Andrea Iannone parla poco, ma, quando lo fa, regala spunti. Sempre. Anche adesso che sta attraversando un momento un po’ così tra i risultati che arrivano a singhiozzo, le voci di mercato e qualche sfiga di troppo che sta condizionando la sua stagione. Da Alessandro Cattelan, a Supernova, però, ci si è presentato con il sorriso e lo spirito di uno pronto a prestare il fianco alla leggerezza, anche nelle risposte da dare su un palco che con il motorsport c’entra poco. E che, inevitabilmente, lo ha portato anche a rispondere alle solite domande da profani. Anzi, ai soliti paragoni di profani. Tanto che nel gioco dei confronti tra piloti di oggi e di ieri, The Maniac ha dovuto a un certo punto anche arrendersi. E buttarla in qualche modo a ridere. Come? Affermando, di fatto, di essere il pilota più forte di sempre.

Chiaro, chiarissimo, che s’è trattato di una battuta, ma c’è pure un po’ di verità, perché non esiste un pilota al mondo che non pensi in cuor suo di essere il più veloce. E Andrea Iannone, con quel modo lì che ha lui, non s’è fatto troppi problemi a buttarla là quando, nel gioco, gli è stato chiesto di indicare chi fosse il più forte tra Valentino Rossi e Marc Marquez. La risposta? Marc Marquez! Ma poi, alla domanda successiva sul confronto proprio tra Marquez e Iannone la risposta è stata “io”. Secco. E col sorriso. Anche perché ormai il gioco era in qualche modo andato nel ridere, visto che The Maniac poco prima aveva dovuto provare a spiegare – questa volta con tono serio – che certi confronti, soprattutto tra piloti di epoche diverse, non stanno in piedi: “Biaggi o Lorenzo? E’ impossibile, quando uno ha smesso, l’altro non era neanche in 125. Pedrosa e Bagnaia? Stesso discorso, il paragone non è neanche pensabile con così tanta differenza tra le moto che guidava uno e quelle che guida l’altro”.
Paragone possibile, invece, tra Andrea Dovizioso (che nel corso della puntata ha definito come uno che non lo ama) e Dani Pedrosa (Pedrosa) e tra Pedrosa e Casey Stoner (Stoner). Proprio su Stoner, tra l’altro, Iannone ha dato la risposta inaspettata, sostenendo che Jorge Lorenzo (che però è secondo a Valentino Rossi) fosse più veloce del fenomeno australiano. Una parentesi giocosa alla fine di una intervista in cui, però, Andrea Iannone, come abbiamo già raccontato qui, ha provato a raccontarsi oltre l’immagine che troppo spesso erroneamente si ha di lui. Come ragazzo, ma anche come pilota. Uno tutto istinto che in frenata, ad esempio, non sta a guardare riferimenti o indicazioni, ma sembra piuttosto affidarsi alle famose “visioni celestiali” di Kevin Schwantz.
Il pilota abruzzese ha raccontato ancora anche del pezzo di carne che gli è costato una carriera, o comunque un sogno interrotto, con l’ormai nota vicenda del cibo contaminato che portò alla sua squalifica per doping. “Fino alla Malesia e a quell’episodio, poiché Aprilia non aveva l’hospitality fuori dall’Europa, non si faceva molta attenzione al cibo – ha raccontato – Purtroppo il motociclismo risponde alle stesse regole degli sport olimpici, ma a un pilota con quattro anni gli rovini la carriera. Servirebbero tolleranze diverse”.