“Noi non vogliamo essere d’ostacolo agli altri e per noi va bene andare avanti così: con una moto ufficiale e una dell’anno precedente”. L’aveva detto Alessio Salucci, Uccio, qualche settimana fa (qui il link), rispondendo alle domande dei media sulla possibilità che anche Alex Marquez, nel 2026, potesse ottenere una Desmosedici ufficiale uguale a quella dei piloti del team factory. Poi sulla questione non s’è più sentito dire nulla, fino alla bomba sganciata in queste ore in Spagna dai colleghi di Motorsport.com. Cosa starebbe succedendo? Semplice: a Borgo Panigale avrebbero deciso, giustamente e come si sapeva già da tempo, di premiare Alex Marquez dopo la stagione di cui è stato protagonista in questo 2025. Fin qui nulla di strano e, anzi, nulla di sportivamente non corretto, se non fosse che, sempre secondo il media spagnolo, per una Desmosedici ufficiale che verrà assegnata, un’altra ne verrà tolta.

“La Ducati manterrà la stessa scommessa di quest'anno – si legge nel sito spagnolo - scartando l'idea di schierare sei moto identiche sulla griglia di partenza, fondamentalmente per motivi produttivi e contrattuali. Ma ci sarà un cambiamento sostanziale, in quanto la terza unità GP26 non sarà destinata al team VR46 e a Fabio Di Giannantonio, come ora, ma andrà al team Gresini Racing, dove sarà assegnata ad Alex Marquez”. Non ci saranno, quindi, in griglia sei GP26, come si era ipotizzato qualche settimana fa, ma neanche quattro, come invece si era creduto dopo le parole di Uccio. Sembra, però, che quella anticipata dalla testata spagnola non sia affatto, come si potrebbe credere, una sorta di “punizione” o “retrocessione” per il Team Pertamina Enduro VR46 e per Fabio Di Giannantonio, ma una semplice revisione degli equilibri interni al marchio e alle sue squadre satellite.

Sempre secondo motorsport.com, infatti, sarebbe stata proprio la squadra di Valentino Rossi a rinunciare alla moto ufficiale per il prossimo anno, così da poter concentrare tutto il lavoro dei tecnici, come già fatto nel 2024, su dati simili per entrambi i piloti. Una rinuncia dettata, quindi, non solo da ragioni economiche (la moto ufficiale ha un costo molto più elevato), ma da ragioni tecniche e che sarebbe stata comunicata alla stessa Ducati in via ufficiale proprio in occasione del GP di San Marino, nello scorso fine settimana, al Marco Simoncelli World Circuit di Misano Adriatico.
Tutto vero o solita voce che ha preso piede nel paddock e s’è poi trasformata in indiscrezione giornalistica? L’impressione, questa volta, è che potrebbe essere davvero andata così, anche se per averne certezza bisognerà a questo punto aspettare le versioni ufficiali dei diretti protagonisti. E, magari, conoscere anche l’opinione dei piloti, visto che per uno premiato, Alex Marquez, ce ne saranno sicuramente due che potrebbero non essere felicissimi, Fabio Di Giannantonio e Fermin Aldeguer. Il primo, a ripensarci con il senno di poi, forse qualcosa di vagamente sibillino l’aveva detto già dopo il test di Misano, ribadendo più volte che il gran lavoro e i risultati fatti dalla VR46 e da lui non dovevano essere sottovalutati. L’altro, Fermin Aldeguer, invece, ha l’età di chi può permettersi di aspettare, anche se l’accordo iniziale con Borgo Panigale, sottoscritto già alla fine del 2023, prevedeva un primo anno in MotoGP nel 2025, con una Desmosedici dell’anno precedente, e, dall’anno successivo, una moto uguale a quella degli ufficiali.
