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[VIDEO] La MotoGP è un paese per padri: Pietro, Jiulià, Gigi, i retroscena di Inside e l’ultima uscita del Dall’Igna innamorato (e un po’ preoccupato)

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

24 luglio 2025

[VIDEO] La MotoGP è un paese per padri: Pietro, Jiulià, Gigi, i retroscena di Inside e l’ultima uscita del Dall’Igna innamorato (e un po’ preoccupato)
L'episodio 12 di Inside e il post-race di Gigi Dall'Igna. Le emozioni, un retroscena e tutto quello che non si è visto del week end di Brno raccontato nel solito video che mescola tecnologia e umanità e che spiega perchè la MotoGP ci piace ancora così tanto (e anche perchè Ducati non ha rivali). Con in più, questa volta, l'asse spostato da due figli ai loro tre padri...

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Padri veri, padri sportivi, padri che si raccontano oltre le rivalità che altri si inventano e in quei momenti lì in cui il cuore mena di brutto e l’adrenalina va quasi più forte dei figli in pista. Viene da commentare così l’episodio 12 di Inside Ducati che racconta il fine settimana della MotoGP a Brno da dentro il box della Rossa. Sì, perché è come se questa volta l’asse si fosse spostato un po’ dai piloti, che sono due, ai loro padri, che invece sono tre: due di sangue e uno che è Gigi Dall’Igna.

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Le telecamere, come sempre, iniziano catturando i rituali pregara: giovedì, Marc Márquez e Pecco Bagnaia affrontano impegni pubblicitari e colloqui con la stampa, mentre l'atmosfera oscilla tra concentrazione e attesa. Venerdì, la pioggia condisce tutto complicando le sessioni libere. Márquez lamenta problemi tecnici, "ho messo la seconda marcia e non ho più avuto potenza", mentre Bagnaia fatica da subito a trovare feeling con la Desmosedici. Fino a un sabato che sembra esplodere in drammi: durante le qualifiche, Márquez cade all'ultimo giro, perdendo la pole position che, invece finisce proprio a Pecco Bagnaia che era addirittura partito dalla Q1 dopo una mattinata di sofferenze. E’ qui che emerge il primo momento di puro umanesimo: i genitori di Bagnaia, Pietro e Stefania, offrono un passaggio in scooter (avevamo già raccontato tutto qui) a Marc dopo averlo fatto il giorno prima anche con Alex. "Marc stava camminando verso di me- racconta Pietro Bagnaia - così gli ho offerto un passaggio". Poco dopo, nel parco chiuso, Julià Márquez (padre di Marc e Álex) scherza con Pietro sull'episodio buttando là un “mandami il conto, pagherò io le spese”.

Poi il racconto si sposta di nuovo dai padri ai figli. Con la Sprint che diventa teatro del caos tecnico. Bagnaia, in seconda posizione, viene tradito da un errore elettronico: "Ho visto il messaggio sul cruscotto e ho dovuto rallentare, buttando via la gara". L'allarme, erroneamente legato alla pressione gomme, nascondeva un guasto al sistema elettronico. Contemporaneamente, Márquez gestiva e dominava, ma dovendo cedere temporaneamente la posizione ad Acosta per stabilizzare le pressioni degli pneumatici e ritrovandosi poi sul podio con la spada di Damocle di una possibile penalità. Domenica, invece, la gara lunga regala da subito un epilogo netto: Márquez trionfa, consolidando il suo ottavo successo stagionale, mentre Bagnaia chiude quarto, sfinito ("Ho sofferto molto"). Nei box, le reazioni sono opposte: festeggiamenti per lo spagnolo, amarezza per ll'italiano. Ma è nel dopo-gara che si consuma la scena più significativa. Mentre i meccanici smontano i box, Gigi Dall'Igna raggiunge Márquez e, abbracciandolo, confessa: "Lo sapevo già, ma ora capisco meglio perché abbiamo fatto fatica a vincere un mondiale prima".

Una frase detta con gli occhi di un padre orgoglioso e che, senza volerlo riabilita un po’ anche un “vecchio figlio”: quell’Andrea Dovizioso che, pur guidando una Desmosedici, non riusciva a vincere la guerra contro Marc Marquez, limitandosi solo a qualche battaglia. Ecco, Inside racconta di due padri che sanno giocare e volersi bene oltre la rivalità, che è comunque amicale, di due figli quasi condannati a odiarsi senza avere la benchè minima intenzione di farlo davvero. Ma racconta anche le emozioni di un terzo padre che poi, quasi per ulteriore chiarezza, le ha messe ulteriormente nero su bianco nel suo post-race affidato come da tradizione a LinkedIn. Ottava vittoria stagionale su 12 gare, 70esima nella Storia, quinta doppietta consecutiva nella Sprint-GP, Marc è il primo pilota Ducati a raggiungere questi traguardi, avendo vinto tutte le gare Sprint del sabato tranne una – scrive Dall’Igna - Si tratta di un primato che mette in secondo piano le mere vittorie, e la dice lunga sul grande lavoro che stiamo facendo in simbiosi moto-pilota, rendendoci giustamente orgogliosi. Un doveroso tributo a quella che è l'ennesima prova della classe strepitosa di Marc, travolgente e, soprattutto, intelligente; sapendo sempre come gestire le diverse situazioni e condizioni di gara, sia che si prenda la testa della gara dal primo all'ultimo giro in comando assoluto, come in Germania, sia che si parta in maniera più cauta, per poi passare al ritmo massimo a metà del GP, tenendo tutti a distanza di sicurezza senza correre rischi, come ha fatto ieri. Ottimizza ogni circostanza, sia in condizioni di asciutto che di bagnato, nei momenti cruciali tirando fuori il meglio dalla moto e da se stesso, unendo saggezza e istinto, modulando l'esperienza di un Campione e l'inesauribile voglia di vittoria: sì, un Campione che, proprio per esserlo, dimostra umiltà nella consapevolezza che ha di dover ancora crescere e migliorare”.

La solita sviolinata di un padre innamorato? Probabilmente sì, ma chi non l’avrebbe fatta davanti ai numeri di Marc Marquez? E non significa che gli altri figli, ora, possono pure essere dimenticati o lasciati in disparte. E Dall’Igna lo precisa sin dalle righe successive. “Pecco – scrive - è stato davvero bravo, con un'ottima partenza, come già fatto nella Sprint di sabato dopo la sua straordinaria prima Pole Position stagionale: prendere il comando e tenere duro il più a lungo possibile, girare forte fino alla fine, sfiorare il podio. Un podio che avrebbe meritato. Un quarto posto, però, significativo per il modo in cui si è sviluppato. A mio avviso il suo miglior weekend di questa stagione: due ottime gare, con segnali di miglioramento, e un passo che punta alle prime posizioni. Anche lui è stato sfortunato, ed è stata colpa nostra. Bisogna essere in grado di apprezzare ogni piccola indicazione e reazione positiva che arriva dalla moto e soprattutto dal pilota oltre che dalla squadra: l'aspetto più importante è non mollare mai e lavorare tutti insieme sodo”. Orgoglioso comunque sempre delle sue creature, che siano fatte di acciaio e carbonio o di carne e ossa. Con Dall’Igna che, però, come ogni padre butta anche un occhio sul futuro e quasi sembra sentirsi in dovere di mettere in guardia. “Il giro di boa della stagione è ormai arrivato e ora le meritate vacanze – conclude - Questa è l'opportunità per recuperare preziosa energia mentale. Energia da riversare in pista contro avversari che stanno diventando sempre più insidiosi e temibili, qualcosa che non è più breaking news”.

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