A Misano le tribune sono piene. Il paddock raccoglie un gran numero di Aprilia, principalmente sportive moderne. Un tizio ha separato le due bancate della RSV4 costruendosi del collettori e montando due scarichi artigianali, uno per parte, così da regalare quell’estetica da RSV 1000, quindi bicilindrica, alla sua moto che di cilindri ne ha quattro. L’Aprilia All Stars 2025 ha funzionato alla grande in termini di pubblico, di contenuti e pure mediatamente, perché la vicenda tra Jorge Martín e l’Aprilia ha avuto le sue evoluzioni proprio sul circuito romagnolo dandoci diverse sensazioni. La prima, fondamentale: niente è ancora davvero deciso.

Jorge Martín ha pubblicato, qualche giorno fa, un comunicato stampa per formalizzare la sua posizione circa la possibilità di separarsi dal marchio di Noale, che a sua volta aveva parlato nel giovedì di Silverstone. Sostanzialmente Jorge ha chiesto una proroga della clausola per cui, prima di rinnovare anche per il 2026, avrebbe dovuto sincerarsi della bontà del progetto. Il che, a maggior ragione dopo la vittoria di Bezzecchi a Silverstone, sembra una richiesta un po’ fuori luogo: se Aprilia accettasse (cosa che non ha fatto, come invece ci era sembrato in una prima fase) si ritroverebbe a dover riscrivere il contratto e, con ogni probabilità, finirebbe a dover cercare un pilota libero a settembre (cosa difficilissima) dopo l’addio dello spagnolo.
In breve: Martín vuole ancora andarsene e chiede di modificare il contratto per farlo. Aprilia rifiuta per non trovarsi senza un pilota, per far valere il contratto in essere e perché non crede di avere un progetto debole in MotoGP.
Sostanzialmente la partita non è ancora chiusa e si giocherà principalmente su due fronti. Uno tecnico e l’altro emotivo. Il primo dipende da risultati e avvocati. Perché queste clausole vanno interpretate e non è ancora chiaro quando Martín e il suo entourage potranno forzare, oltre al fatto che una moto vincente risolve metà dei problemi di ogni pilota. Il secondo: la gente, l’atmosfera e la squadra. È vero, Jorge potrebbe accettare di farsi coprire d’oro dalla Honda, ma per uno come lui podi e vittorie possono comunque risultare una priorità.

Così, dopo una battuta sulla giornata in pista, gli abbiamo chiesto l’unica cosa che conta in questo momento: pensi che provare una moto che ti piace, che funziona, possa farti un po’ ricredere al punto da rimanere in Aprilia per il 2026? “Alla fine è complicato, è complicato”, la risposta. “Praticamente io voglio provare, quello che ho voluto sempre è provare e non abbiamo avuto tempo. Non per me e neanche per Aprilia, non è colpa di nessuno e adesso non vedo l’ora di andare sull’Aprilia e provare ad andare in moto”.
Di certo lo ha in parte dimostrato, presentandosi sabato con una tuta comprata in negozio pur di fare qualche giro dopo tanti mesi di astinenza: “Ieri ho preso una tuta stradale, un casco stradale che non m i stava neanche bene solo per girare un po’. È stato divertente, una giornata bella. E dai, se mi viene la voglia di tornare in moto è un bel segno. Ieri non era male, sai? Non sentivo tanto dolore, era più il rischio di rompere di nuovo le costole con una caduta. Però il feeling è stato buono”.
Jorge, sul 2026, sembra Keanu Reeves in Matrix che fa il limbo coi proiettili: schiva le risposte. La sensazione però è che i risultati possono ancora cambiare questa situazione, che a sentire Max Biaggi si sbloccherà a partire dal GP di Germania: “È difficile dare un giudizio”, ci ha raccontato il Corsaro a proposito di questa storia. “Chissà come andrà a finire. Io come tifoso Aprilia mi auguro che non cambi nulla, anche se sento molte cose contrastanti. Come voi sono alla finestra, aspetto il Sachsenring, giorno in cui tornerà, speriamo con buone notizie per noi”.
Jorge quindi, almeno secondo i piani, dovrebbe tornare tra poco più di un mese, esattamente come era stato comunicato a Le Mans, il che darà ad Aprilia più di un’occasione per farlo innamorare della moto e del progetto. Perché di questo si tratta: Martín è fortemente tentato dai soldi della Honda e dall’altra parte non vede le ragioni di restare, ma questa condizione può cambiare. La squadra è più unità, la moto sta maturando e la prima vittoria della stagione ha dato una grossa spinta al reparto corse. Nel frattempo, Massimo Rivola si è infortunato durante la gara del Moto Guzzi Fast Endurance e ha commentato con una battuta: “Per capire un pilota infortunato devi farti male anche tu”. Ecco, l’A.d. ha allungato una mano. E a Jorge forse sta entrando una pulce nell’orecchio: non sarà meglio rimanere su questa strada, con questa gente, provando a fare una magia? In estrema sintesi, è difficile che resti ma non è ancora deciso. Per Aprilia sarà durissima, ma vale la pena tentare.
