Le discussioni attorno a Matteo Berrettini continuano, che sia per la sua ex Melissa Satta che va a parlare nello studio di Silvia Toffanin a Verissimo, o per i commenti degli esperti, tra cui Luca Bottazzi, che lo ha definito “in evidente sovrappeso”. Senza dimenticare le indiscrezioni dell’ex campione Nicola Pietrangeli che ci ha raccontato di quando due anni fa Berrettini gli disse che voleva smettere. Dopo la vittoria di Jannik Sinner e di Lorenzo Musetti a Miami abbiamo chiesto a Riccardo Bisti, giornalista sportivo e commentatore di Eurosport, se la crisi dell'italiano Musetti stia volgendo al termine. Ma l'esperto ci ha parlato anche di un'altra classifica che non è quella ATP, per cui Musetti si classificherebbe al settantacinquesimo posto, se Berrettini tornerà mai quello di un tempo? (“no, il miglior Berrettini lo abbiamo già visto”) e poi su Sinner, Djokovic e Nadal...
Riccardo Bisti, Bottazzi a MOW ha parlato di crisi di Musetti. Ieri ha vinto, questo cambia un po’ le cose o no?
No, una partita non è sufficiente per delineare un cambio di direzione. Musetti è un talento straordinario, però la sua classifica, in questo momento, non rispecchia il suo valore.
È il 24esimo posto.
Sì, ma io guardo tanto una classifica che si chiama Elo Rating. È una classifica che viene realizzata da un sito cult che si chiama Tennis Abstract, ed è uno strumento che considera le partite in base al valore degli avversari. Quindi se batti degli avversari più forti ti vengono dati più punti e poi ci sono dei malus se perdi contro avversari meno forti, per cui i punti ti vengono tolti. Il principio è tendenzialmente questo e te l’ho detto perché, secondo questa classifica, Musetti nelle ultime 52 settimane è al 75° posto.
Peggio del previsto.
Questo chiaramente fa capire che il rendimento di Musetti, soprattutto negli ultimi mesi, non è ben rispecchiato dalla sua attuale classifica. Credo che Musetti a inizio carriera, quando ha ottenuto i suoi primi risultati, sia stato un po' sovrastimato. Lui stesso aveva dichiarato al sottoscritto che non avrebbe messo la firma per avere la stessa carriera di Richard Gasquet, un giocatore che lo ricorda un po' tecnicamente e che aveva avuto i suoi primi grandi risultati più o meno alla stessa età di Musetti. Sia per il rovescio a una mano che per il modo di stare in campo, abbastanza difensivo, un giocatore che tende a stare qualche metro dietro alla linea di fondo. Però, in questo momento, a parità di età, Musetti è un po’ in ritardo rispetto a Gasquet. Non so se abbia cambiato idea rispetto alla dichiarazione di tre anni fa.
Ma che tipo di giocatore è?
Musetti è infinitamente bello da vedere, però sarebbe meglio riparlarne a fine stagione sulla terra battuta, perché Musetti rimarrà sempre un giocatore da terra battuta. Lui giocherebbe la partita della vita sulla terra battuta ed è sicuramente la stagione dell'anno in cui raccoglierà più punti. Per cui, aspettiamo i prossimi tornei: lui inizierà con l'Estoril Open, poi andrà a Monte Carlo fino al Roland Garros. Vediamo se effettivamente riuscirà a raccogliere vittorie, ma soprattutto vittorie di peso in relazione all'elo rating. Perché va bene vincere, accumulare punti, va bene per la classifica e per il morale. Ma ricordiamo di Musetti che ha battuto Djokovic l'anno scorso in un contesto importante come Monte Carlo. Ecco, mi aspetto da lui degli exploit di livello che si accompagnano anche a risultati di rilievo.
A proposito di Monte Carlo, Nadal è in forse, è un modo carino per dire che non ci sarà? E che cosa vorrebbe dire la sua assenza?
