Ha lottato contro Max Verstappen, lo ha passato e poi ha salutato tutti, approfittando di una McLaren semplicemente dominante. Oscar Piastri trionfa a Miami e conquista la sua quarta vittoria stagionale, confermandosi il favorito numero uno per la lotta al titolo. Non sbaglia più un colpo e la battaglia con Max lo conferma: ne studia i punti deboli mettendogli pressione, e alla prima esitazione dell’olandese lo incrocia, involandosi verso una vittoria da quel momento mai messa in discussione. Quasi quattro secondi al traguardo su Lando Norris, 32 su George Russell che ancora una volta massimizza il risultato, soprattutto grazie a una Virtual Safety Car, e porta la sua Mercedes sul podio.

A emozionare però è anche Verstappen, nonostante il quarto posto finale. L’olandese le prova tutte pur di non arrendersi alle McLaren, tra staccate al limite e difese come solo lui sa fare, vendendo carissima la pelle. È il pilota migliore, e quando la RB21 è in difficoltà lo si apprezza ancora di più, perché non si dà mai per vinto, nemmeno davanti a una MCL39 incontenibile. Eppure, né la vittoria di Piastri né le difese dell’olandese rappresentano il momento più alto dei 57 giri corsi, perché nulla è in grado di battere gli scambi a fuoco tra Leclerc, Hamilton e il muretto Ferrari. Si lotta per rincorrere Kimi Antonelli, sesto al termine del GP, quando a Leclerc viene chiesto di lasciar passare Sir Lewis, in quel momento più veloce, dopo il forte pressing fatto dall’inglese via radio, con un Riccardo Adami quasi imbarazzato dopo il “Prendetevi pure una tazza di tè mentre ci pensate”. Charles incassa e accetta lo swap con la SF-25 del compagno, che però non si stacca.
È più veloce, sì, ma di pochissimo e dopo qualche giro il monegasco gli ritorna in scia: inizia a discutere con il muretto, che nel frattempo chiede ad Hamilton di cedere nuovamente la posizione. Un duro colpo, che Sir Lewis non condivide, specie perché, ricorda, in Cina era stato lui a sacrificarsi per la gara di Leclerc. Non può però che accettare, ma il giro successivo, quando anche Carlos Sainz si avvicina al posteriore della sua Ferrari lancia un messaggio chiarissimo al muretto box, mentre Adami gli segnala la presenza ingombrante dello spagnolo alle sue spalle: “Vuoi che faccia passare anche lui?”. Una frase secca, lapidaria, che ben rappresenta il clima tutt’altro che tranquillo che si respira nella Scuderia. E tutto questo, va ricordato, mentre le due rosse occupavano la settima e ottava posizione.

Scesi dalla vettura sia Leclerc che Hamilton sono delusi, come da previsione. Glie lo si legge in viso, quando entrambi sono chiamati a commentare una gara complicatissima, e non solo per i vari scambi di posizione, ai microfoni di Sky Sport: “C’è tanta frustrazione, però ci sono cose che è meglio affrontare con il team. Ho cercato di non utilizzare troppo la radio, ma ero molto arrabbiato. È stata una domenica molto difficile” ha esordito il monegasco. “È da quattro gare che affermo di star estraendo il massimo dal bilanciamento della macchina, ma dobbiamo capire perché il feeling è stato comunque peggiore rispetto alle scorse tre gare. Io ci credo sempre, ma dopo una giornata del genere la frustrazione è tanta. Ce la metterò tutta fino alla fine, ma dobbiamo migliorare”.
Una performance che parla chiaro, perché al traguardo Leclerc è staccato di ben 57 secondi da Oscar Piastri: un’eternità, ma in fin dei conti ce lo si aspettava. E dietro quei team radio al fuoco c’è proprio la frustrazione, come spiegato invece da Sir Lewis: “È stato frustante, solo che non era chiaro cosa il team volesse fare. Innanzitutto non vogliamo essere in quella posizione, ma io avevo le gomme soft e iniziavo a sentirmi meglio, mentre Charles aveva le bianche in quel momento. Vedevo le macchine davanti e credevo di poterle andare a prendere. La squadra però ci ha impiegato tantissimo a prendere una decisione ed è stato frustrante”.
