Questa, per i piloti, è la prima vera settimana di pausa dopo le quattro gare d’oltreoceano: è vero, domenica prossima si correrà a Valencia, ma fino ad allora la tregua non verrà spezzata da un viaggio intercontinentale per l'Australia. Se per i due piloti che si giocano il titolo saranno giornate lunghe e dense di pensieri, gli altri potranno cominciare a tornare alla normalità preparandosi alle vacanze. Cosa che non ha voluto fare Marc Marquez, rientrato da Aragon in seguito al quarto intervento chirurgico al braccio destro: per quanto la sua condizione sembri in costante miglioramento, Marc è ancora lontano da uno stato di forma ottimale e i cinque mesi che lo separano da Portimaõ 2023 (perché sarà il Portogallo ad aprire il prossimo mondiale) serviranno a sistemare il fisico.
Determinazione, passione e smania hanno accelerato i tempi anche stavolta, così Marc si è fiondato su di una Honda CRF 450 assieme al fratello Alex per una giornata di motocross. D'altronde, se fai il pilota nella velocità, il cross è l’allenamento migliore: si fa tanto cardio, si allenano i riflessi e il controllo della moto migliora. Lo fanno i piloti dell’Academy di Valentino Rossi (anche se Bagnaia ha raccontato che un po’ lo spaventa) ed è un buon compromesso rispetto al più pericoloso supermotard. Il che, per inciso, non significa che più sicuro di andare in palestra. Marc Marquez, che un anno fa proprio in questo periodo sbatteva la testa ritrovandosi con la diplopia, lo sa meglio degli altri e aveva smesso per questo, eppure adesso ha ripreso imperterrito. Il che ci lascia intendere quanta voglia abbia di tornare a vincere e lottare per un titolo, oltre ai rischi che è disposto a correre per farcela. Ma l'anno prossimo, con 42 GP in calendario, sarà necessaria la costanza: con miracoli e rischi ci vinci una gara, non un mondiale.