Ha aspettato un po’ più del solito, ma Gigi Dall’Igna non ha mancato l’appuntamento. Con cosa? Con la sua, ormai tradizionale e immancabile, disamina dell’ultimo fine settimana di gare affidata a Linkedin. Questa volta, per l’ingegnerissimo italiano, ci sono state le somme di una intera stagione da tirare e ci sta che ci sia voluto qualche giorno in più. Anche perché con le moto a riposo e meno argomenti del solito, le parole di Dall’Igna erano attese anche dai più maliziosi. O comunque da quelli pronti a focalizzarsi su una frase, anche solo mezza parola, che potesse risultare equivoca. Solo che Dall’Igna non fa solo moto perfette, ma infila pure parole senza prestare il fianco nemmeno alla più acrobatica delle interpretazioni volutamente equivoche. E quindi sì, Gigi Dall’Igna vi (e forse ci) ha purgati ancora.
Come? Semplicemente facendo ciò che un ingegnere sa fare meglio: stando a numeri e fatti. E i fatti dicono che Jorge Martin, senza stare a scomodare dibattiti sull’assegnazione dei punti e cose del genere, è stato il più bravo in questo 2024. “Jorge Martin, neo Campione del Mondo a pieno merito, scrive un'altra pagina di storia al termine di una stagione sensazionale – ha affermato Dall’Igna - è stato il migliore e il più costante in assoluto, ha commesso meno errori di Bagnaia e ha ottimizzato la sua determinazione e tenacia con piazzamenti importanti che alla fine hanno fatto la differenza decisiva. Un grande applauso va anche a Pecco: anche la sua è stata una stagione straordinaria. Con 11 vittorie nelle gare lunghe e 7 nelle Sprint ha dimostrato di essere un campione di razza; vittorie che però non sono bastate per aggiudicarsi il titolo in una sfida tanto difficile quanto leale e sportiva. Una sfida che è stata uno spettacolo puro in cui entrambi si sono superati”.

Numeri che dicono già tutto da soli
Meriti riconosciuti, quindi, senza troppi giri di parole e senza condire ciò che è accaduto con ragionamenti che avrebbero cambiato un sapore già perfetto. Anche perché, e questo non bisogna dimenticarlo, la sfida tra Martin e Pecco è stata prima di tutto l’ennesimo segno, quasi prepotente, della supremazia di Ducati. Con Dall’Igna che ovviamente non manca di sottolinearlo. “Assolutamente fantastico – scrive ancora - è tutto quello che si può dire della conquista del terzo titolo consecutivo di Campione del Mondo Piloti. Per Ducati il 2024 è stato un anno stratosferico in cui abbiamo battuto il record di vittorie e podi, e con l'aver piazzato tutte e otto le Desmosedici davanti a tutti nella Thailand Sprint Race, il nostro fiore all'occhiello. Numeri incredibili che parlano da soli: abbiamo vinto 19 delle 20 gare, ottenuto 14 podi tutti Ducati e in 6 Gran Premi le prime 5 moto al traguardo erano nostre! 16 sono state le Pole position conquistate e quest’anno le vittorie in MotoGP sono salite a 106: siamo l’unica casa motociclistica europea ad aver superato quota 100! È la conferma ancora una volta della forza del progetto Ducati, dell'impegno e dello spirito di squadra di tutti, piloti e team, che hanno contribuito a realizzarlo con splendida continuità, come dimostrano i numeri degli ultimi anni e che sempre più proiettano quella forza come uno stile, una filosofia, un modo di lavorare e vincere. Insieme”.

Con Campinoti, magari, sarà un arrivederci
Insieme e rendendo onore ai veri valori dello sport, anche a costo di risultare “poco aziendalisti” o magari di ritrovarsi a fare qualcosa che forse altri non avrebbero fatto. Nello specifico? Permettere che a portare via l’1 da una Ducati tutta rossa fossero un pilota e un team che dall’anno prossimo non saranno più Ducati. E’ stato, scrive ancora Dall’Igna, “il modo migliore per salutare e dire arrivederci al Team Pramac, con cui, lo dico con orgoglio, abbiamo condiviso ogni risorsa tecnica fino all'ultima gara per fornire a tutti i nostri piloti il miglior materiale possibile. Una vera squadra, un formidabile gruppo di professionisti con cui lavoriamo all'unisono da venti anni: a tutti un grande abbraccio, a partire dal loro leader e caro amico Paolo Campinoti”.
E adesso la sfida del futuro
Un grande abbraccio, quindi, e un “sibillino arrivederci”, prima di voltare definitivamente pagina e guardare avanti. Verso un futuro che sarà inevitabilmente segnato sì dall’arrivo di Marc Marquez, ma anche e soprattutto dal “peso” di dover ripetere numeri che rischiano di essere irripetibili. “Ora – conclude Dall’Igna - dobbiamo continuare su questa strada, con la mentalità di chi insegue sempre un obiettivo, ma non sente mai di averlo raggiunto: questo è il mio augurio mentre ringrazio di cuore tutte le ragazze e i ragazzi di Ducati Corse per l’impegno e la passione dimostrati ogni singolo giorno. Forza Ducati!”
