Ormai non fa quasi più notizia: McLaren ha chiuso il venerdì in Arabia Saudita davanti a tutti, con Lando Norris in prima posizione e Oscar Piastri in seconda, staccato di quasi due decimi dal compagno. Un dominio papaya, con la MCL39 che ancora una volta si conferma la macchina migliore, la più veloce oltre che la più rapida ad adattarsi ai curvoni veloci, quasi da panico, del cittadino di Jeddah. Un dominio, specie con Norris che, dopo la delusione del Bahrain, sembra essere ripartito in maniera totalmente differente.

Alle loro c’è Max Verstappen, o Mr. 246 milioni di dollari. Sarebbe questa la somma che Aston Martin avrebbe messo sul tavolo per convincere l’olandese a lasciare la Red Bull già a partite dalla prossima stagione: una cifra folle, che testimonia però l’ambizione di Lawrence Stroll, il proprietario della scuderia di Silverstone, disposto al tutto e per tutto pur di avere Max in squadra, ricomponendo il duo dei sogni insieme ad Adrian Newey. Se l’olandese lascerà o meno la Red Bull è ancora da scoprire, ma ciò che è certo è che sinora ha fatto fede alle sue parole: testa solo alla pista, perché i rumors non sembrano interessarlo, forse consapevole di poter fare ancora una volta la differenza. Alla bandiera a scacchi delle FP2 non è lontano, staccato di soli 280 millesimi da Lando Norris e poco meno di un decimo da Oscar Piastri, ma a Jeddah tutto è sempre aperto, una situazione in cui Max sa sempre esaltarsi.
Ma non è il solo, perché a mettersi in gran luce in questo inizio di weekend è anche Charles Leclerc: quarto al traguardo ma con un time attack non perfetto, soprattuto se si considera che con gomma gialla il monegasco sia stato il più veloce in pista. A suo agio già al mattino, confermando la grande sintonia con i circuiti cittadini che da sempre lo contraddistingue. La sua SF-25 sembra rispondere bene e la “sua strada” in termini di setup pare inizi davvero a pagare. In casa Ferrari Charles ha fatto paura, soprattutto se si considera invece il venerdì di Lewis Hamilton: il sette volte campione del Mondo ha faticato, e se nelle FP1 aveva chiuso quantomeno in top-10 (ottavo), nelle FP2 è 13°, lontanissimo dal compagno di squadra. In questo momento manca la fiducia, con una Ferrari che Sir Lewis non sente ancora nelle sue mani e a Jeddah, un cittadino dove si è sempre al limite, tutto è ancor più accentuato. Al termine dell’ultima sessione la delusione è tanta, come testimoniato dal suo sconsolato rientro ai box: testa bassa e casco ancora indossato con tanto di visiera abbassata, un’immagine eloquente.
In difficoltà anche le Mercedes, con George Russell settimo e Kimi Antonelli undicesimo, peraltro protagonista di un bacio pesante, seppur senza alcun danno, al muro in uscita dall’ultima curva. Non un bel venerdì, dopo che a Sakhir soprattuto George si era dimostrato veloce e in piena confidenza con la W16. In termini di aspettative, peggio della Mercedes c’è solo l’Aston Martin, che anche in Arabia Saudita, gara di casa del title sponsor Aramco, si conferma la delusione di questo inizio di stagione con Fernando Alonso quindicesimo e Lance Stroll diciottesimo. Quanto invece al passo gara, in apertura di giornata a far paura è stata ancora la McLaren, con Lando Norris quasi mezzo secondo più veloce di tutti gli altri. Difficile da valutare invece Oscar Piastri, che sembra aver effettuato un lavoro differente rispetto all’inglese. In FP2 invece, solo pochi minuti a disposizione delle squadre, complice l’uscita di Yuki Tsunoda che ha comportato anche una bandiera rossa. Il giapponese ha rovinato la sua giornata nonostante il sesto posto nella classifica dei tempi, finendo a muro dopo aver esagerato in ingresso di Curva-27: Yuki ha prima toccato la barriera interna, rompendo il braccetto della RB21, poi è rimbalzato verso l’esterno, senza alcuna possibilità di evitare l’impatto. Domani la prova del nove, con Ferrari, Red Bull e Mercedes chiamate a scoprire definitivamente le proprie carte: i Papaya restano i favoriti, ma alle loro spalle c'è chi è pronto a giocarsi il tutto e per tutto, Max Verstappen e Charles Leclerc in prims.
