Nel comunicato diffuso da Honda si parla in maniera del tutto generica di “infezione allo stomaco e all’intestino”. L’estrema sintesi? Joan Mir non sarà a Misano per il GP di San Marino a causa di un virus che lo ha letteralmente messo KO. Inizialmente s’era parlato della possibilità che l’ex campione del mondo 2020 saltasse solo la giornata di prove di oggi, ma poi la notizia è stata ancora più pesante: niente Sprint e anche niente Gran Premio. Non che ci si giocasse chissà quale risultato, ma girare a Misano con tutte le moto e tutti i piloti sarebbe stato importantissimo per Honda, visto che qui dovrebbero arrivare nuovi materiali che potrebbero rivoluzionare la RC213V. Si tratta, in particolare, di nuove soluzioni aerodinamiche che saranno verosimilmente testate anche in gara, come aveva anticipato lo stesso Mir a Aragon, e poi provate ulteriormente, insieme a altre grosse novità nel test di lunedì.
Un test che per lo spagnolo, però, a questo punto è a rischio, visto che non è così scontato che riuscirà a riprendersi stando a riposo in questo fine settimana. Intanto a portare avanti il grosso del lavoro a Misano ci sarà Stefan Bradl, la sua partecipazione come wildcard era già prevista, oltre ovviamente a Luca Marini. E’ un circuito che il tavulliese conosce bene e che chiaramente considera di casa, ma i limiti della moto sono quelli che sono. “Misano è sempre un weekend piacevole con i tifosi di casa che mi sostengono – ha affermato il pilota italiano - Gli ultimi weekend sono stati tutto sommato positivi fino a domenica, quindi dobbiamo assicurarci che tutto sia corretto per sfruttare al meglio ogni opportunità che si presenta. Il nostro test dopo l’Austria ci consentirà di ricontrollare alcune cose, ma sappiamo quali sono i nostri obiettivi per il weekend: mettere insieme un buon fine settimana in modo da avere molti dati per il test di lunedì”.
Che il test di lunedì sarà cruciale per Honda più di quanto potrà esserlo il GP di San Marino è un dato di fatto e lo ha confermato, sempre nel media scrum di Misano, anche Takaaki Nakagami. “Noi siamo qui per lavorare più che per provare a vincere – ha spiegato il giapponese – l’obiettivo è aiutare al massimo la Honda a mettere a punto soluzione che possano consentire alla nostra moto di tornare competitiva”. Problemi che c’erano, quindi, e che restano, con il team manager Alberto Puig che, però, parla d’altro. E, nello specifico, di Marc Marquez.
In una lunga intervista a ElPeriodico, infatti, il manager spagnolo ha toccato quasi per niente l’argomento Honda, soffermandosi in maniera approfondita, invece, sulla vittoria ottenuta dal 93 a Aragon. “Io non ho mai dubitato del fatto che Marc sarebbe tornato a vincere con una Ducati, anche se 2023. Il nostro rapporto è ottimo e lo è anche quello con Honda, perché siamo stati molto generosi con lui. Quando abbiamo capito che avrebbe voluto andare via, non solo non ci siamo opposti, ma lo abbiamo aiutato. In questo senso, penso che il ruolo della Honda, che è stata molto, molto generosa e comprensiva con Márquez, non sia stato valorizzato e riconosciuto”. Lo ha fatto proprio ieri, però, Marc Marquez in persona, nella sala stampa del Marco Simoncelli World Circuit, raccontando di essere andato nel box della sua vecchia squadra per ringraziare tutti, dicendo che se è tornato a vincere è anche grazie a loro.