“Ero frustrato, ma non volevo assolutamente picchiare Frankie” – Jack Miller ci tiene a metterlo in chiaro subito. Il gesto di stizza avuto dopo l’incidente con Franco Morbidelli al GP di Jerez proprio sotto l’occhio delle telecamere non deve essere interpretato male. “Non è un periodo fortunato e quel gesto è stato più di stizza che altro, con Franco ci siamo subito chiariti” – Miller è uno da sangue sugli occhi in pista, ma non è uno che porta rancore o che presta il fianco a duelli fuori dal circuito e ci ha tenuto a ribadirlo ancora prima di spiegare che a Jerez, sia in gara che nel test di lunedì, ha avuto sensazioni più positive del solito.
“La moto va bene e mi piace, anche ciò che abbiamo provato nel test è buono, ma io faccio fatica a prendere le misure alle gomme” – ha affermato. Il pilota australiano spiega così il suo inizio di stagione difficile, ma tira in mezzo anche la superstizione. Un po’ per buttarla a ridere, un po’ perché il suo stato d’animo, adesso, è quello di uno che si sente un po’ perseguitato anche dalla sfortuna. “Non so se un gatto nero mi ha attraversato la strada o se sono passato io sotto una qualche scala, perché la sfortuna si mette ostinatamente davanti i miei piedi. Sono stato nei guai altre volte nella mia carriera e, incrociando le dita, sono sempre uscito fuori dai momenti bui, quindi spero di riuscirci ancora. Rimaniamo positivi, continuiamo a lavorare e la fortuna prima o poi tornerà”.
Il lavoro da fare, secondo l’australiano, è prima di tutto quello di mettere chilometri sotto le ruote per cambiare lo stile di guida e provare a far performare meglio le gomme. E’, di fatto, quello che stava facendo anche a Jerez, prendendo spunto da chi, invece, riesce a andare veramente forte con la RC16: Pedro Acosta. Il ragazzino terribile della GasGas probabilmente gli ruberà il posto a fine stagione nel box ufficiale RedBull e Miller non fa fatica a ammettere che ora c’è solo da copiare. “La moto andava bene nel giro di riscaldamento – ha raccontato a SpeedWeek - ma durante la gara ho sentito delle vibrazioni fastidiose nella ruota posteriore. Però ho cercato di non cadere e fare il mio e a un certo punto mi sono trovato vicino a Pedro Acosta. Mi sono detto che quella era l’occasione per capire cosa fa di diverso da me e come guida questa moto, ma poco dopo Franco Morbidelli ha cercato di superarmi su uno spazio che non c’era. Non era il modo in cui volevo concludere la giornata, ma queste sono le corse”.
Lo sanno anche in KTM, dove comunque continuano a far sentire pieno sostegno a Jack Miller, con l’australiano che ha potuto provare nuovi materiali nei test di lunedì e che alla fine della giornata di lavoro – al di là di setup e aerodinamica – ha parlato ancora di pneumatici: “Questo pneumatico è fantastico quando funziona e quando puoi mantenerlo nella finestra di lavoro corretta. Questo è esattamente ciò su cui stiamo lavorando. Perché al momento non riesco a guidare in modo pulito con queste gomme: o la ruota posteriore vibra oppure distruggo la carcassa. Attualmente stiamo cercando di rendere la moto più stabile, provando linee più rotonde in curva”.