Non so se andrà. Ha ricominciato ad allenarsi sulla terra battuta già da qualche settimana, lui punta ad arrivare al 100% della sua forma attuale al Roland Garros. Poi quest'anno lo stesso Roland Garros ospiterà i giochi olimpici e ciò può essere una suggestione. Lo stesso Alcaraz ha detto che gli piacerebbe molto giocare il doppio olimpico insieme a Nadal. Se in questo momento, a microfoni spenti, chiedi a Nadal se va o meno a Monte Carlo, lui stesso direbbe che non lo sa ancora. Lui negli ultimi due o tre anni è abituato a dare forfait ai tornei nell'imminenza degli stessi, proprio perché ha l'onestà intellettuale di capire quali sono i messaggi del suo corpo. Anche se lui si augura di poter giocare più partite possibili sulla terra battuta, perché quest'anno ha giocato veramente poco.
La forma fisica di Berrettini è messa continuamente in discussione. Tu come lo vedi?
Berrettini, pur essendo altissimo ed è un vantaggio nel tennis, pur avendo un servizio potentissimo e infatti è nelle prime posizioni di tutti i parametri legati al rendimento e al servizio, parte con questo handicap che è sempre stato sottovalutato. Lui deve curare tantissimo la parte atletica, quindi non ne farei un discorso di peso, ma di struttura. Berrettini ha sempre avuto un certo tipo di struttura fisica non particolarmente adatta al tennista. Lui è sempre stato di costituzione estremamente robusto dalla vita in su, con le gambe e le caviglie abbastanza sottili. Ha fatto un lavoro certosino per cercare di prevenire gli infortuni che purtroppo ci sono stati ugualmente e per cercare di strutturare nel modo più corretto il suo fisico per il gioco del tennis.
Un po' quello che ha detto Pietrangeli sia sul suo dritto fantastico che sul fisico non perfetto per il tennis.
Che Berrettini imposta il suo gioco sulla combinazione servizio-dritto, come è vero che ha un handicap fisico di costituzione legato al fatto che non ha un fisico perfetto per il tennis. Sarebbe perfetto per la pallacanestro. Ma Berrettini è cresciuto sulla terra battuta e lì ha giocato anche bellissime partite. Quindi Berrettini in piena forma e libero da infortuni ha dimostrato di avere anche una buonissima tenuta atletica e di essere in grado di gestire partite contro avversari forti.
Ma tornerà mai quel Berrettini?
Non credo. Il miglior Berrettini si è già visto, non tornerà a essere il numero sei del mondo, e credo che sia lui il primo a saperlo. Però può tornare a infilare qualche exploit di alto livello anche in tornei importanti.
Per esempio dove?
Penso a Wimbledon, perché è la superficie dove il suo gioco si può esprimere al meglio, ma anche sul cemento, però dovrà comunque considerare la parte atletica che per lui rimane sempre una spada di Damocle di cui tenere conto.
Lo stesso Sinner ha detto “voglio aiutare Berrettini in questo momento difficile come lui ha aiutato me”.
I due hanno detto reciprocamente che si sentono, risiedono entrambi a Monte Carlo, si sono allenati insieme prima della trasferta negli Stati Uniti, ci può stare. Ma credo che l'aiuto che può dare Sinner a Berrettini sia soprattutto di natura indiretta. Il segreto del successo dei giocatori italiani sta nell’enorme spirito di emulazione e di spinta collettiva come a dire “lui ha fatto quel risultato, anch'io posso fare altrettanto”. E si crea un circolo virtuoso. Io credo che questo possa essere l'aiuto che Berrettini potrà avere da Sinner.
Sinner contro Griekspoor più che di gambe ha vinto di testa?
