Le moto si sono fermate da poco più di una settimana e, in attesa di Portimao, a andare forte sono state le chiacchiere da bar. O, più precisamente, le suggestioni di mercato che, puntualmente, hanno preso il via insieme alla stagione della MotoGP, tra ipotesi strampalate e possibilità concrete. Di certo, però, c’è ben poco e a dirlo è uno che sull’argomento mercato non si tira mai indietro e che spesso si fa interprete, nel doppio ruolo di manager di un pilota e veterano del paddock, delle varie trattative in corso: Carlo Pernat. “Il punto è uno solo – ci ha detto oggi, alla vigilia della partenza per Portimao – Tutti in questo momento stanno parlando con tutti. Se dire che il mercato è già partito è affermare questo allora ok, ma se c’è chi pensa che c’è già qualche preaccordo sottoscritto allora siamo fuori strada. Le uniche certezze sono Bagnaia e Binder, perché hanno già firmato i rispettivi rinnovi. Delle tante voci che si sentono, invece, l’unica che potrebbe essere un passo più in là del semplice chiacchiericcio è quella che riguarda Aldeguer e Pramac”.
La giovane promessa della Moto2 e il team di Paolo Campinoti sono stati vicinissimi già lo scorso anno e è probabile, quindi, che un accordo di massima possa davvero essere stato sottoscritto. Anche perché, come spiega lo stesso Pernat, c’è di mezzo il nuovo asset che Ducati sta definendo. “A Borgo Panigale – ha detto – stanno provando a chiudere un po’ i rubinetti. Attenzione, non significa che Ducati non sarà vicina alle sue squadre satellite, ma difficilmente si accollerà più lo stipendio dei piloti. Pagherà, chiaramente, i due del team Lenovo e forse un terzo che, nel caso specifico, potrebbe essere proprio Aldeguer, il cui stipendio non sarebbe comunque faraonico trattandosi di un rookie”. Con Pernat che cita Ducati e che, come è noto, cura gli affari di Enea Bastianini, la domanda successiva è quasi scontata, ma il manager genovese mette subito le cose in chiaro: “Enea vuole restare dove sta e vuole, quindi, dimostrare di meritare ancora la moto che guida. Io, come gli altri manager, sto parlando in giro un po’ con tutti e è vero che ci sono marchi interessati a Enea, ma adesso la priorità del pilota è un’altra e l’attenzione è rivolta solo e esclusivamente ai risultati da fare in pista. Penso, comunque, che Bastianini potrebbe essere, insieme a Marc Marquez e Fabio Quartararo, uno dei pezzi pregiati del prossimo mercato. Ma questo non significa che andrà via da dove sta”.
Dei tre, piuttosto, l’unico destinato a cambiare realmente colori è Fabio Quartararo. “Marc Marquez potrebbe anche scegliere di restare dove sta – ha riflettuto Pernat – E’ chiaro che la sua ambizione è quella di salire sulla Ducati ufficiale, ma non sta scritto da nessuna parte che in Gresini sarà solo di passaggio. Ha vinto tutto quello che c’era da vincere e ha guadagnato tutto quello che c’era da guadagnare, se sarà Ducati ufficiale bene, altrimenti chi glielo fa fare? C’è in ballo, per lui, anche il discorso KTM, ma è tutto tanto prematuro. Secondo me se lì si trova bene e riesce pure a vincere: è probabile che scelga di muoversi solo se la prospettiva alternativa sarà irrifiutabile. Per Quartararo, invece, il discorso è diverso, perché in Yamaha hanno già detto di avere bisogno di tempo e il rischio che la crisi delle giapponesi faccia dimenticare il talento del francese è concreto. Fabio, da quello che mi risulta, sta parlando con Aprilia e non è del tutto escluso che, tempo tre o quattro gare, si arrivi a un qualche annuncio. Anche perché la storia di Maverick Vinales e Aprilia a mio avviso potrebbe essere al capolinea, mentre a Noale potrebbero invece assecondare Aleix Espargarò che, dopo aver detto di volersi ritirare, sembra stia spingendo per allungare la sua già lunga carriera in MotoGP di un altro anno”.
Insieme a Maverick Vinales, di piloti che hanno un piede già mezzo fuori dal rispettivo box ce ne sono almeno altri due. “Augusto Fernandez e Jack Miller farebbero bene a cominciare a macinare risultati, perché li vedo entrambi fortemente a rischio. Non so quanto anche Franco Morbidelli possa stare tranquillo in Pramac, mentre credo sia realmente giunta al termine l’avventura di Takaaki Nakagami con Honda”. Quattro piloti, quelli citati da Pernat, che non rischiano solo di dover cambiare squadra, ma anche di dire definitivamente addio alla MotoGP. “E’ comunque davvero troppo presto per azzardare una qualche ipotesi fondata – ha precisato il genovese – ma se mi chiedi di sganciarti una bomba, così giusto per gioco, allora mi viene da dirti che Honda potrebbe riempire di soldi Jorge Martin per la prossima stagione. Ma siamo, appunto, al fantamercato. Se invece vogliamo essere seri e stare ai fatti, allora ti dico che le prime mosse vere, quelle che trovano riscontro anche in carte firmate in attesa dei contratti, potremmo vederle al Mugello o giù di lì”.
Anche perché a monte ci sono altri tipi di trattative e ci sarà prima bisogno di capire come sarà definitivamente composta la griglia della MotoGP. “Si parla tanto di un’altra squadra KTM con il marchio MV Agusta – ha concluso Pernat – Ma ultimamente cominciano a farsi insistenti le voci sul possibile arrivo di BMW. E’ chiaro che se fosse cambierà tutto e che l’eventuale presenza di due moto in più nello schieramento potrebbe far assistere a scenari di mercato fino a ora inimmaginabili. L’altro discorso in ballo è quello tra Valentino Rossi e Ducati. Sembra che Yamaha sia disposta a fare ogni sacrificio per riavere una squadra satellite e ancora di più se sarà la squadra del 46, ma se la M1 è la moto che si è vista anche in Qatar io non credo che a Tavullia prenderanno in considerazione l’eventuale offerta. Se dovesse essere, però non penso che Marco Bezzecchi seguirà i suoi in Yamaha, visto che ha sempre detto di voler guidare una Ducati. Lo ripeto: è davvero troppo presto per immaginare il 2025. Adesso c’è solo da godersi queste prime gare e cercare di capire come si incaselleranno i vari tasselli prima di stabilire quale pilota andrà lì piuttosto che là”.