Se nella Sprint del GP della Thailandia la Ducati ha centrato il record di piazzare tutte le sue otto Desmosedici nelle prime otto posizioni, il giorno successivo nella gara lunga Honda ha risposto finendo con tutte le sue quattro moto in zona punti. Il paragone è impari e pure impietoso, ma per Honda è stato comunque un traguardo che fino a pochi mesi fa poteva sembrare impossibile da raggiungere. Ok, ci sono state tante cadute e l’asfalto bagnato di Buriram ha sicuramente dato una mano, ma i segnali cominciano a vedersi. Chi, ormai, riesce a darli con sempre maggiore frequenza è Johann Zarco che, nonostante la RC213V del team satellite, è il pilota di riferimento di HRC. Attenzione però, perché Alberto Puig sembra voler “puntare su un altro cavallo”.
“Vedo molto bene Joan Mir – spiega il team manager di HRC - la moto non c'è e non lo aiuta, ma la sua guida secondo me è diversa rispetto al passato. In passato l'ho visto mentalmente peggio di adesso. Penso che se riusciremo a migliorare ancora la moto e a dare una svolta potremo recuperare il suo talento, perché di potenziale ne ha tato. Anche Marini sta migliorando gara dopo gara e ci è molto utile, perché collabora sempre quando gli vengono chieste delle cose”. Segnali postivi, quindi, con Puig che si dice certo che l’arrivo da Aprilia di Romano Albesiano farà segnare uno step ulteriore, anche se coglie l’occasione per mettere fine alle voci sulla possibilità di un suo addio.
“Io voglio esserci ancora – ha spiegato l’ex pilota e oggi manager spagnolo - Il punto di partenza di tutto è quanto ti piace quello che fai. La chiave di tutto è la passione e la dedizione che si mette in quello che si fa. Quando sei lassù e vinci è molto facile. La cosa difficile è adesso e è adesso che proprio non voglio arrendermi. La Honda non si arrende e nemmeno io. Romano Albesiano? Si adatterà bene alla Honda e alla nostra gente e la nostra gente capirà bene le novità che vorrà introdurre”. Rotta segnata, timoniere che resta e, quindi, prospettive migliori per un marchio che ha scritto le pagine più gloriose della storia recente della MotoGP e che oggi si ritrova a lottare ogni domenica per un punticino in classifica, in un mondiale dominato da Ducati senza alcuna speranza per tutti gli altri.
A proposito di Ducati, Alberto Puig ha detto la sua anche sulla sfida mondiale tra Jorge Martin e Pecco Bagnaia. Spiegando che probabilmente a fare la differenza sarà la testa più del polso destro. “Ormai vincerà chi commette meno errori – ha sentenziato - Sarà una lotta molto durissima a livello psicologico, di controllo mentale, di assunzione e calibrazione del rischio in ogni giro delle gare che restano. Chi avrà la testa più fredda vincerà”.