Io ho avuto la netta sensazione, già dopo la sospensione per pioggia, che se Sinner avesse vinto il secondo set, il terzo l'avrebbe dominato e così è stato. Perché aveva molta più benzina del suo avversario. Ha trovato un giocatore che gli aveva preso le misure, perché si erano già affrontati un paio di volte negli ultimi mesi in Coppa Davis e a Rotterdam. Griekspoor è molto valido, quindi bisogna sempre ricordarsi chi abbiamo di fronte, ovvero un giocatore stabilmente tra i primi venti o trenta al mondo, è molto forte e quindi ti può battere in qualsiasi momento. Comunque, sicuramente l'ha vinta più di testa, però anche di fisico, perché che Griekspoor era al limite.
Per quanto riguarda invece il tennis femminile, si parla di resa emotiva della Sabalenka?
Ha perso una partita essere stata vittima di un lutto gravissimo. Al di là del discorso della Sabalenka, c'è un problema a livello di comunicazione nel mondo del tennis.
Ovvero?
Io, per esempio, ho letto delle critiche eccessive dopo la sconfitta di Sinner contro Alcaraz a India West. È stata la sua prima sconfitta nel 2024, come si può ipotizzare una crisi? Lo stesso vale per la Sabalenka, la quale ha avuto un episodio gravissimo, questa tragedia extratennistica e, anzi, ha denotato un grande coraggio il fatto che sia scesa ugualmente in campo a Miami, Ma non parlerei assolutamente di resa emotiva della Bielorussia. Non è così: il tennis è bello e affascinante anche perché hai sempre la possibilità di rifarti. Poi perdi una partita, ma c'è un torneo la settimana dopo. Ne perdi un'altra e hai comunque un'altra possibilità. Delle valutazioni complessive sullo stato di forma fisica, emotiva, mentale di un giocatore, tecnica, si deve fare a intervalli lunghi, non dopo un torneo. Ci esaltiamo e deprimiamo a seconda dei risultati di una partita.
Scanagatta ha detto che il problema di Djokovic è che pensa a giocare bene solo gli Slam e che il suo è un problema di motivazione, ti ritrovi in questa frase?
Oltre a ciò, c'è anche il logorio fisico, perché Djokovic compirà 37 anni tra due mesi ed è evidente che deve gestire le proprie risorse fisiche. Lo stesso Djokovic ha detto che quest'anno uno degli obiettivi principali, se non il principale, è l'oro olimpico a Parigi, perché è l'unico grande titolo che manca al suo palmarès. Mi ritrovo, perché sono cose che ha detto Djokovic in modo abbastanza esplicito. Sono almeno due o tre anni che Djokovic, in diverse conferenze stampa, ha detto che in questa fase della sua carriera la priorità sono i tornei del grande Slam, perché sono i tornei che decretano la storia del tennis. Tra l'altro, lui negli altri tornei ha portato a casa moltissimi record, ha superato tutti, quindi ci sta che sia un problema di motivazione per quanto riguarda gli altri tornei. Mentre negli Slam trova ancora quello stimolo necessario per dare il meglio di sé.
E da Sinner che cosa ci dobbiamo aspettare?
Sono d'accordo con Luca Bottazzi, anche perché l'ho detto in tempi non sospetti, quattro anni fa, quando Sinner ha vinto il suo primo torneo a Sofia nel 2020. Ho sempre sostenuto che sarebbe diventato numero uno del mondo e non ho dubbi sul fatto che lo diventerà.
Quali sono i motivi che ti rendono così sicuro?
È il giocatore probabilmente più tennista di tutti se consideriamo i parametri nel complesso: gioco, testa e fisico. Ha avuto la capacità di migliorare tantissimo laddove aveva delle lacune, adesso per trovare delle lacune a Sinner bisogna veramente cercarle con il lanternino. Ci vogliono quelli del Ris di Parma. Per cui ritengo che diventerà numero uno del mondo. Sinner già a febbraio è diventato numero uno dell'Elo Rating e questa è una classicità da tenere molto in considerazione.