17 dicembre 2019: Andrea Iannone viene sospeso perché trovato positivo a un controllo antidoping. Il 10 novembre 2020 arriva la squalifica definitiva: 4 anni. Molti, per non dire tutti, hanno pensato che la sua carriera fosse finita. Andrea, classe 1989, ha già compiuto trent'anni da un po' e ci sono piloti che a quella età si ritirano. In fondo, viene da pensare, ha corso in MotoGP (miglior risultato finale un 5° posto) e può dirsi soddisfatto della sua carriera. Eppure, lui non ci ha pensato neanche un momento, la sua parola d'ordine fin da subito è stata ricostruire, lavorare, tornare.
In questi quattro anni è diventato, paradossalmente, ancora più famoso, anche se non certo per i suoi meriti sportivi: prima una intensa storia d'amore con Belén, poi "Ballando con le stelle", altre storie ampiamente documentate e recentemente la relazione con la bella Elodie. Riviste che ci dicono che Andrea ha diversi tatuaggi, in uno c'è scritto "desaparecido", in un altro "I'll never give up".
E lo scorso week end all'apertura del mondiale SBK a Phillip Island il "desaparecido" è tornato e ha dimostrato che non si è arreso proprio per niente. Classe nuova, la SBK appunto, moto nuova Ducati Panigale V4 del Team Go Eleven (aveva guidato la Ducati ma in MotoGP, al fianco di Andrea Dovizioso) e podio. Andrea, vai dal tatuatore, fatti scrivere The Maniac is back. Con quella Ducati lì, dalla livrea gialla e nera, è il più bello in pista. Sentendo le dichiarazioni dopo la gara sembra quasi che ci siamo emozionati più noi di lui, che non aveva mai messo in dubbio la sua innocenza, la sua capacità, la sua voglia di tornare a vincere.
"Abbiamo avuto un ottimo fine settimana, - commenta Andrea domenica sera - sia ieri che oggi ho potuto lottare per la vittoria. Poi sono successe alcune cose che erano fuori dal mio controllo. Peccato per stamattina nella Superpole Race, la gara era nostra. (Le derivate di serie corrono sabato, domenica mattina la Superpole Race, domenica pomeriggio) Ho avuto un problema e perdevo aderenza, a un certo punto si è intraversata la moto e mi è esploso l'airbag, ed è così che ho perso la gara". Anche in gara 2 domenica la fortuna non lo ha aiutato, è stata esposta la bandiera rossa per un incidente ma, sottolinea Andrea, "quando accadono questi incidenti e qualcuno è a terra è normale che si fermi la gara. Dopo la ripartenza la gomma posteriore non mi dava lo stesso feeling. In uscita di curva dovevo essere delicato e cercare di limitare i danni".
Questo però non gli ha impedito di combattere con Danilo Petrucci per il podio, anche se alla fine ha dovuto "accontentarsi" del quarto posto: "abbiamo commesso degli errori e dobbiamo imparare. Va bene, siamo qui per crescere. Se questo è il punto di partenza va bene, sono felice per Danilo. In ogni caso - ha proseguito - sono stato veloce in qualifica, senza dubbio partiremo da qui con informazioni importanti. Ovviamente, più tempo passo sulla moto, più la mia squadra capisce le esigenze e le capisco anch'io".
The Maniac è tornato e siamo solo all'inizio. Un nuovo, entusiasmante inizio. Appuntamento sul circuito di Barcellona i prossimi 23 e 24 marzo.