Fabio Quartararo c’è andato cauto, Alex Rins è sembrato un po' più entusiasta. Ma solo dell’aspetto. Di cosa? Della M1 totalmente rivoluzionata provata a Jerez nei testi di lunedì scorso. Lo spagnolo del team Monster Energy, al di là di quanto ha potuto toccare con mano in pista, è contentissimo dei riscontri avuti dalla Yamaha in galleria del vento e i meriti sono tutti italiani. Se in molti sanno che il reparto corse del marchio giapponese s’è affidato agli italiani di Marmorini per migliorare il motore, in pochi, invece, sapevano che per quanto riguarda l’aerodinamica sono quelle degli italiani di Dallara le mani messe al lavoro.
E la M1 italogiapponese, finalmente, sembra essere ai primi passi di un progetto che è rivoluzionario anche rispetto alla storia di Yamaha e che potrebbe cominciare a pagare già dalle prossime gare. Questo, almeno, è quello che sostiene Rins. “La moto è spettacolare – ha detto lo spagnolo riferendosi al lavoro fatto dagli italiani di Dallara - in galleria del vento i numeri sono molto diversi, ma ammetto che in pista mi aspettavo qualcosa di più. Sinceramente mi sono sentito meglio, più a mio agio, ma alla fine il progresso è solo di un decimo, forse uno e mezzo”. Una M1 spettacolare, quindi, ma non ancora performante quanto ci si aspettava. Il motivo è uno solo: l’aerodinamica non basta. Però uno step è stato concretamente fatto e adesso ci si potrà concentrare su altri aspetti.
“Abbiamo testato molte novità importanti lunedì – ha affermato ancora - Ma ci vuole tempo per capire bene tutto. Mi sono trovato bene, ho fatto tanti giri con la nuova carena. Mi aspettavo forse di più a causa dell'aspetto diverso della moto, prestazioni ancora migliori. L’estetica forse mi ha un po’ ingannato”. Non significa, però, che Rins non è contento. Anzi: è soddisfatto, ma consapevole che la strada da fare è ancora molta, anche se l’aerodinamica è stata migliorata. “Rispetto alle moto rivali oggi soffriamo quando siamo al massimo dell’angolo di piega – ha spiegato lo spagnolo - Sembra che nelle curve veloci siano tutti molto più avanti di noi. Ho fatto tanti giri anche con il nuovo telaio: l'idea era trovare più velocità in curva, ma non ho sentito la differenza che mi aspettavo. Però, insieme all’aerodinamica, ci sono stati altri punti molto positivi, come la nuova elettronica, che credo ci abbia fatto fare un passo avanti significativo”.
I primi riscontri potrebbero vedersi già nel prossimo GP, a Le Mans, anche se Alex Rins, almeno in questo, sembra molto più prudente rispetto a Fabio Quartararo. Se il francese, infatti, aveva detto che qualcosa dei nuovi materiale provati a Jerez sarebbe stata portata in gara in Francia, Rins s’è detto meno convinto dell’azzardo. “Non credo che porteremo subito qualcosa in pista – ha concluso – Penso che sarà opportuno fare altri test e provare ancora quando potremo”. Il riferimento, è chiaro, è al test che Yamaha ha già in programma per le prossime settimane al Mugello.