In ogni sport l'errore è dietro l'angolo. È esperienza comune, non solo di chi vive di agonismo, tanto che ci sono molti modi di dire legati proprio a questa particolare esperienza: sbagliando si impara, non importa quante volte cadi ma quante ti rialzi, cade bene chi cade ultimo (anche se quest'ultima ce la ricordavamo diversa, mah). Ci sono sport dove l'errore è solo un'occasione persa, come nel calcio (e non citeremo il rigore sbagliato da Lautaro Martinez contro l'Atletico Madrid per rispetto del nostro direttore) altri dove l'errore fa parte della performance: nella ginnastica, nei tuffi, si sbaglia finché non si riesce a ottenere un certo risultato. Poi ci sono i motori, dove l'errore, la caduta, è spesso legato alla ricerca del limite. Ma attenzione, perché ogni caduta può avere conseguenze sia per la moto, sia per il pilota (citofonare M. Marquez per approfondimenti) quindi si deve prestare attenzione. Cadere non significa necessariamente andare più forte di altri, così come non cadere non significa andar piano; poi le variabili sono tante, ma possiamo dire che occorre trovare un giusto "equilibrio".
Tutto questo discorso per dire che, guardando la classifica delle cadute dei piloti del motomondiale, si possono notare alcuni fatti curiosi.
Per esempio, in cima a questa poco gratificante classifica ci sono i due piloti ufficiali KTM: Brad Binder con 9 cadute e Jack Miller con 8. Potrebbe essere la moto poco gestibile? Non necessariamente, visto che le altre due KTM condotte da Pedro Acosta e Raul Fernandez hanno racimolato 4 e 3 cadute ciascuno e, siamo certi, a nessuno verrebbe in mente di dire che Acosta vada più piano degli altri tre. A lavorare duramente in questo inizio di stagione non sono stati solo i meccanici KTM, anche in casa Gresini hanno dovuto fare gli straordinari, visto che i fratelli Marquez hanno fatto segnare 7 cadute a testa. Eppure, Marc è 3° e Alex 11° in classifica generale. Il binomio poche cadute uguale ottimi risultati è confermato però dalla coppia di testa, visto che Martin ha saggiato il terreno 4 volte e Bagnaia tre.
Un'ultima curiosità che si presta a diverse letture: i "vecchi" cadono più dei giovani che, almeno in teoria, dovrebbero essere più propensi a prendersi qualche rischio e avere meno esperienza ma, a quanto pare, non è così. E a proposito di rookie Pedro Acosta, reduce dalla caduta nel GP di Le Mans, arriva a Barcellona intenzionato a combattere con i primi anche se il circuito spagnolo non lo ha mai visto brillare in Moto2: "Le Mans è stato un fine settimana un po’ frustrante perché, come ho detto, avevamo la moto pronta per vincere. Arrivo a Montmeló con più entusiasmo e con le idee chiare, quindi cercherò di fare un buon venerdì, continuare sabato e finire bene domenica. Vedremo come gestiremo le gomme durante il fine settimana su un circuito con poca aderenza, per fortuna in queste prime 5 gare ho imparato qualcosa in più su questo argomento. Detto questo, non vedo l’ora che arrivi il fine settimana e di vedere come il pubblico della GASGAS che riempirà di rosso gli spalti!"
In ogni caso, ecco la classifica delle cadute dopo 5 GP disputati:
1. Brad Binder, 9 cadute
2. Jack Miller, 8
3. Marc Márquez, Alex Márquez, 7
4. Johann Zarco, Joan Mir, 6
5. Marco Bezzechhi, A. Espargaro , M.Vinales, F. Morbidelli, 5
6. P. Acosta, Di Giannantonio, J. Martin, A. Rins, 4
7. Bagnaia, A.Fernandez, R. Fernandez, Quartararo, Marini, 3
8. Enea Bastianini, Taka Nakagami, 2
9. Miguel Oliveira, 1