L’aveva detto e l’ha fatto: Jorge Martin ha chiarito la sua posizione, come annunciato nei giorni scorsi sui social, dopo giorni di silenzio e, contestualmente, del gran parlare sulla possibilità di una sua separazione da Aprilia. La versione fornita dal campione del mondo è quella già nota, con Martin che, di fatto, conferma le ricostruzioni fatte subito dopo l’indiscrezione trapelata da Le Mans. E conferma, in qualche modo, anche che c’è una possibile soluzione. In sintesi, infatti, il campione del mondo e Aprilia potrebbero far slittare in avanti la scadenza della clausola che prevedeva la possibilità di rescissione nel caso di scarsi risultati.
Non si conoscono con esattezza i termini, così come, maliziosamente, ci viene da dire che anche la lettera appena pubblicata sui social da Martin possa essere una più che dignitosa toppa per mettere fine alla gran confusione. Quello che conta, però, è che la separazione più volte paventata non ci sarà (almeno per adesso), così come non ci sarà alcuna guerra legale. Si proverà, piuttosto, a andare avanti insieme, come aveva lasciato intendere anche lo stesso Massimo Rivola subito dopo Silverstone, mandando un chiaro messaggio allo stesso Martin: “lo aspettiamo”.

“Ciao a tutti – scrive il campione del mondo nelle righe affidate ai suoi profili social - vorrei dare a tutti i fan, ai media e alle persone che seguono la mia carriera una spiegazione chiara sulla mia situazione con Aprilia. In nessun momento ho violato il contratto. Firmando il contratto, ho concordato con Aprilia che mi sarei riservato il diritto di decidere sul mio futuro fino al 2026 se non si fossero verificate determinate condizioni. Questo era un prerequisito essenziale per poter accettare l'offerta contrattuale che mi era stata fatta in quel momento. Quando l'anno scorso ho preso la decisione di cambiare produttore, uno dei miei presupposti era quello di avere la possibilità di testare la moto in condizioni reali e di capire il team e la sua metodologia di lavoro. In questo modo avrei potuto sentirmi a mio agio a firmare per due anni invece che per uno, quindi abbiamo incluso questa clausola”. Una prima parte, quindi, spiegando quella famosa notte al Mugello in cui Aprilia e Martin hanno deciso di provare a affrontare il futuro insieme dopo la scelta di Ducati di promuovere Marc Marquez nel team ufficiale. Martin, però, avrebbe voluto un anno di contratto, mentre Aprilia ne proponeva due e, da lì, la decisione di inserire una clausola che prevedesse la possibilità di rescindere in assenza di risultati significativi.

Risultati che poi, effettivamente, non sono arrivati. Ma non certo per colpa di Aprilia, per limiti tecnici o impedimenti legati a Noale, visto che Martin non ha praticamente mai corso per via della tremenda serie di infortuni con cui ha dovuto fare i conti. “Considerato – aggiunge Martin – che dovevo prendere una decisione nei tempi previsti dal contratto, ho deciso di comunicare, avendone il diritto, la mia volontà di andare via per la stagione 2026. L'ho sempre fatto con rispetto, chiarezza e con l'unica intenzione di prendere in mano il mio futuro di atleta professionista. Purtroppo le circostanze conseguenti agli incidenti hanno influenzato questa fase, anche se non hanno nulla a che vedere con il nostro accordo”. Martin, quindi, prova a spiegare che la sua è stata quasi, in quel momento, una scelta obbligata, perché doveva decidere se far valere o no quella clausola entro Le Mans e in quel momento, non avendo avuto la possibilità di valutare diversamente, ha preferito far sapere che la scelta sarebbe stata quella di mollare. A meno di un ulteriore termine.
“Sono sempre stato disponibile al dialogo con Aprilia – ha infatti precisato – così da estendere questo periodo fino a un certo numero di Gran Premi dopo il mio ritorno alle competizioni. L'obiettivo è che entrambe le parti si diano una seconda possibilità e si sentano a loro agio prima di prendere una decisione per il 2026. Sono sempre stato onesto con Aprilia, ho sempre apprezzato la moto, la squadra e l'impegno di tutte le persone coinvolte nel progetto. L'unica cosa che chiedo è che venga rispettata la mia volontà e lo spirito di quanto concordato a suo tempo con Aprilia. Non ci sono conflitti o accuse. Voglio solo riuscire a guardare avanti con lucidità dopo un periodo molto difficile e un infortunio molto grave e continuare a dare il massimo dentro e fuori dalla pista. Grazie a tutti per la comprensione e il rispetto”.
