C’è solo un piano nella testa di Fernando Alonso: lasciare la Formula 1 senza alcun rimpianto. Prima di dire addio vuole tornare a lottare per le vittorie, cercando di lasciare il segno a diciannove anni dal suo secondo, e per ora ultimo, titolo Mondiale. A 44 anni spinge ancora come un leone nonostante un’Aston Martin che, dopo averlo illuso nel 2023, con otto podi e una 33esima vittoria che sembrava solo questione di tempo, lo ha deluso sia nel 2024 che nel 2025. La grande occasione è però il prossimo anno, quello della rivoluzione regolamentare. E per lo spagnolo c’è solo una certezza, che allo stesso tempo rappresenta una speranza: la vettura che guiderà sarà frutto dell’esperienza di Adrian Newey, arrivato a Silverstone con la sua stessa ambizione dopo gli anni e i domini in Red Bull.

Un valore aggiunto notevole, senza dimenticare, poi, la collaborazione con Aramco, leader nella produzione di benzine e una squadra che, da qualche anno, si è rinnovata con il solo obiettivo di vincere. Ed è proprio questa l’unica condizione che al termine della prossima stagione potrebbe portare lo spagnolo a dire addio, per la seconda volta, alla Formula 1: “Il ritiro? Dipende da come mi sentirò l’anno prossimo, da come mi sentirò fisicamente e mentalmente. Ma non lo so. Al momento non ho le idee chiare. Se la macchina va bene ci sono buone probabilità che sia il mio ultimo anno”, ha spiegato al quotidiano spagnolo AS al termine del GP di Azerbaijan, chiuso in quindicesima posizione e lontanissimo da dove, ormai da tempo, manca.
Nelle riflessioni di Alonso c’è soprattutto la questione prospettiva, ribaltata rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare: “So di avere maggiori probabilità di fare bene nel 2027 o nel 2028 – ha aggiunto – quando ci sarà stabilità nella squadra che abbiamo ora, con Adrian Newey e gli altri. Potrebbero fare bene il primo anno, ma entro il secondo o il terzo è garantito che lo faranno. Ma devo vederlo con i miei occhi. Se la macchina va male c’è la possibilità che rimanga per un altro anno e cerchi di concludere con una nota positiva. Se la macchina andasse bene, invece, il 2026 sarebbe probabilmente il mio ultimo anno”.

Tutto ruota intorno alla prossima stagione vista la rivoluzione che attende ormai da tempo. Era arrivato in Aston Martin nel migliore dei modi, l’unico in grado di impensierire -anche se solo lontanamente- Max Verstappen a inizio 2023, ma poi sono tornate le difficoltà che avevano già segnato gli anni del ritorno in F1 con Alpine dopo le imprese nel Wec e alla 24 di Le Mans, vinta per ben due volte con Toyota, oltre alle partecipazioni alla Dakar e alla 500 miglia di Indianapolis. Prima di dire addio serve tornare tra i primi e scrivere una nuova pagina di storia. Ha fame come al suo esordio nel circus, o forse un po’ di più. Perché per uno come lui lasciare così, lontanissimo dalla vittoria, non è una condizione possibile.

