“Ma adesso come funziona? Che dobbiamo fare?” – Lo ha detto Enea Bastianini, salendo sull’auto che riporta i vincitori della Sprint ai box, rivolgendosi a un Aleix Espargarò che lo guardava incredulo. “Aspettiamo Jorge e andiamo” – risponde lo spagnolo dell’Aprilia, mentre Martin sale (no, non dice quello che sembra) e lancia la provocazione: “Oh, all’inizio andavo fortissimo”. E’ lì che Enea Bastianini, ritrovandosi in mezzo a due che fanno tutto con assoluta naturalezza, arriva quasi a giustificarsi: “Non so niente perché per me non è solo la prima volta che vinco la Sprint, ma è pure la prima volta che salgo sul podio quest’anno”. E’ spaesato e sembra non capirci niente con i protocolli 2024 che stabiliscono quello che i piloti devono fare dopo la bandiera a scacchi della Sprint.
Però ha un gran bel sorriso stampato in faccia e la consapevolezza di uno che ok non capirci niente per un attimo, purchè quell’attimo corrisponda con quello in cui non serve più avere tutto sotto controllo. Fin lì, infatti, Enea Bastianini era stato protagonista della giornata perfetta, andando a vincere una Sprint che suona pure di messaggio a Ducati, che se l’è lasciato sfuggire, e di promessa a KTM, che ha scommesso su di lui per il 2025. Ha vinto con una prova di forza che non lascia spazio a appelli di alcun tipo e, anzi, ha anche capito definitivamente una cosa: “Io non lo so perché – ha infatti spiegato poi nel media scrum – ma quando si sta davanti con queste MotoGP si riesce a andare molto più forte. Sicuramente l’aerodinamica e tutte quelle cosine lì fanno la differenza”. Non solo partire davanti, che è stato il suo problema per tutta questa stagione, ma anche stare davanti. “Sono riuscito a sorpassare Martin quando mancavano cinque o sei giri e poi ho martellato, alla fine avevo un buon distacco, sono contento. Anche perché in questi giorni ho avuto un po’ di problemi al braccio e non ero sicurissimo di poter fare bene. Però con la prima fila ero consapevole di poter stare su: non è stato facile perché Jorge è partito forte davvero. E’ stato come vincere da rookie, perché poi non sapevo cosa dovevo fare e chiedevo a tutti come funzionasse”.
Ciò di cui ha capito perfettamente il funzionamento, invece, è stata la sua Desmosedici a Silverstone. “A differenza di altre volte – ha raccontato ancora – sono riuscito a spingere bene e forte sin da subito. Il mio feeling sta tornando buono, come quello di un tempo che mi ha permesso altre volte di fare gare così”. E’ l’obiettivo che Bastianini sembra essersi fissato e che potrà tornare utilissimo anche a Pecco Bagnaia, visto che ieri, di fatto, la Bestia gli ha salvato la leadership della classifica. E’ anche vero, però, che non sono questi i calcoli che Enea Bastianini fa, spiegando chiaramente che non pensa che il mondiale sia già chiuso e che le sue opportunità siano ridotte all’osso. “Sicuramente il campionato è ancora aperto, perché ci sono tanti punti ancora in palio – ha proseguito – Però io in questa fase voglio solo guardare le cose gara per gara, senza pensare alla classifica, perché devo recuperare molto e cercare di fare qualcosina in più, soprattutto nelle qualifiche”.
Gara per gara, quindi, che nel gergo di ogni pilota significa solo una parola: domani. Cioè oggi, quando da giocarsi ci sarà il bottino grosso della gara lunga. “Sarà tutto un po’ diverso – ha concluso il pilota romagnolo – Sicuramente la scelta della gomma anteriore influenzerà la gara, perché anche nella Sprint con la media eravamo un po’ al limite e c’è da sperare che le temperature non siano più basse. Ho avuto anche qualche problema al braccio destro, ma ora vediamo come andrà, perché è vero pure che in gara si spinge un pochino meno rispetto alla Sprint”.