alcuni chilometri... Non è una dinamica strana, di incidenti così ne ho visti tanti, più o meno impattanti sui tifosi. Quello a cui proprio non voglio pensare è che qualcuno lo abbia causato apposta”.