L'highside di Alex Rins alla prima curva di Assen, appena dopo la partenza del Gran Premio d'Olanda, è stato con tutta probabilità il più spaventoso e pirotecnico di questa MotoGP 2024: lo spagnolo, mentre cercava di guadagnare posizioni a centro gruppo e apriva il gas per raddrizzare la moto, è stato letteralmente disarcionato dalla sua Yamaha. Risultato? Frattura del polso destro e forte contusione al piede destro. Un infortunio che ha costretto Alex a saltare il successivo weekend del Sachsenring; un infortunio che si aggiunge ad una lista di inconvenienti lunghissima per il catalano, tormentato in continuazione da incidenti, sfortune e fratture negli ultimi cinque anni. Nel 2020 una brutta scivolata nelle qualifiche di Jerez gli provocò la lussazione della spalla e la frattura della testa dell'omero destro, impedendogli di lottare per un titolo mondiale altrimenti alla sua portata. Nel 2021 uno scontro con un mezzo di manutenzione del Montmelò gli costò la rottura del radio. Un anno più tardi, sempre a Barcellona, Alex venne falciato da Taka Nakagami in partenza e si frantumò il polso sinistro. L'anno scorso - dopo aver portato una Honda in pieno baratro tecnico alla vittoria ad Austin - Rins è stato costretto a saltare praticamente tutta la stagione per la frattura in più parti di tibia e perone rimediata a margine di una caduta nella Sprint del Mugello.
Un infortunio grave quest'ultimo, che ha inciso sulla perparazione fisica e lasciato strascichi sul fisico del pilota di Barcellona fino ai primi mesi del 2024. Quando finalmente il peggio sembrava essere alle spalle, proprio nel momento in cui il feeling tra Rins e la Yamaha stava decollando (in Olanda, due settimane fa, Alex era competitivo nelle prove e ancor prima, al Mugello, aveva lasciato intravedere segnali importanti), ecco un altro intoppo: il numero 42 dovrebbe essere recuperato per il primo weekend di agosto a Silverstone, ma non aveva certo bisogno dell'ennesimo lavoro di riabilitazione in palestra. Maio Meregalli, al Sachsenring, ha fornito indicazioni piuttosto precise sullo stato di salute del suo pilota, che ha trovato l'accordo verbale (presto dovrebbe trasformarsi in ufficiale) con Yamaha per guidare la M1 ufficiale anche nel 2025: "L'intervento al polso di Alex è andato benissimo, tra l'atro aveva un programma un'intervento nella pausa estiva per togliere un po' di ferramenta dalla gamba destra, così ne ha approfittato per fare tutto assieme e guadagnare una settimana. Ha iniziato subito tutti i trattamenti per velocizzare il recupero".
Rins che, in un recente intervento al podcast spagnoplo "Car vlog", ha confidato come si rapporta al suo mestiere oggi, dopo 13 anni di carriera. Anche fare il pilota di MotoGP e sfiorare i 360 all'ora a weekend alterni può diventare normale come sedersi alla scrivania dell'ufficio tutte le mattine: "La differenza più grande a livello personale, rispetto a quando ho cominciato, ha ache fare con l'adrenalina. Visto che guidiamo la MotoGP per venti gare all'anno più i test, l'adrenalina per la guida pura della MotoGP mi ha abbandonato da anni. Alla fine ti abitui ed è come una cosa naturale. Al Mugello ho fatto 361 km/h e avevo la sensazione di andare a 120 km/h. Ovviamente resta l'adrenalina in partenza, o durante i sorpassi. Come va con Yamaha? In questo momento stiamo sviluppando la moto. Sia io che Fabio Quartararo stiamo attraversando un periodo difficile. Le moto europee, dal post Covid, hanno fatto un passo avanti. Attualmente in MotoGP c’è una grande differenza rispetto ai miei esordi, nel 2017. Nei primi anni erano moto in cui dovevi controllare molto le gomme per riuscire a finire la gara. Ora, con l’elettronica così sviluppata, puoi iniziare la gara al massimo e finire per fare giri veloci negli ultimi giri. Alla fine tutto si sviluppa e migliora. Adesso in Yamaha l’elettronica di cui disponiamo non è molto buona e stiamo lavorando per sistemarla”.