Non considera il duello perso con Pecco una sconfitta e il secondo posto di Jerez è a tutti gli effetti, per lui, una vittoria. MarcMarquez lo ha detto in tutte le interviste del post gara. Evidentemente è consapevole di aver trovato la strada, ma di essere ancora un filo indietro rispetto al due volte campione del mondo. Ma probabilmente è anche consapevole di potersela giocare, da ora in poi, ovunque e con chiunque adesso che il feeling con la Desmosedici 2023 sembra pieno e la fase del “conoscersi” è alle spalle. Ecco perché sul podio di Jerez ha ballato come se non ci fosse un domani e anche ai microfoni di DAZN Spagna è apparso più spavaldo di come s’era mostrato negli ultimi tempi. Soprattutto quando a intervistarlo è stato l’ex rivale Jorge Lorenzo.
La regola aurea della VR46: i piloti fanno "solo" i piloti
“Se sabato non fossi caduto nella Sprint – ha detto l’otto volte campione del mondo – probabilmente avrebbe cantato un altro gallo”. Un modo per dire che lo zero fatto a Austin, così come lo zero della Sprint, hanno condizionato il polso destro, suggerendo di non esagerare e non rischiare di tornare a casa da Jerez con un terzo zero consecutivo. Marc Marquez, insomma, è convinto di poter battere Pecco Bagnaia e di aver, di fatto, solo rinviato alla prossima battaglia.
Una moto che gli piace e un box che festeggia da paura
Lo stesso Pecco, per ammissione anche di Valentino Rossi, lo considera un rivale nella lotta al titolo e l’otto volte campione del mondo non nasconde di avere, ormai, anche una motivazione in più: vuole la moto ufficiale. Con l’ascesa di Pedro Acosta le porte di KTM potrebbero essersi chiuse per lui e l’alternativa offerta da Aprilia rischia di costringerlo a un nuovo ambientamento. Il Team Lenovo, quindi, sarebbe l’evoluzione naturale e in Ducati ci stanno pensando davvero. Lo ha detto Gigi Dall’Igna, ribadendo che il ballottaggio è con Enea Bastianini e Jorge Martin.
Un aiuto arriva dal “metodo Ducati”, anche se Marc Marquez non è l’esempio
L’ingegnerissimo della Ducati, però, lo ha detto anche con i fatti e non solo con le parole. A svelarlo, dopo i test di ieri a Jerez, è stato lo stesso Marc Marquez, raccontando un particolare. "Gigi Dall'Igna e altri tecnici Ducati sono passati ai box e ci siamo confrontati a lungo – ha raccontato - Mi hanno chiesto di provare alcune evoluzioni per loro, è stata una giornata molto produttiva e mi fa piacere sapere che sia Pecco Bagnaia che Enea Bastianini abbiano dato le mie stesse opinioni sui feedback avuti dai materiali provati".
Sembra la normale dichiarazione di un pilota di un team satellite dopo un test, ma ci sono di mezzo Marc Maquez e Ducati e, quindi, potrebbero essere il segnale di qualcosa di più grande. Perchè Gigi Dall’Igna non è uno che fa le cose a caso e perché rivolgersi proprio a Marc Marquez per avere un parere sulle parti della Desmosedici 2024 suona di indizio pesante su chi sarà il prescelto alla fine della stagione. Niente di nuovo, sia inteso, ma un significato c’è, con Marquez che poi precisa: “Ho provato alcune parti che i piloti ufficiali stanno già utilizzando. Non direi che sono regali della Ducati, sono parti e cose che i piloti ufficiali hanno già provato e Ducati vuole sapere anche il mio parere. Quanto al resto del lavoro fatto oggi, mi sono concentrato sui setup: ora la squadra deve aiutarmi a superare i miei punti deboli senza indebolire i punti di forza, ma sono molto soddisfatto in generale. Ora conosco la moto: è tutto diverso. Quando sei veloce e riesci a fare i tempi in maniera costante è molto più facile provare le cose. Penso che questo test mi aiuterà a migliorare”. E quando uno che ha appena fatto secondo nell’ultimo GP disputato parla di miglioramento è di una cosa sola che parla: la vittoria.