Niente Jannik Sinner, niente Matteo Berrettini e ora niente Rafa Nadal, eliminato facilmente al secondo turno delle Olimpiadi di tennis da Novak Djokovic. È arrivato il momento del ritiro per Rafa (che dopo la sconfitta si è arrabbiato con i giornalisti che glielo hanno chiesto)? Secondo Daniele Bracciali, che abbiamo intervistato, il re della terra rossa è alle battute finali e la sua forma fisica è in netto declino. Gli abbiamo chiesto anche di commentare le polemiche sorte durante le Olimpiadi, non solo per la cerimonia di apertura ma anche e soprattutto per l’organizzazione di cui diversi campioni si sono lamentati: da Nole che ha chiesto come mai al posto di Sinner o di altri non ci fosse Berrettini visto che si è trovato a giocare una partita con Ebden, tennista che non gioca in singolare da due anni ma fa solo il doppista, fino a Rafa che non sarebbe voluto nemmeno scendere in campo proprio per gli orari folli. Ma c’è anche il caso di Lorenzo Musetti, unico tennista italiano ancora in gara, che ha dovuto giocare un singolare e un doppio nemmeno 24 ore dopo la sconfitta registrata a Umago al terzo set. Polemiche, però, che non si sono fermate a questo, ma che hanno visto protagonista anche il presidente del Coni Giovanni Malagò che si è scagliato contro la classe arbitrale per via di una serie di errori che ci sono stati sia nella boxe che nel judo e che hanno penalizzato la nazionale italiana. Poi Bracciali, che su MOW aveva già analizzato il forfait di Jannik Sinner, ci ha parlato anche di Jasmine Paolini, di Carlos Alcaraz, Alexander Zverev e delle medaglie che ci dobbiamo e possiamo aspettare.
Come vedi Musetti nella partita contro Navone?
Musetti oggi entra in campo da favorito ma il match sarà duro per nulla scontato, dato che Navone l’ho già visto giocare a livello challenger e ora è salito molto. Sulla terra non è facilissimo da battere, ma è chiaro che un Musetti al massimo è strafavorito. Ricordiamoci però che nel tennis ogni partita è a sé stante, ma speriamo ovviamente in Lorenzo che sta vivendo un periodo ottimo, sta giocando bene ed è in fiducia. Ci sono tutti i presupposti affinché possa far bene. L’Italia in questo momento è totalmente appesa a lui ed è per questo che speriamo che possa arrivare in fondo e lottare per una medaglia.
Quanto manca Sinner all’Italia? Siamo appesi a Musetti alla fine come hai detto.
Manca, era sicuramente il primo se non il secondo favorito del torneo, per cui è chiaro che in questo momento, lui che è il massimo, sarebbe servito. Tutte le squadre in cui manca il miglior giocatore ne risentono e questo sta succedendo anche all’Italia che non ha Sinner. Al tempo stesso non c’è da piangersi addosso dato che purtroppo è andata così, per cui guardiamo a quelli che abbiamo che stanno dando un grandissimo esempio, e con questo mi riferisco anche alla Paolini. Detto ciò, la corsa per la medaglia di Musetti è molto difficile ma non impossibile.
E Berrettini?
È un grandissimo rammarico, purtroppo tutto causato da regole sbagliate alle quali sarebbe il caso di dare finalmente un’aggiustata. Dispiace tantissimo anche perché Berrettini ora è in una forma impressionante, ha vinto due tornei uno dietro l’altro e fatto altre ottime prestazioni. Ho letto che c’è chi dice che non ha battuto giocatori di primo livello, ma forse si dimenticano che ha battuto Tsitsipas che è tra i primi 10 e altri giocatori che sono comunque 20 o 30 al mondo. Berrettini a Parigi avrebbe potuto dire la sua e fare la differenza.
Nadal ha perso in due set molto rapidi da Djokovic. Te lo aspettavi?
Purtroppo Rafa è penalizzato tantissimo dall’erosione della forza fisica e dall’infortunio che ha avuto. Non è chiaramente più quello di un tempo, come non lo è Nole, ma nonostante questo, perché cominciano ad avere i loro anni, c’è ancora differenza e si vede. Cosa che poi si riflette sul risultato. Rafa ora sta facendo la sua passerella finale. Giustamente ha voluto giocare le Olimpiadi, ma sapendo già prima di non essere al massimo e di non poter lottare per una medaglia. Ha incontrato Djokovic al secondo turno, magari se ne avesse incontrato prima un altro sarebbe potuto andare quantomeno un po’ più avanti. Ma non nascondiamoci perché il calo principale è sicuramente dal punto di vista fisico e per uno come lui che basava il tennis sulla forza fisica, sullo stare lì, lottare sempre, ributtare la palla, ora corre molto meno e anche da dietro da molto meno male con il dritto. Purtroppo va detto, Rafa è sul viale del tramonto, anche se è abbastanza naturale con il passare degli anni.
Jasmine Paolini, invece, ha vinto. Che cosa ci dobbiamo aspettare da lei?
Lei ha dimostrato un’altra volta di essere a un livello top e questo livello lo vale tutto. Lei fisicamente è un passo avanti a quasi tutte e tecnicamente gioca bene: non ha un colpo che le può creare delle difficoltà. Credo poi che il suo grande pregio sia che lei è una di quelle che devi battere, è una di quelle giocatrici che la partita non te la regala. Per battere la Paolini devi essere più forte e non è una di quelle che entra in campo e magari perde da una meno forte perché quel giorno ha altro per la testa. Lei quando entra in campo gioca sempre al massimo del suo livello, lei non ti regala niente e questa è una dote incredibile che alla lunga porta a dei risultati importanti come quelli che sta ottenendo lei. Spero per queste Olimpiadi che possa arrivare a medaglia, e sia un oro che un argento per lei non li ritengono un’utopia.