È già un cinema a Jeddah, e non è arrivato nemmeno il primo semaforo verde del venerdì. Sì, perché ancor prima che l’attività in pista cominciasse ecco la prima bomba circolata nel paddock: a fine anno sarà addio tra Max Verstappen e la Red Bull. Troppe difficoltà in pista, oltre a un rapporto non più idilliaco tra la squadra e l’olandese. Un’indiscrezione che segue quanto dichiarato da Helmut Marko che, dopo aver incassato la delusione del Bahrain, aveva affermato: “Con una prestazione del genere, non saremo in grado di difendere il nostro titolo. E questo non va bene perché rischiamo di perdere Max. Siamo molto preoccupati per le cose che ci stanno succedendo in questo momento”.

Arrivati a Jeddah però, l’olandese ha messo le cose in chiaro durante la conferenza stampa, a suo modo: diretto come sempre, senza alcun giro di parole: “Perché Helmut Marko ha paura che vada via? Non lo so, onestamente. Io cerco solo di continuare a lavorare e a migliorare la macchina. Il Bahrain non è stato un gran weekend per noi, eravamo tutti piuttosto delusi per questo, però continuiamo a cercare di migliorare portando nuove idee da provare. La competizione è dura, ma è così che io affronto le mie settimane, cercando di migliorare la situazione”. Ma non è tutto, perché alla domanda di David Croft, commentatore per Sky Sports UK, su un futuro in Aston Martin Max non si è trattenuto: “Non sto pensando di lasciare la Red Bull: tu concentrati sul commento, io mi concentro sulla guida, non ci sarà bisogno di pensare ad altri scenari” - aggiungendo - “Tante persone parlano del mio futuro, tranne me. Sono molto rilassato”. Un muro invalicabile, provato a sfondare, fallendo, anche punzecchiando Fernando Alonso: “Max una minaccia per il mio sedile? No, non penso che lo sia, innanzitutto perché io ho un contratto per l’anno prossimo. Però le voci sono positive, dimostrano il tipo di progetto che stiamo realizzando e il futuro che avrà Aston Martin. Io guiderò finché mi sentirò veloce, competitivo e ci sarà bisogno di me dietro il volante, poi rimarrò qui per molti anni, anche in un ruolo diverso”. E, tornato a parlare di Verstappen, ha aggiunto: “Accoglierei Max come compagno di squadra? Sì. Però è improbabile che succeda. Molto improbabile”.
Scintille, una dopo l’altra, ma i protagonisti non sono stati solo Verstappen e Alonso, in passato molto vicino ad affiancare l’olandese in Red Bull: a far parlare di sé è stata anche Ferrari, arrivata in Arabia Saudita con il solo obiettivo di riscattarsi, ancora una volta. “Abbiamo preso direzioni leggermente diverse nelle ultime gare” ha ribadito Leclerc ai media. “È un aspetto che mi piace particolarmente e, se continueremo a trovare progressi in una specifica area, spero che potremo conquistare il nostro primo podio”. Eppure per Charles, che sinora in più occasioni è sembrato fare la differenza, il vero obiettivo è un altro: “La mia speranza però è maggiore, il podio non è un obiettivo a cui mi piace particolarmente ambire, punto a tornare a vincere”. E a Sky Sport F1 ha poi affermato: “Se c’è una cosa su cui potete sempre contare è che do sempre tutto. La motivazione è sempre lì”. Parole forti, a testimonianza di come tra Charles e la Ferrari ci sia ben altro che una crisi in corso, peraltro già smentita in Bahrain.

Il clima nella squadra è disteso nonostante le difficoltà di inizio stagione, e a confermarlo è anche Lewis Hamilton: “La gente cerca sempre di trovare una crisi in tutto quello che succede. Ma c'è da aspettarselo, parliamo della più grande squadra della storia, la più speciale”. Diretto anche Sir Lewis, che si è poi soffermato sul suo momento in rosso, dopo quattro weekend tra altri e bassi: “Non si possono cambiare le cose in un team in una notte, ci stiamo ancora conoscendo. Ci sono alcuni cambiamenti a breve termine che faremo insieme, ma altri che saranno più a lungo termine. Ma ci sono anche tante belle cose in questa squadra. Dobbiamo sfruttare l'energia e la passione che c'è all'interno del team, ma dobbiamo anche proteggere la squadra perché i riflettori sono puntati più qui che su qualsiasi altra squadra. E io non ho dubbi che arriveremo dove abbiamo intenzione di arrivare, è solo questione di tempo”.
