Gigi Dall’Igna vuole tutto. Non serve il solito commento affidato a LinkedIn dall’ingegnere italiano per capire che ragiona in una sola direzione: ok essere contenti, ma c’è sempre da migliorare. L’ha pensata così sempre e probabilmente è esattamente questa la chiave dei successi a cui oggi Ducati è abbonata e anche dopo il GP d’Argentina, Dall’Igna non ci gira troppo intorno, parlando subito della situazione di Pecco Bagnaia. “Mi rattrista – scrive - tanto quanto l'incredibile partenza di Marc mi entusiasma. Non sarò soddisfatto dei nostri risultati, per quanto eccellenti siano già, finché non gli daremo la possibilità di esprimere tutto il suo potenziale in pista, permettendogli di competere alla pari e di occupare le posizioni che merita nella battaglia tra campioni. Stiamo lavorando incessantemente su questo, sono stati fatti passi soddisfacenti questo weekend, ma c'è ancora lavoro da fare prima di raggiungere l'obiettivo. Posso rassicurare tutti sul fatto che i nostri sforzi saranno indirizzati a questo il prima possibile: con tutto il rispetto, Pecco non può e non deve dover faticare così tanto per un terzo posto, oltretutto senza conseguirlo, tenendo conto del fatto che questa è una pista tutt'altro che congeniale per lui”.

No, l’Argentina non è mai stata la pista preferita da Bagnaia e, tutto sommato, il pilota italiano quest’anno è anche partito meglio rispetto al passato, quando poi ha vinto mondiali o lottato per il titolo fino alla fine. Tornare a vincere è nell’interesse di Pecco, ma chiaramente – anche se fa ridere solo doverlo ripetere – è anche nell’interesse della Ducati, con Dall’Igna che vuole tutto e intanto si coccola anche i ragazzi delle squadre satellite. “In questa gara – aggiunge ancora l’ingegnere italiano - con aspetti forti e contrastanti, abbiamo scoperto splendide prestazioni da parte di Alex Marquez e Morbidelli, evidenziando il lavoro straordinario del Team Gresini e del Team VR46. Congratulazioni a tutti: una prestazione davvero notevole. La gara di Alex, forse la sua migliore di sempre, merita di essere incorniciata. Ha lottato tenacemente per la vittoria, mostrando non solo il talento che conosciamo così bene, ma, portando la gara fino alla fine, anche la maturità di un veterano: è l'unico che finora è riuscito a preoccupare un Marc granitico. Franco (Morbidelli) è tornato sul podio dopo una lunga assenza: solo pensare a questo mi emoziona, conoscendo il suo talento e considerando le difficili vicissitudini da cui sta emergendo con determinazione. Questo è il premio per il suo eccellente avvio di stagione, e il merito va anche alla fiducia e serenità che il team gli ha trasmesso. Certamente buona anche la prestazione di Diggia, che completa la nostra ‘manita’ in Argentina con un arrivo che onora la sua abilità e il suo spirito combattivo”.
Un “paragrafo” quasi a parte, invece, sembra meritarlo Marc Marquez per Gigi Dall’Igna, perché è chiaro che se da un lato c’è la consapevolezza di dover lavorare per far trovare a Pecco Bagnaia il giusto feeling con la moto, dall’altro c’è l’entusiasmo per un matrimonio, quello tra Marc Marquez e la Ducati ufficiale, che è cominciato sotto le migliori prospettive. “Un segno di classe, quello di Marc, una fotocopia del suo successo in Thailandia in un weekend consecutivo – lo definisce Dall’Igna – si è imposto su tutto e tutti, conquistando pole, sprint, gara e giro più veloce. Il suo talento è stellare e la sua condotta magistrale, dettata da un'autorità innata, oltre che da intelligenza e sensibilità nella gestione delle sue azioni e risorse. Un campione, grande confidenza con la moto e, ciò che più conta, una tranquillità costante: la stessa che esprime dentro e fuori dalla pista, la stessa che trasmette al team e che il team restituisce, la stessa che lo fa sentire bene e vincere con una fiducia incrollabile. Questa è la sua novantesima vittoria in MotoGP, ma è come se fosse la sua prima”.
Una sensazione, quella della vittoria, a cui non ci si abitua mai e che vale ogni volta un’emozione grande, con Dall’Igna che spiega senza mezzi termini che sì, si può fare il callo a tutto, ma non al gusto di vincere. “Un altro podio tutto Ducati – scrive - con cinque delle nostre moto nelle prime cinque posizioni. No, non ci abitueremo mai a questo, e nemmeno lo vorremmo. E’ troppo bello e sarebbe irrispettoso nei confronti del fantastico lavoro che tutti stanno facendo: diciannovesima vittoria consecutiva, la trentesima nelle ultime trentuno gare, preceduta dalla decima tripletta di fila nella gara breve di sabato”.
