Dal 2000 il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) ha rinunciato ai test di verifica del sesso. Parigi 2024: due pugili con livelli di testosterone e cromosomi maschili gareggeranno nel circuito femminile? Si tratta dell’algerina Imane Khelif e della taiwanese Lin Yu-Ting. Le due atlete non si dichiarano persone transgender e si ipotizza possano essere soggetti a un disordine dello sviluppo sessuale (Dsd), che li porterebbe ad avere genitali femminili nonostante la loro carta di identità cromosomica sia xy. Pur essendo state inserite nel programma come atlete femminili, Lin Yu-Ting e Imane Khelif erano state squalificate dai mondiali del 2023 proprio a seguito del test del dna. Umar Kremlev, il presidente dell’International Boxing Association (Iba), aveva spiegato che i test avevano permesso di scoprire “atleti che cercavano di ingannare i colleghi e fingere di essere donne”.
L’Algeria ha sempre negato parlando di un complotto contro il loro Paese. Ma la pugile messicana Brianda Tamara ha raccontato il suo incontro con Khelif così: “Quando ho combattuto con lei mi sono sentita molto fuori dal mio elemento. I suoi colpi mi hanno fatto molto male, non credo di essermi mai sentita così nei miei 13 anni da pugile, né nei miei sparring con gli uomini. Grazie a Dio quel giorno sono uscita dal ring sana e salva, ed è bello che finalmente se ne siano accorti”. L’Independent Council on Women's Sports (Icons) condanna la scelta del Cio di non fare più test per la verifica del sesso. La cofondatrice Marshi Smith ha detto: “La decisione del Cio di porre fine allo screening di verifica del sesso nel 2000 ha causato sfiducia e confusione negli sport femminili da allora. La sua decisione del 2021 di scaricare la responsabilità dei criteri di ammissibilità internazionale sui singoli enti sportivi ha portato a standard variabili e a un caos diffuso tra atleti, allenatori, dirigenti e pubblico”.
Ed è proprio questa confusione che ha portato i due atleti alle Olimpiadi, nonostante la squalifica dell’anno scorso. Difficile pensare, quindi, a un errore in buona fede. L’Iba è stata sospesa dal Cio per via di alcuni finanziamenti russi, quindi il Cio ha creato il suo ente ad hoc, la Boxing Unit di Parigi 2024, che dà molta libertà ai singoli Paesi di valutare come idonei i propri atleti. Anche Elon Musk ha commentato, rispondendo a un tweet del biologo Richard Dawkins, definendo completamente ingiusta la decisione di far gareggiare le due pugili. Ormai è tardi. Il primo agosto, giovedì, l’algerina Khelif affronterà la pugile italiana (donna biologica) Angela Carini. Sperando di non dover ascoltare un altro racconto come quello della collega messicana.