“Dopo i test di Valencia, Marc era arrabbiato nero”. Lo ha detto ormai qualche settimana fa Alex Marquez, lasciando intendere che tra suo fratello Marc e la Honda l’idillio potrebbe spezzarsi. A lui è già capitato, dopo un paio di stagioni difficili e un trattamento da parte di HRC non certo di fiducia, visto che Alex Marquez è stato sbattuto fuori dalla squadra ufficiale prima ancora di salire per la prima volta sulla RC213V del Team Repsol. Una stagione, quella 2020, vissuta dal più piccolo dei fratelli di Cervera con il benservito già in tasca e la consapevolezza che dall’anno successivo avrebbe dovuto ripiegare sulla squadra satellite perché al suo posto sarebbe arrivato Pol Espargarò.
Un trattamento che non è piaciuto nemmeno a Marc Marquez, con l’otto volte campione del mondo che non ha mai nascosto di essere rimasto un po’ deluso dall’amore mai sbocciato tra i fratello e Honda, al punto di convincersi che cambiare aria e approdare in Ducati sarebbe stata la soluzione migliore. Una soluzione a cui potrebbe pensare anche lui, visto che Honda non è sembrata in grado di mettergli a disposizione una moto che risultasse realmente competitiva e che non lo costringesse a prendere troppi rischi guidando sopra i problemi. Ecco perchè sono in tanti, nel paddock e non solo, a vedere l’arrivo di Alex Marquez in Ducati come una sorta di apripista per Marc, il cui contratto con HRC scadrà nel 2024. Honda dovrà convincere Marc Marquez entro le prime gare del 2023, ma i dubbi restano oggettivamente tanti. “Dopo i test di Valencia – ha rincarato Alex Marquez – io ero felicissimo della mia Desmosedici, mentre Marc era furioso per la sua RC213V”.
Il problema, ormai lo dicono tutti e ieri lo ha ammesso anche Stefan Bradl, sta nel modo di lavorare degli ingegneri giapponesi, con Honda che, in più, ha anche la colpa di aver ascoltato sempre e solo Marc. “Reagiscono solo quando c'è Marc e quando le cose si complicano – ha aggiunto Alex Marquez –Lì nessun altro viene ascoltato, sembra che dormano. È la realtà. A fine stagione sono arrivati molti miglioramenti, ma solo quando Marc e la sua squadra hanno detto quello di cui avevano bisogno. Altrimenti non reagiscono”. Adesso, però, potrebbe essere tardi. Perché di fatto Marc Marquez è stato assente per tutto il 2020 e per gran parte del 2021 e del 2022, con HRC che ha praticamente perso tre anni di sviluppo. Tanto che a Alex Marquez sono bastati pochi giri sulla Desmosedici per fare a Valencia gli stessi tempi che aveva fatto con la Honda: “Sono pieno di aspettative: dopo sei giri avevo già girato come con la Honda. La cosa più bella è stato l’incontro con Dall’Igna, a Valencia è venuto nel box, mi ha presentato il suo team, ha voluto fare un meeting. Io non ho un contratto con Ducati, non era obbligato a farlo. Lì hanno tutto un altro modo di lavorare e di approcciarsi, però penso che Marc sia troppo legato a Honda. Se HRC farà i passi che Marc gli chiede, difficilmente andrà via, ma se la moto non sarà quella giusta per vincere il mondiale, allora sarà possibile”. E Ducati, a quel punto, sarebbe in pole position…