Team, piloti e giornalisti sono rimasti ad Aragon per una giornata di test IRTA il lunedì dopo il Gran Premio. Manu Gonzales al posto di Ai Ogura, diverse novità e nessuna rivoluzione. Il primo posto in classifica viene occupato quasi interamente da Marc Marquez. A venti minuti dalla fine, il primo tempo con record della pista lo prende Marco Bezzecchi. A cinque minuti dalla bandiera a scacchi invece, un boato in sala stampa ci conferma che anche stavolta, come di consueto quando la MotoGP scende in pista per un test, il pilota più veloce è Maverick Vinales.

Ducati: sì, ma niente di serio
Ducati ha portato una nuova carena con tutti i piloti forniti di una GP25 e qualche altro aggiornamento come un nuovo forcellone. Marc Marquez è andato fortissimo in ogni turno e in ogni condizione, sempre piuttosto soddisfatto del suo lavoro. A fine giornata ha detto che, volendo, potrebbe avere una moto esattamente uguale a quella di suo fratello Alex, una GP24 "con gli stessi bulloni". Per il resto, difficilmente queste novità verranno già impiegate al Mugello, anche se Michele Pirro svolgerà un test privato a Barcellona (assieme ad altri costruttori, tra cui Yamaha che però non schiera i piloti ufficiali) per approfondire ulteriormente le sensazioni positive dei piloti. Pecco Bagnaia arriva in sala stampa tra gli ultimi. Contento del feeling, dei componenti provati, dei famosi dischi da 355 millimetri. È sembrato un sopravvissuto, l'uomo dopo la tempesta. Dice che adesso non più puntare alla vittoria ("dobbiamo essere realisti") ma il suo sorriso e l'approccio al weekend di Aragon, dove aveva detto chiaramente che lui non arriva in circuito per fare secondo, raccontano un'altra storia. Di fatto, Ducati esce dal test assolutamente rafforzata. Per quanto riguarda i team satellite, il VR46 - team d'appoggio della squadra ufficiale - ha avuto la nuova carena e altre novità, mentre in Gresini si sono limitati a lavorare sulla messa a punto e piccoli dettagli migliorativi. Alex Marquez: "Se si corresse una gara dopo il test non cambierei assolutamente niente rispetto a domenica".
Aprilia: l'aero, l'elettronica e il time attack di Marco Bezzecchi
L’Aprilia ha portato tanto materiale, da una parte nuova aerodinamica (per Bezzecchi) e dall’altra strategie elettroniche totalmente nuove sperimentate da Lorenzo Savadori. C’è anche un nuovo scarico prodotto da SC Project. Marco, a metà giornata, ci ha detto di aver lavorato per risolvere la mancanza di stabilità in staccata, non è stato però troppo chiaro sui risultati, anche se lo sguardo era quello di un pilota soddisfatto. Meno contento, invece, per la ricerca di più velocità sul giro secco: la pista più veloce e tanta gomma sull’asfalto hanno reso l’utilizzo della gomma morbida praticamente inutile per lui. Un problema che si è risolto a un quarto d'ora dalla fine della giornata, quando è salito in cima alla classifica dei tempi con il record della pista. Palate di grip e l'aria fresca del tardo pomeriggio avranno aiutato e non sono queste le condizioni in cui si corre di norma, eppure andare forte fa sempre comodo. Bezzecchi e Savadori scenderanno in pista al GP d'Italia al Mugello come l'unica casa italiana con due piloti italiani. Bisognerà quanto la RS-GP sarà in grado di digerire la staccata della San Donato. La sensazione è che a Noale stiano preparando con grande attenzione il Gran Premio di casa.
Yamaha: bene ma non benissimo
Yamaha ha un nuovo motore, leggermente migliorativo per tutti e quattro i piloti, e altre novità che dovrebbero essere introdotte già al Mugello, come la nuova carena già promossa nella parte alta da entrambi i piloti ufficiali. Yamaha, comunque, ha anche un altro test in programma a Barcellona, a cui però - come detto in apertura - prenderanno parte soltanto i piloti del Team Prima Pramac: Rins e Quartararo lo salteranno per non incidere troppo sulla scorta di gomme (260 a stagione per costruttori di gruppo D, quindi con le migliori concessioni) come da regolamento. Nel box Yamaha c’era anche Andrea Dovizioso, un bell’extra per entrambi i piloti. Il clima generale si potrebbe riassumere nel tiepido entusiasmo di tutti i piloti: sì, è andata bene. Ma il grip di Aragon dopo il GP è fuori scala e il weekend di gara è stato un disastro.
Il forcellone della Honda è perfetto ma non arriverà
Honda non sostituisce Luca Marini per i test, mentre sia Joan Mir che Johann Zarco provano un forcellone in carbonio già testato da Aleix Espargarò a Jerez. Forcellone che è piaciuto moltissimo al francese, che produce un entusiasmo raro per un pilota durante i test (“È incredibile, guadagnamo moltissimo in accelerazione”) tuttavia resta un grosso problema da risolvere: a quanto pare il nuovo forcellone non sarà disponibile prima delle trasferte asiatiche, a settembre. Anche Mir comunque si è detto contento: "Avevo detto che se fossimo riusciti a guadagnare in accelerazione o velocità massima sarei stato contento, quindi lo sono". L'accelerazione è effettivamente migliorata, la velocità massima no: le Honda sono ancora tra le ultime in questa classifica impostata sulla velocità pura.
KTM: tante idee ma confuse
Anche KTM, per cui è sceso in pista anche Pol Espargarò, porta diverse novità: carene, elettronica, piccolezze. Ma soprattutto carene. Ogni pilota, sia ufficiale che del Team Tech 3, ne prova quattro diverse, creando forse un po' di confusione. I giri per testare sono pochi e fare una scrematura non è semplice, si spera comunque che incrociando i dati si arrivi a una risposta univoca o quasi. Deluso Acosta, deluso Bastianini - che aspettava una sella che non è arrivata - e felicissimo Maverick Vinales, che ancora una volta, come da tradizione, si è portato a casa il primo tempo di giornata.
Tra le altre novità provate dai piloti c'è stato il nuovo sistema di comunicazione via radio, un approccio decisamente più evoluto rispetto all’ultimo test, oltre a un anteriore Michelin che potrebbe essere utilizzato nel 2026 (ma non oltre, perché poi subentrerà Pirelli). Sulla radio ha parlato bene Oliveira: "Se può servire a portare il pubblico dentro le corse, perché no? Può essere una buona idea per l'intrattenimento". Altri piloti, invece, si sono detti almeno in parte contrari, come Johann Zarco: "Vorrei il sistema in ear come in Formula 1, ma soprattutto non vorrei diventare sordo a 50 anni". Morbidelli ci ha detto, invece, che a lui non è mai stato proposto un test simile: "Oh, magari non si fidano!", ha scherzato. Sullo pneumatico invece non ci sono state opinioni forti, la sensazione è che verrà scartato per non complicare le cose. Per chiudere: Bezzecchi ha provato anche un casco AGV con nuove appendici aerodinamiche, mentre Joan Mir ha messo la testa nella nuova evoluzione del "Mibs" di Kabuto.
