Nel box della Honda ci ha passato una vita, anche se su sponda LCR e adesso che fa il commentatore sembra non aver svestito del tutto i panni da uomo nel box. Il nome non serve neanche farlo: Oscar Haro. Per una intera stagione le sue prese di posizione hanno fatto discutere, così come i toni spesso forti utilizzati e pure la nessuna timidezza mostrata nel lasciar intendere chi gli piace e chi, invece, proprio non gli va giù. Lui stesso ha ammesso di essere “sportivamente innamorato” di Marc Marquez e anche nell’ultima uscita pubblica è dell’otto volte campione del mondo che ha voluto parlare.
“E’ sempre in crescita, l’anno prossimo con la Ducati ufficiale sarà l’uomo da battere – ha affermato – in Thailandia ha fatto esattamente quello che doveva fare: spingere per vincere. E è incappato in un errore, niente di grave. Ci sta”. Un atteggiamento, quello di Marquez nella gara lunga di Buriram, che è stato lo stesso tenuto da Bagnaia, con Haro che l’ha vista così: “In Ducati dopo la Sprint di sabato c’erano facce da funerale, musi lunghissimi. Ma Pecco è un campione del mondo e sapeva che la domenica avrebbe dovuto solo uscire e vincere. Lo ha fatto, ma le cose stanno comunque diventando molto complicate per lui, ma domenica in Thailandia, al di là dei pochi punti recuperati, ha dato un gran segnale”.
Bisognerà capire, ora, quanto la prova di forza di Pecco Bagnaia possa aver condizionato le sicurezze di Jorge Martin, con Haro che, da spagnolo, si dice certo che il titolo potrà tornare in Spagna dopo 4 anni dalla vittoria di Mir nell’anno maledetto del Covid e dell’incidente di Marquez. “La vedo molto bene per Jorge – ha spiegato - Spero che Jorge vinca perché il ragazzo sta facendo davvero molto bene. L’unico pasticcio l’anno scorso è stato quello fatto in Australia con le gomme e il pasticcio di quest’anno è stato entrare ai box a Misano con la pioggia. Sono errori che tutti possono fare: siamo umani. Ma Jorge ha un'autorità incredibile. Per me è andato un po' fuori di testa domenica in Australia, mettendo la moto in curva 1 per Marc, che non stava giocando. Ma ora ha capito che l'unica cosa che deve fare è stare dietro a Pecco e è questo che porterà Jorge a diventare campione del mondo”.
Saranno Pecco e Martin, quindi, a giocarsela, probabilmente fino a Valencia (ammesso che si correrà a Valencia) e senza dover temere una qualche intromissione da parte di Marc Marquez. Sulla questione, infatti, Oscar Haro dice di avere una certezza. “Ora si va in Malesia, proprio in Malesia – ha concluso - Pecco andrà a gonfie vele sicuramente e la gara potrebbe essere anche bagnata. Ma Jorge deve solo stargli attaccato. Marc? Marc ha fatto già il suo lavoro: lottare come un cinghiale fino alla fine. Ma vi assicuro che Marc adesso ha una maturità diversa rispetto al 2015. Non entrerà in un altro vespaio come nel 2015. Anche perché Pecco è super rispettoso e non ha fatto tutto quello che ha fatto Valentino nel 2015”.