Miguel Oliveira che accusa Raul Fernandez di ostacolarlo, Maverick Vinales che si lamenta della moto e Fernandez che difende Aprilia malgrado sia stato costretto al ritiro all'ultimo giro del GP d'Austria per noie meccaniche. Insomma, in casa Aprilia sembrano tutti un po' nervosi e i risultati al di sotto delle aspettative non aiutano di sicuro, ma Raul Fernandez difende la casa di Noale, il lavoro fatto fino ad ora e continua a credere fermamente nel progetto e attacca Maverick Vinales.
Il pilota spagnolo del team ufficiale ha dichiarato a fine gara che che ora non riesce a trovare più stabilità con la sua moto e che per questo i risultati non stanno migliorando, anzi, non riesce neanche a raggiungere quelli che era in grado di ottenere all'inizio della stagione. In un'intervista a Manuel Pecino Fernandez ha commentato così: “Se siamo nella situazione in cui ci troviamo, e se una buona gara è stata finire a 24 secondi dal primo, preferisco che ci diano delle cose, che ci proviamo, che ci evolviamo, e così in futuro, invece che 24, 15 o 20, avremo fatto un passo avanti. Poi, c'è anche la parte della scommessa. Forse lui, voglio dire, sono molto affezionato a Maverick, ma forse sta pensando un po' al progetto del prossimo anno e ora vede un po' il lato oscuro di Aprilia, giusto?" Un'accusa, neanche troppo velata, di non volersi impegnare a fondo in un progetto che lascerà a fine anno e una difesa del lavoro di Aprilia. Eppure il pilota di Trackhouse avrebbe di che lamentarsi, visto che il suo GP d'Austria è terminato tristemente all'ultimo giro per un problema meccanico. Ma Raul Fernandez guarda il bicchiere mezzo pieno e rilancia: “Sono molto contento, credo che oggi sia stato un altro passo avanti. Questa parte del processo di apprendimento è stata molto buona. Stamattina nel Warm Up abbiamo fatto un passo avanti nelle sensazioni. L'ultima parte della frenata, quella in cui sono riuscito a gestirla, mi è sembrata molto buona. La prima parte della gara ha avuto un buon inizio. Partendo così indietro, sono passato in una posizione abbastanza buona. Peccato che da metà a fine gara ci sia stato un guasto meccanico. Ho cercato di resistere, di resistere, ma non ne avevo più. Anche alla fine della gara era pericoloso e non avevo scelta. Ho rischiato di cadere tre o quattro volte, quindi è stato un peccato ritirarsi all'ultimo giro. Volevo finire, ma era troppo pericoloso”.
Ma come sa bene chi vive il mondo delle corse questi incidenti sono cose che capitano: “È vero che forse l'Aprilia non ha l'affidabilità di una moto giapponese o addirittura della Ducati, ma credo che alla fine un progetto così giovane, se si è evoluto come si è evoluto ed è arrivato dove è arrivato, è perché in certi momenti bisogna anche rischiare. Alla fine, per esempio, quello che mi è successo oggi - prosegue Raul - è solo sfortuna. Non c'è stato un meccanico che ha sbagliato qualcosa, è stata solo sfortuna e qualcosa sulla moto si è rotto e per questo non sono riuscito a finire. Alla fine non do la colpa a nessuno, fa parte del lavoro”.
Ma Fernandez non si limita a "perdonare" questi problemi di gioventù e rilancia con convinzione: “Sono ottimista, mi fido molto di loro, mi fido di Davide (Brivio) e del progetto che mi è stato presentato. E per un guasto, una cosa meccanica che si è rotta, alla fine non ho intenzione di rovinare tutto il lavoro che abbiamo fatto nel fine settimana, soprattutto il passaggio da ieri a oggi. Quindi penso di essere ancora positivo e di vedere che ogni giorno, con il poco tempo che abbiamo, stiamo capendo una moto che è abbastanza complicata e penso che siamo sulla strada giusta”.
Ora le case, i team e i piloti si trovano a ripartire per la seconda parte della stagione che, per la soppressione di alcune gare, li vedranno impegnati per due volte di seguito sul circuito Marco Simoncelli di Misano con in mezzo, sullo stesso tracciato, una sessione di test. Un'occasione per Aprilia per poter tornare ai risultati di inizio stagione: "È vero, è un po' come ricominciare da zero e tornare indietro è un po' frustrante - commenta Fernandez - ma alla fine, soprattutto, non vediamo l'ora di affrontare quest'ultima parte dell'anno, di fare esperienza per poter sfruttare al meglio la moto in queste gare asiatiche e soprattutto di preparare una buona base per il 2025. Alla fine il nostro compito è quello di capire questa moto. Per quanto io voglia essere lì con loro, per quanto io voglia vincere delle gare, per quanto io voglia lottare, dobbiamo sapere qual è il nostro ruolo, qual è il nostro lavoro oggi e soprattutto non perdere la nostra linea di lavoro. Quindi sì, da Misano tra gara 1, gara 2 e il test che sarà fatto lì penso che potremo fare un grande passo avanti, perché c'è il tempo per lavorare con calma, per capire, per testare le parti e penso che quello sarà il punto di svolta per capire la moto al 100%”.