Tornando con la memoria all'atto finale del 2023 di Marc Marquez prevalgono le immagini cronologicamente più fresche e impattanti, ovvero quelle che si riferiscono al martedì di Valencia, al primo storico e attesissimo test con la Ducati del Team Gresini, con una livrea speciale blu scura e dettagli rossi annessi. Il 93 per motivi contrattuali (fino al 31 dicembre 2023 le carte lo inchiodano ad HRC) non ha ancora potuto confidare a giornalisti e tv le sue sensazioni dopo l'esperienza in pista con la Desmosedici, anche se - come abbiamo ripetuto più volte - quel sorriso dopo il primo rientro ai box è valso più di mille parole. Il trasferimento di Marquez nell'orbita di Borgo Panigale ha catalizzato un'attenzione spasmodica (tra gli addetti ai lavori c'era chi si prefigurava il martedì di Cheste ancora prima che la lotta al titolo tra Pecco Bagnaia e Jorge Martín emendasse un verdetto), talmente smodata che l'ultimo (sarà stato davvero l'ultimo?) weekend di gara di Marc con la Honda e con Repsol - forse - è passato un po' sottotraccia. Eppure si trattava dell'addio dell'otto volte campione del mondo alla squadra più blasonata del Motomondiale ("resterà per sempre la mia squadra, le gente mi ricorderà per sempre coi colori Repsol addosso, ha detto lo spagnolo), al Team con cui Marc ha conquistato sei titoli e 59 vittorie in undici stagioni di MotoGP.
Così ci ha pensato la Honda ad incorniciare il momento storico. Lo ha fatto con "Sashimi - Marc Marquez's Last Ride", un bel filmato di dieci minuti che ripercorre l'ultimo weekend del fenomeno di Cervera da pilota HRC. Le telecamere seguono costantemente Marc, mostrando momenti e retroscena inediti. Si parte dal venerdì di prove libere, con il 93 che si cambia e fa stretching nel suo motorhome, prima di scendere ai box e trovare un'atmosfera rilassata, già ironicamente malinconica: "È l'ultimo venerdì" - scherzano i meccanici Honda tra strette di mano e abbracci. Marc ride, risponde con un "Good Morning" e si concentra subito sul lavoro al fianco di Santi Hernandez. In sole ventiquattrore, tuttavia, le emozioni prendono il sopravvento: è sabato, Marc conquista un notevole terzo posto nella Sprint Race del Ricardo Tormo e, in Honda, la sensazione è che quello possa davvero essere l'ultimo regalo del campione alla Casa di Tokyo. Lo sa anche Marc, che prima si commuove sul podio speciale installato all'interno del paddock e, poi, versa altre lacrime quando torna al box con la medaglia di bronzo al collo e vede tutti gli uomini del Team Factory HRC attenderlo in piedi. Scattano applausi fragorosi e abbracci prolungati; Marquez ringrazia tutti e riceve da Santi un enorme cartellone con foto e dediche speciali. "È l'ultima sorpresa", riferisce lo storico capotecnico (che nel 2024 lavorerà con Joan Mir) a Marc, che si mette al centro per un'ultima foto di squadra in cui, dietro agli occhi lucidi di tutto l'entrourage tecnico del 93, il tasso di magone è alle stelle.
Sarebbe stato troppo facile finirla così. Quella stessa sera infatti - nell'hospitality Honda - Marquez viene sorpreso di nuovo: entra per cenare come è solito fare da undici anni, ma trova tutto lo staff Honda in piedi, che applaude il suo pilota, il campione, accerchiandolo e stringendolo in una morsa di ricordi. Marc si siede al centro, parte un video emozionale in cui ogni componente del team trova il proprio modo di salutare definitivamente l'otto volte campione del mondo, che qui si sfoga in un pianto a dirotto, in concomitanza con la mamma, Roser Alentà. "Voglio vederti di nuovo sorridere, perché mi piace quando sorridi, grazie" - dice Santi Hernandez in quella che forse è la dedica più bella. A quel punto, nell'hospitality HRC, le lacrime potrebbero riempire i bicchieri sui tavoli già apparecchiati per la cena. Eppure, a giudicare dalle parole pronunciate dal 93 nel corso del Thanks Day di Motegi, Honda e Marc Marquez si sono solo detti "arrivederci".