Valencia per Ducati è stata perfetta, una lunghissima serie di prime volte da celebrare: il primo mondiale con un pilota italiano, per di più conquistato con una moto invidiata da tutti, a cui si sono aggiunti il titolo squadre, costruttori, team indipendente (Ducati Prima Pramac), pilota indipendente (Enea Bastianini) e rookie of the year (Marco Bezzecchi). Il tutto interrompendo un digiuno durato 15 anni, pesante per chi c’era dentro e criticato da chi era fuori. Così anche il modo di celebrare è stato una sorta di prima volta che ha coinvolto, oltre che Pecco e Ducati, tutto il paddock della MotoGP.
Una festa cominciata nella stessa curva in cui Valentino Rossi, un anno prima, aveva dato il suo addio alla MotoGP, dove Dorna ha fatto posizionare le tre moto che hanno segnato la carriera di Pecco: la Mahindra del Team Aspar col numero 21, la Kalex Moto2 del Team Sky col 42 e, infine, la Desmosedici numero 63. Pecco le ha guardate, ha composto la somma su di una piccola calcolatrice ed ha aperto una scatola con dentro un casco celebrativo dipinto d’oro. Nel frattempo gli amici, i meccanici, i fan, la famiglia e la Ducati erano lì, in mezzo al frastuono. Poi le cose sono rapidamente precipitate, complici telecamere di Dorna e Sky ad ogni metro di paddock.
La festa nel box
Nel box Ducati viene inquadrato Claudio Domenicali a petto nudo che indossa la maglia celebrativa del mondiale, il tutto mentre cominciano a girare parrucche rosse sulla falsariga di Jean Todt, Michael Schumacher e soci per il mondiale del 2000 con la Ferrari. I migliori con la parrucca sono Gigi Dall’Igna (“Non è proprio facile rilasciare interviste in queste condizioni”) e Michele Pirro, grande trascinatore della festa. D’altronde lui è parte fondamentale di quel triplete (campionato italiano, Superbike e MotoGP) che Ducati sta rischiando fortemente di vincere.
Il 'rapimento' di Pecco Bagnaia
Tra le più belle, questa: parte della squadra di Pecco e del fan club ufficiale fa irruzione nello stanzino in cui si svolge la conferenza stampa. Lì sopra, da solo, c'è Bagnaia che risponde alle domande dei giornalisti, rilasciando le dichiarazioni destinate a finire sui giornali di mezzo mondo. Se hai vinto un mondiale, però, forse vorresti essere altrove, a festeggiare. E così loro ce l'hanno portato. Pecco-Bagnaiaaa. Il video qui di seguito.
Cristhian Populin incaprettato da KTM
Cristhian Pupulin è il capotecnico di Jack Miller. E continuerà ad esserlo anche l'anno prossimo, quando l'australiano (altra anima della festa, ma ci arriviamo tra poco) passerà sulla moto austriaca nel team ufficiale a fianco di Brad Binder. Per Jack in parte sarà un ritorno a casa, perché ritroverà Francesco Guidotti con cui aveva lavorato in Pramac assieme a Fabiano Sterlacchini. Cristhian ha seguito la loro strada e in Ducati hanno voltuo "omaggiarlo" così: l'hanno incaprettato con il nastro americano nero, preso moderatamente a calci e portato di peso nel box di Brad Binder. Dove, ovviamente, anche gli uomini di KTM si sono goduti la scena. Questa, signori, è la MotoGP.
Jack Miller in giro col muletto
Si, l'ha fatto veramente: Jack Miller si è presentato in pit-lane con un muletto, le forche belle in alto, la parrucca in testa, sigaro (e sigaretta) in mano e clacson a ritmo. Un momento semplicemente irripetibile. Jack lascia Ducati così, con una caduta in gara e la certezza di aver dato a Borgo Panigale quello che i tempi sul giro ancora non riescono a regalarti: risate, buon umore, follia. Jack ha anche regalato caschi con dedica ai dirigenti Ducati, preparato da bere per tutti (incluso Davide Tardozzi che ha commentato con un "non so cosa sia") e tenuto calda l'atmosfera con il megafono. (video via @andareapescaconunaudir18).
Tutto quello che non ci stava in un video solo
In primis, il nonno di Pecco Bagnaia (a cui abbiamo dedicato un articolo a parte), semplicemente inarrivabile. E poi le docce di prosecco, i cori, la musica alta, i burnout. Un carnevale così nel paddock non si era mai visto ed ha colto di sorpresa chiunque. Perché Dorna organizza piccoli spettacoli, ma il vero show l'hanno fatto le persone. Resta da capire come avranno gestito la serata, la prima da campioni del mondo. Probabilmente tutta la verità non la sapremo mai. E loro staranno facendo fatica a ricordarsene.