È storia a Miami, perché Kimi Antonelli conquista la sua prima pole position in Formula 1. Prima urla felice in radio, poi accenna più volte un sì con la testa mentre Mario Isola gli consegna il premio una volta arrivato in parco chiuso, davanti agli occhi emozionati di papà Marco, sempre al suo fianco in questo meraviglioso inizio di avventura tra i grandi. Un giro straordinario, arrivato al termine di tre sessioni in cui è stato sempre tra i protagonisti. In Mercedes sono tutti increduli, perché quanto fatto oggi da Kimi è un autentico capolavoro. Il più giovane nella storia a conquistare una pole position, davanti a Oscar Piastri e Lando Norris, i favoriti di questa qualifica, e poco conta se è una pole valida solo per la Sprint Race, perché oggi è stato il più veloce di tutti.

“È stata una qualifica molto intensa, mi sono sentito molto bene da stamattina ed ero fiducioso. Il giro è stato eccezionale, ho messo tutto insieme ed è stato bello perché è venuto tutto naturalmente. Sono molto felice per aver fatto la mia prima pole” ha affermato, sorridendo, una volta sceso dalla sua W16. “Domani sarà bello partire dalla prima fila, è un qualcosa di diverso ma non vedo l’ora anche per capire come riusciremo ad andare prima nella Sprint e poi in qualifica”. Un capolavoro costruito metro dopo metro di una pista che nemmeno conosceva, perché dopo essere stato rapidissimo nel primo settore si è ripetuto nel secondo e poi nel terzo, mettendo insieme un giro fantastico, una magia. In parco chiuso il primo a congratularsi con lui è George Russell, che corre verso la Mercedes numero 12 e gli scuote la testa. Lo applaudono però tutti, perché oggi è solo lui il grande protagonista. Si è preso la Formula 1 a diciotto anni appena compiuti, dopo un inizio di stagione che lo ha visto fare sempre meglio, eppure a colpire non è solo quanto fatto in pista, perché una volta tornato nel paddock è la sua lucidità la protagonista assoluta.
Analizza subito quanto fatto a Sky Sport, evidenziando come nel secondo settore della pista abbia cercato di gestire al meglio la gomma in vista della parte finale del giro, una strategia che alla fine ha pagato. E poi ricorda come importanti per lui siano stati anche gli Hot Lap fatti nella giornata di giovedì, utili ad assimilare al meglio il tracciato, visto sino a quel momento solo al simulatore: “D’ora in poi cercherò sempre di fare qualche giro, perché anche se si tratta di una macchina stradale comunque riesci a capire come gira la pista, le traiettorie da fare. Anche a livello mentale l’ho trovato molto più utile rispetto al track-walk, perché con la macchina riesci ad andare a velocità elevate, con la testa che si abitua al flow della pista. Sicuramente mi hanno aiutato”.
Un feeling nato immediatamente, perché come gli ricorda poi Ivan Capelli, al quarto giro delle FP1 era dietro a George Russell di soli due decimi. Kimi gli risponde sorridendo, confermando poi quanto stia prendendo sempre più confidenza con la W16 e con le gomme: “Per ora sta andando bene, ma adesso ci concentriamo su domani, perché sarebbe bello ripetersi”. Punta già al prossimo obiettivo, forse consapevole di avere tra le mani la sua Mercedes come non mai in questa stagione. Lo conferma poi anche papà Marco, ricordando come l’incidente avvenuto a Monza dopo soli due giri in pista lo abbia segnato molto. “D’ora in poi però tutto sarà diverso, perché quella ferita è stata messa alle spalle”. È arte, orgoglio per l’Italia intera che torna in pole position dopo 16 anni dall’ultima di Giancarlo Fisichella. In questa qualifica Kimi ha fatto la differenza, staccando tutti gli altri e dimostrando non solo di avere la velocità pura, ma sopratutto la maturità per comprendere dove e come spingere in una sessione tiratissima. Sembra un sogno, eppure è la realtà. Goditela Kimi, sei davanti a tutti, per davvero.
