Yamaha è stata la casa che ha portato il maggior numero di novità ai test di Jerez, soprattutto in campo aerodinamico. Le aspettative per questa moto così diversa dalla precedente erano altissime e, dopo Fabio Quartararo, anche Alex Rins ha voluto esprimere il suo entusiasmo per il lavoro svolto. Lavoro che, ovviamente, è ancora all'inizio: "Abbiamo testato molte novità importanti e ci vuole tempo per capire bene tutto”. Anche perché quando ci sono tante novità insieme occorre del tempo per individuare quelle che portano degli effettivi vantaggi e quali no. Il pilota della Yamaha ha girato molto a Jerez ma dalle sue parole si coglie una soddisfazione incompleta: “con alcune novità mi sono trovato bene, ho fatto tanti giri con la nuova carena, ho fatto tanti confronti. Mi aspettavo forse di più a causa dell'aspetto diverso della moto, prestazioni ancora migliori".
Secondo Rins le ottime sensazioni alla guida non trovano un altrettanto significativo riscontro cronometrico: "La moto è spettacolare, in galleria del vento i numeri sono molto diversi e anche in pista mi aspettavo qualcosa di più. Sinceramente mi sono sentito meglio, più a mio agio, ma alla fine il progresso è solo di un decimo, forse uno e mezzo".
Insomma, bene ma non benissimo. Yamaha ha scelto la strada della rivoluzione, proponendo una moto sostanzialmente nuova, ma ovviamente è difficile che tutto funzioni subito alla perfezione. Diciamo che rispetto agli anni scorsi ci sono novità importanti: "ci sono stati punti positivi - ha ribadito Alex - come l’elettronica, che ci hanno fatto andare avanti” ma uno dei punti deboli, la velocità di percorrenza nelle curve veloci, pare non essere ancora stato risolto: “Direi che rispetto alle moto rivali oggi soffriamo quando siamo al massimo dell’angolo di piega. Sembra che nelle curve veloci siano molto più avanti di noi. Ho fatto anche tanti giri con il nuovo telaio, l'idea era trovare più velocità in curva, ma non ho sentito la differenza che mi aspettavo.
Se non altro sembra che almeno ci sia una buona base da cui partire, in modo da arrivare a fine stagione con una moto competitiva e iniziare l'anno successivo potendo competere con le altre case.