Tutti chiedono quando, ormai da giorni, tra piloti, tra gli appassionati e persino sui social, ma per l’ultimo saluto a Luca Salvadori ci sarà da aspettare. Oggi lo ha anche comunicato ufficialmente la sua famiglia, con un messaggio affidato ai social che non spiega nello specifico le ragioni dell’attesa. “La famiglia di Luca comunica ufficialmente – si legge – che si sta adoperando in tutti i modi per accelerare il ritorno di Luca in Italia. Problematiche burocratiche di vario tipo stanno purtroppo rallentando questo rientro, ma confidiamo che tutto possa risolversi a breve. Daremo notizie sulla data dei funerali appena possibile, ma comunque non potranno avere luogo prima di mercoledì 25 settembre”.
Subito dopo l’incidente di sabato e, soprattutto, dopo la triste notizia del decesso avvenuto nella notte, la magistratura tedesca ha disposto il sequestro sia della moto di Luca che della salma, oltre che una serie di ispezioni sulla curva della tragedia, per raccogliere elementi utili a ricostruire la dinamica dell’accaduto. Già all’arrivo dei genitori, all’alba di domenica, è stato chiaro che non sarebbe stato possibile riportare subito il corpo in Italia, visto che nel frattempo era stato disposto anche l’esame autoptico, e che i tempi sarebbero stati piuttosto lunghi. Non è escluso, infatti, che gli anatomopatologi, sempre su disposizione della magistratura, abbiano effettuato più di una ispezione, nel tentativo di chiarire ogni aspetto prima di disporre il dissequestro della salma.
C’è una indagine, come aveva detto proprio a MOW anche Daniele Cesaretti, presidente del MotoClub Spoleto, partito per la Germania nella giornata della domenica. “Non è stato possibile vedere il corpo, l’hanno chiaramente fatto i genitori, ma poi anche loro hanno scelto di rientrare per sbrigare tutte le formalità per il rientro dall’Italia prima di tornare a Lipsia. E’ tutto sotto sequestro al momento”. Inquirenti al lavoro, quindi, almeno fino alla giornata a ieri, con l’iter burocratico per l’autorizzazione del reimpatrio della salma che, stando a quanto è dato sapere, s’è avviato solo da poche ore. I tempi burocratici non sono rapidissimi, purtroppo, quando accadono fatti di questo genere.
La situazione è continuamente monitorata e “il ritardo” non è dovuto a particolari difficoltà o ulteriori blocchi da parte di chi sta effettuando le indagini. Anche perché molto - forse proprio tutto - della dinamica dell’incidente lo diranno le memorie della cam che Salvadori aveva in sella, mentre il suo videomaker, che era lì a seguire la corsa, non ha immagini relative a quel maledetto momento. Anche di altre foto o video che possano aiutare a chiarire l’accaduto non si ha notizia, ma è più che verosimile che qualche immagine possa esserci e che, giustamente, sia stata consegnata nelle mani di chi dovrà accertare i fatti. Piuttosto che data in pasto ai curiosi del macabro.